mercoledì 30 settembre 2009

DIARIO DI BORDO:BRETAGNA

Sabato 26 Luglio

Huelgoat

La casa nel bosco

Giornata non particolarmente degna di nota, in quanto siamo stati tutto il tempo in macchina per arrivare il prima possibile al paesino dove avevamo prenotato la nostra mobil-home: Huelgoat.

Girottoliamo un po’ per il paese che è davvero incantevole e poi stanchi e affamati ci dirigiamo al campeggio, avendo prima cannato tre o quattro strade. I cartelli non ci sono e se ci sono son scritti male. O forse siamo noi semplicemente orbi. Dopo aver indossato tutte e due un paio di occhiali,intravediamo nella fitta vegetazione il cartello che cercavamo e appena giriamo a destra si apre davanti ai nostri occhi un viale alberato degno della più lussuosa dimora di Falcon Crest. E’ ovvio che la villa non c’è, ma non siamo nemmeno una famiglia da tenda (thò,ma manco da albergo a 5 stelle), quindi un caravan super accessoriato fa al caso nostro. Adoro queste casine stile Barbie! Il campeggio si chiama La Rivière d’Argent e io pensavo che appena arrivati ci offrissero chessò due collanine d’argento e dei bracciali, ma invece il nome deriva dal fatto che il bosco dentro il quale ci sono le casine è attraversato da un ruscello,che si chiama pressappoco così…e poi c’erano le miniere d’argento in questa zona…e poi…oh insomma!E’ rilevante ai fini della storia? E’ bellissimo!Punto e basta. E’ molto suggestivo,immerso nel verde e nella tranquillità più assoluta. Ho deciso: io sarò la bella addormentata argentata nel bosco e Andrea il principe Filippo coi capelli d’argento.

I gestori sono di una gentilezza squisita, cosa rara in alcuni posti e rimaniamo molto colpiti. La signorina ci avverte che tutte le mattine possiamo avere una baguette appena sfornata al costo di un euro.In tutta la settimana ne abbiamo prese 13. Con la Nutella portata da casa,non vi dico.Mancavano le candeline e poi eravamo uguali a quelli della pubblicità.In quattro e quattr’otto ci vengono consegnate le chiavi della casina. Come si dice a Pisa “E’ nuova di trinca”, davvero sembra che non sia mai stata affittata, tutta arredata nei colori dell’arancione e ci sono pure due cessi! Mi accorgo con grande gioia che la finestra della camera da letto matrimoniale si affaccia direttamente sul bosco. Ohh, non vedo l’ora davvero di canticchiare circondata da una dozzina di scoiattoli, due coppie di lepri e un daino.
Come sempre lasciamo tutto in macchina e proviamo tutti i tasti e i bottoni presenti in casa. Ci accorgiamo presto che la televisione non c’è, e dopo i primi dieci minuti di smarrimento (leggasi prendersi a cazzotti le tempie), me ne faccio una ragione,e tronfia tiro fuori le carte da ramino. Se scommettiamo roba forte io dico che ci divertiamo lo stesso.
Non avrei mai creduto di poter fare a meno della tele (di giorno non l’accendo mai, ma dopocena un filmino con Alice me lo guardo sempre volentieri,anche in giapponese) e invece son riuscita a sorprendermi di me stessa, perché non solo non ne ho sentito la mancanza, ma è stato bello giocare a carte, fare disegni, prendere appunti di viaggio, tagliarsi le unghie dei piedi e spuntare le doppie punte. Però la tele non ci serve solo per i films , ma soprattutto per guardare le previsioni del tempo e decidere se mettere nello zaino il costume o l’ombrello. Da queste parti il tempo cambia di continuo, molto velocemente, potrei dire con la stessa velocità con cui mi fiondo in bagno se ho mangiato le prugne secche, tanto per intenderci.Bene, finalmente ci siamo.Abbiamo fatto nostra la casina (tipo mettere i libri sulla mensola, il cellulare in carica, gli spazzolini nel bicchiere, e un pezzo di cartone con disegnata una tele sul mobile) e mi son dedicata al bagaglio del vestiario.

Sorvolerei sull’informarvi del disfacimento delle valigie perché penso che sapere dove ho ficcato le mutande non sia per voi di fondamentale importanza.



Domenica 27 Luglio
Partenza alle 10.15 per visitare Ploumanac’h, le rocce di granito rosa. La nostra guida cartacea non fa che parlarne un gran bene, a Miranda abbiamo dato un giorno di permesso. Lungo la strada avvistiamo una bella spiaggia e scendiamo a raccogliere conchiglie. La spiaggia è così enorme che ho pronunciato la frase”Amore, vado a toccare l’acqua” alle 11.10, quando ho messo i piedi in mare erano le 11.45.
Alice nel frattempo aveva raccolto conchiglie, pesci morti e telline da far invidia a Capitan Findus e aveva costruito con la sabbia tre castelli, un fondo commerciale e una villetta.


Proseguiamo sulla costa e ci fermiamo a fare foto sulle scogliere, ma visto che era quasi l’una volevamo anche un bel posto per mangiare. Abbiamo trovato, daglie che te ridaglie,un posticino d’incanto con acqua cristallina. Se sentivo gridare AIO’ pareva di essere in Sardegna.Alice si è subito messa in mutande e ha detto “Ora faccio il bagno” Dopo che ha messo i piedi nell’acqua ha esclamato “Qualcuno ha una muta??”
Posto stupendo dove ci siamo pentiti di non aver messo nello zainetto i costumi, (quando dico che ci vuole il meteo, non dico cazzate) ma niente ci ha vietato di spogliarci un po’ e stare nell’acqua mezzi vestiti.
Oh, che bello!Siamo soli in questa insenatura color salmone. Quasi soli. A farci compagnia una coppia di…“Sergiuuuuu??? Vien a sentir l’acqu!” …italiani?
La signora, con grande coraggio e scaturendo in me, (freddolosa di natura) una grande invidia, si tuffa e si fa bellamente un bagno manco l’acqua fosse a 37 gradi.

Il Sergiuuu, per niente convinto e con un' andatura da papero zoppo, ha raggiunto la signò quasi in punta di piedi e poi con mia grande sorpresa si è tuffato in modo esemplare. Roba che se lo vede la Cagnotto le prende un collasso, lascia il suo sport e si mette a fare equitazione.Detto questo, potrei io prendere il sole e farmi una bella padellata di cazzi miei?Devo dire però che in tutta la vacanza sono stati gli unici italiani che abbiamo incontrato. Strano, no? Andrea per passare il tempo ha fatto venire il diabete ai gabbiani dando loro i biscotti al cioccolato e poi abbiamo proseguito la nostra camminata fino al faro.

Click! Click! Click!Foto con faro a destra, faro con mare, faro senza mare, mare senza faro. Click! Click! Click! Onde che si infrangono sugli scogli col grido dei gabbiani sopra le nostre teste, gabbiano con mare, mare senza gabbiano, gabbiano vivo che vola, gabbiano mort…vabbè, praticamente Quark ci fa una pippa, ma ne valeva davvero la pena. Non è meraviglioso? Cosa ci manca? Abbiamo deciso lì per lì di spararci in vena una bella visita alla chiesa di Leydette. Ce l’ha detto Gloria (la guida) che è bellina.
Ho imparato una cosa: mai fidarsi di una che si chiama Gloria. La chiesetta si trova su una collinetta che per arrivarci devi fare una stradetta alquanto stretta. E’ chiaro il concetto?Dopo averla visitata (e se non ve ne parlo ci sarà un perché) discendiamo lungo un sentiero polveroso e ghiaioso. Io e Andrea non facciamo in tempo a dire “Alice non correre che se qui cad…” SBAM!! Alice a tappeto d’orso sulla ghiaia. Effetto grattugia su tette,pancia e ginocchio. La baby ha acceso l’antifurto lacrimogeno AHIIIII!!!!!!! e il ginocchio sinistro ha cominciato a sanguinare. Alla vista del sangue l’antifurto si è amplificato AHHHHHHH!!!!!!!La sirena dei pompieri non c’è per niente. Prontamente ho messo in atto il corso 118: medicazione in Corolla con acqua gassata e fazzolettini Tempo. Lo so, sono un po’ ruspante nelle mie medicazioni, ma io le chiamo semplicemente i vecchi rimedi della nonna. Vabbè, nonna era particolare, va bene?
Abbiamo assistito a dieci minuti di sceneggiata napoletana, dove la protagonista (Alice) ha vinto l’Oscar come miglior attrice drammatica. Dopo mezz’ora di “Mi fa male così tanto che mi sento svenire” abbiamo deciso di ficcarci nelle orecchie le pagine della guida, tanto se deve portarci in questi posti qua, non serve a un cazzo.Quaranta minuti dopo la nostra attrice camminava come dottor House pronunciando frasi del tipo “Come mi hai medicato?Vatti a fidare delle madri!”
Visto che era quasi sera e avevo finito il mio turno di infermiera abbiamo deciso di rincasare.
Dopo cena abbiamo ingannato il tempo giocando a carte e bevendo whisky. Alice, mostrando molto carattere l’ha stappato coi denti e se l’è buttato sulla ferita e ha esclamato “Così si medica!”
Ci mancava che chiamasse con un fischio il suo cavallo ed eravamo pronti al remake de Il buono Il brutto e Il cattivo.

3 commenti:

  1. Noooooooooooooo è già finito?!? E il resto?! voglio il resto voglio il resto!!
    Bellizzimo!!

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  2. Bene, ho rifatto il pieno delle tue storie e ora mi sento meglio, ero rimasta un pò indietro.
    Che belle foto, i posticini devono essere davvero incantevoli.
    Se mi dici quale guida cartacea NON comprare e mi imposti a dovere Miranda ci faccio un pensierino per le prossime vacanze... ;)
    Un salutino a tutta la famiglia Topanova (compresa l'attrice premio oscar Alice).
    E uno smack grandissimo alla mia twin qui sopra ;)

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  3. Alice attrice fantastica...nonché figlia di cotanti genitori! Fantastici!!

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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