sabato 9 gennaio 2010

E' ORA DI FINIAMOLA!!!

Ho sempre detto che il mio blog è come casa mia, e come tale va curata e organizzata a modino.Sistemare nei cassetti e anche sistemare le pagine, annaffiare le piante, e approfondire argomenti, finire di stirare i panni, e finire di raccontare delle vacanze. Giust’appunto con il post di oggi finisco cosa ho lasciato a mezzo e cioè il viaggio in Bretagna. Di questo sarà contenta Elisa e magari non sarà contento qualcun altro, ma devo finire questa parte. Questo viaggio per intero lo troverete QUI in‘Turisti per caso’. La cosa più bella di tutto ciò ovviamente sono le fotine…


Partiamo alla volta di Locronan, ma ci fermiamo per strada a visitare la cappella di San Sebastien a Port Launay. E’ situata su un promontorio ed è circondata da alberi e mucche.Sarebbe stato molto romantico se non fosse che un bove sta tentando di montare una vacca. Tutto davanti agli occhi di Alice che innocentemente chiede “Che fanno?”
“Tesoro, guarda bello questo arco corinzio!” Che non so manco che vor dì ma mi garba come suona e comunque pur di farle distogliere gli occhi dall’amplesso bovino ero disposta anche a ballare un merengue sugli scalini del sagrato.
Dopo aver sentito Alice pronunciare “Ah sì! L’amore…” siamo entrati nella piccola cappella. Siamo gli unici visitatori di una cappella sperdutissima di un paesino sconosciuto. Se mi piglia un infarto qui, San Pietro mi vede in meno di tre minuti.Non ci arriverebbe manco un eliambulanza e comunque sia sarebbero distratti dalla copulazione dei due bovini. Quando usciamo, il cielo si è tinto di grigio, ma decidiamo lo stesso di proseguire.
“Ma non pioverà! Eppoi cosa vuoi che sia un po’ di pioggia?”
Come al solito in fatto di meteo non ci prendiamo una mazza e a Locronan ci aspetta un uragano.
Altro che Katrina. Qui c’è lei e pure i suoi fratelli.
Io (donna organizzatissima) tiro fuori dalla mia borsa di Etabeta mantelline e ombrelli e ci avviamo vestiti di giallo alla volta del micro-paesino.Le persone che incontriamo pensano che arriviamo direttamente da Paperopoli.

Locronan è deliziosa. Paesino tutto in pietra e gerani alle finestre che son rigogliosi grazie (fancù!)al clima.
Veniamo rapiti da una vetrina di pasticceria che espone delle meringhe giganti, tutte colorate.Non resistiamo e ne compriamo un pacchetto. Inutile dire che le abbiamo sbriciolate lungo il tragitto stile pollicino.Immaginatevi la scena: tre individui con mantellina gialla, ombrellini da borsa a quadretti e meringhe rosa spiaccicate sui menti.
Dopo aver visitato ‘sto paesino da LEGO e aver contattato personalmente Bertolaso, (il quale mi ha tranquillizzato e mi ha detto che potevamo pure proseguire),decidiamo di fare la costa con una pioggerellina bastarda che non ci abbandona.
Le scogliere tuttavia sono meravigliose anche con questo tempo, forse anche più suggestive.Io per scattare le foto indosso sotto la mantellina pure il berretto, così mi riparo la macchina fotografica.Ora sembra che abbia pure un becco. Nero. Spesso mi sono sporta e ad Andrea la tentazione di buttarmi di sotto è venuta tante volte. Se non lo ha fatto è perché c’erano sempre dei testimoni.
Prima di tornare a casa ( e visto che aveva smesso di piovere) ci fermiamo a visitare le rovine dell’Abbazia di Laundenec.
Prima di entrare Andrea chiede “Ci siamo?”
Io e Alice a turno:
“Ho sete”
“Ho fame”
“Mi scappa la pipì”
“Mi scappa la cacca”
“Ho perso i fazzolettini”
“Prima voglio vestire la Barbie”
“Voglio cambiarmi i calzini”
Riusciamo dopo 20 minuti a entrare e visitare l’abbazia e il museo.Dal ragazzo della cassa ci viene proposta la guida.
“Certo!!” dico io.
“Cosa certo!Parla in francese!”
“Ce l’avete in italiano?Cioè basterebbe una ragazza che parlasse come Corinne Clery, chessò.”
Il ragazzo mi guarda e scuote la testa.
“E ma non c’avete niente, però!”
Con un euro e cinquanta ci siamo dovuti comprare la guida scritta in italiano.
Posticino interessante, caruccio e tenuto bene. Ogni tanto mi aggregavo al gruppo di francesi con la guida e annuivo “Oh uì! Uì!Le parblè! Davver magnific!!”
Qualcuno si girava ma io li rassicuravo “So’ italien, ma capisc il fransuà. Son brav, eh?”
Prima che mi arrestassero per disturbo della quiete pubblica, Andrea mi ha caricato in macchina e mi ha riportato alla nostra casina. All’orizzonte un cielo schiarito e privo di nuvole. Katrina e i suoi fratelli se ne sono andati mormorando “Qui non c’è un cazzo da vedè, e poi pensavamo che le paperelle gialle dal becco nero migrassero al caldo.”
Il giorno dopo partiamo per Quimper.Cittadina molto bellina con tutti, ma proprio tutti, i negozi aperti. Nella piazza centrale è situata una cattedrale singolare: St. Corentin.E’ tutta storta. Praticamente il coro è fuori linea rispetto alla navata. Praticamente è ganza. Praticamente se vuoi fare una foto classica non ti viene nemmeno se preghi sui ceci in aramaico antico. Alla fine tu fai la foto e le persone che la guardano ti chiedono “O che foto di minchia fai?Non ti riesce farla dritta?”
A Quimper mi compro un paio di orecchini troppo sciccosi. Pesano tre etti l’uno.
Proseguiamo verso ovest sulla costa fino a raggiungere Pointe De La Torche.
Dei cartelli ci segnalano una spiaggia e noi non ce la facciamo scappare. Parcheggiamo tra dune di sabbia e cespugli secchi manco fossimo Lorence d’Arabia e consorte in sella a due cammelli. Decidiamo di mangiarci un panozzo prima di andare in spiaggia. Mentre son lì che ingurgito baguette e formaggio francese (che puzza come i miei calzini dopo un’ora di footing sotto al sole d’agosto in compagnia di un bobtail che soffre di aerofagia e l’unico sollievo che ha è sedersi sulle mie scarpe), vedo una miriade di ragazzi con muta e serf. Il vento già dietro le dune è notevole, ma la vista dei surfisti non mi convince. “O che siamo in California? Esagerati! Che onde ci saranno mai dietro le dune?”
Venti minuti dopo cominciamo la camminata verso la spiaggia, oltre le dune. Ogni tanto notiamo qualche cartello “La Torche. Spiaggia per campioni!!” Naturalmente ve l’ho tradotta io.
Dopo aver sgropponato come Laurence d’Arabia e consorte che si sono lasciati sfuggire i cammelli, ed essermi legata Alice al polso a mò di palloncino, finalmente arriviamo in spiaggia.



Quello che abbiamo visto ci ha emozionato tantissimo. Ci saranno stati una settantina di surfisti in groppa alle onde dell’Oceano Atlantico. Onde bianchissime e spumeggianti, che arrivavano su una spiaggia lunghissima piena di ciottoli e conchiglie. Ci siamo seduti sugli scogli ad ammirare questi ragazzi che con un vento a 300 nodi e 19 gradi centigradi scarsi, affrontavano fieri le onde. Io ho pensato che con tutto quel vento avrei potuto asciugare la biancheria di tutta Pisa.
Però è bello fare surf, e quando io penso che una cosa è bella devo provare a farla
“Amò? Lo facciamo anche noi a Pisa?”
Peccato che c‘è sempre qualcuno che smorza i miei entusiasmi “Sì, all’Acquapark! Perché solo finte ce le possiamo avere quelle onde!”
Abbiamo cercato riparo dietro una duna e solo lì siamo riusciti a liberarci della felpina, Alice ha ricostruito due palazzine, un centro commerciale e tre castelli e io guardavo ammirata chi come me se ne stava tranquillamente in spiaggia. I francesi sono forti. Non si preoccupano per niente. Nemmeno che i loro figli facciano il bagno nell’oceano con 19 gradi al sole e 15 all’ombra e con quel vento da far partire anche la parrucca ancorata della Orfei. Se provassi a farlo io a 35 anni, mi verrebbero complicazioni cardio polmonari nel giro di 5 minuti. Garantito al limone.
Dopo aver incamerato iodio per i prssimi 150 anni ed esserci riempiti le mutande a nostra insaputa di sabbia, ci incamminiamo verso Concarneau. E’ una città fortificata situata su un’isoletta nell’estuario del Maras. Ha vicolini stretti e casine e negozi pittoreschi. Siamo entrati in questa cittadina di stradine medievali lasciandoci incantare da un gruppo che cantava nella piazzetta dal vivo, canzoni irlandesi (?)Abbiamo fatto compere e Andrea si è comprato un maglione che fuori è a nido d’ape e quindi sembra fresco, ma dentro è pile e quindi è pesante, è bianco e quindi sembra elegante, ma ha il colletto in jeans e quindi è sportivo. Avete capito qualcosa?Nemmeno io ma gli sta da Dio.Io e Alice lo abbiamo incoronato “Il pisano più bello di Bretagna” col pollice su. Il fatto che a luglio in Bretagna di pisani ce ne siano due in tutto non fa differenza. Io mi sono comprata 2 conchiglie grosse come due tegole di casa mia che non ci sento solo il mare ma anche tutte le piscine della Francia e dintorni. Siamo usciti dalle mura carichi di pacchetti e solo dopo aver fatto la foto con la testa dentro le sagome.Oh allora?Io e Alice non sappiamo resistere.Prima o poi vi metterò tutto il repertorio.A pensarci bene vado in giro solo per quello!


L’indomani visita con pioggerellina allo Chateu de Tonquedec.Quella rinco del navigatore ci fa sbagliare strada due volte ma alla fine riusciamo ad arrivare a questo castello segnalato pure dalla guida.Sicuramente l’autore di quella pagina aveva studiato con CEPU perché di bello lo Chateu aveva ben poco. Rettifico:niente. Ci fanno pagare 5 euro a testa per una chiavica di castello. Tenuto male, mezzo diroccato, con erbacce e muschio da tutte le parti. 5 euro per due muri che stanno su a malapena. Andrea mi ha trattenuto perché ero già partita in quarta per riavere indietro i miei soldi. Spallata a più non posso lascio che Alice e Andrea vadano da soli a visitare l’unica torre rimasta in piedi. A un certo punto sento Andrea che dall’interno della torre dice”Attenta Alice a non scivolar…”SBAM!!
Secondo voi stessa scena di domenica?Manco per il cazzo.Ero straconvinta che mia figlia fosse di nuovo scivolata, ma sento lei che esclama “Babbo!!”
Babbo? Dopo due secondi dalla porticina esce Andrea “OI OI OI!!!” Dietro, i pantaloni sono verdi di muschio, ma quello che mi preoccupa è che lui si regge la mano destra.
“Che hai fatto???”
“E’ cascato sull’ultimo scalino!” dice Alice.
Andrea tra una smorfia e una parolaccia si tocca il dito medio e sentenzia “E’ lussato”
“Lussato???Ommioddioooo!!!!Presto!Alla macchina!Una barella!”
“Simo, ti prego”
“Come ti prego?Hai un dito lussato!Te lo devo tirare?E’ già al posto?Ti faccio una flebo?Un’iniezione? Una tracheotomia?”
Stavo per azionare pure la sirena , è un’emergenza, santoiddio!!
Usciamo da questo (lasciatemelo dire) castello di merda e vista la situazione pure maledetto, e ci dirigiamo alla mia AmbuCorolla pronti all’intervento. Ho tirato fuori dalla borsa frigo le tavolette del ghiaccio e gli ci ho messo dentro il dito medio a mo’ di sandwich , poi gli ho dato subito un antidolorifico e gli ho tamponato con le salviette pure la fronte perché nel frattempo stava sudando e imprecando. Non so cosa stava facendo più copiosamente.
“Amò, è rotto? Fammi un cenno, dimmi che si muove, dimmi che non devi essere operato..”
Lui mi ha alzato il dito medio.
“Grazie!Bel ringraziamento alla tua mogliettina che ti cura…”
“Idiota,è il dito che mi fa male. Ti facevo vedere che un po’ lo muovo”
Che gentleman! “Ah menomale, vuol dire che non è troppo rotto. Se vuoi d’ora in avanti guido io”
“Cosa? Mi daresti il colpo di grazia. Sono monco, ma non pazzo. Ce la faccio, guido io.”
Che uomo! Che coraggio! Com’è impavido!Ecco chi è. C’è pure il castello. Lui è il mio Braveheart! Pur di non farmi guidare ha preso 4 pastiglie per il dolore e si è lasciato fasciare alla meglio con un fazzoletto. Lo volevo steccare usando lo stecchino di un gelato,ma lui ha detto che non era il caso.
Facendo le prove del nove e anche del dodici con il dito malmesso, Andrea ha deciso di proseguire per il nostro giro .Arriviamo all’abbazia di Beauport e qui scatta la ola! E’ il più bel posto di tutti quelli visitati fino ad oggi. Ci hanno fatto pagare 5 euro ma ne meritava pure 10. Ci hanno fornito una guida molto esauriente in italiano, corredata di foto (per la gente dura come me che guarda principalmente le figure).Musica celtica di sottofondo, posto pulito e curato nei minimi particolari. In quel posto siamo riusciti per un attimo anche a dimenticarci del dito (Vabbè, lo ammetto, per me era più facile).Anche ad Alice è piaciuto molto, peccato che ha visitato il tutto con il cappuccio della felpa tirato sulla testa, perché aveva paura che i piccioni le cacassero in capo.
La sera, quando siamo rientrati, mi sono messa all’opera ed ho potuto effettuare alla perfezione il mio ruolo di infermiera. Voglio dì, sono o non sono troppo professionale?

E ora invece di tante parole, meglio le foto. In ordine sparso.







Alla prossima puntata!

13 commenti:

  1. Che carina Alice con l'ombrello! Bellissima vacanza avete fatto! Anche io muoio dalla voglia di andare un pò in giro a vedere cose, leggere guide, spendere soldi per luridi castelli..! Vado a leggermi le puntate precedenti allora! Ciaoo!

    RispondiElimina
  2. è un piacere leggerti.... inoltre fai venir voglia di terre lontane.... Bacioni

    RispondiElimina
  3. simo sei unica superlativa io mi ammazzo dalle risate ogni volta che ti leggo!!l'ironia è la cosa che piu apprezzo in una persona e tu sei ironia pura!!cmq il viaggio è stato bello e interessante a parte qualche imprevisto:-)e anche le foto e il video nn sono da meno!!un baicone grande e al prossimo racconto lo aspetto con ansia!!!!!!!bacioni imma
    p.s. ho aggiornato il blog delle ricette con al macchina del pane se ti va fai un saltino:-)
    baci
    http://ricetteconlamdp.blogspot.com/

    RispondiElimina
  4. Complimenti per il tuo francese...
    Sti uomini si lamentano per un dito...ne hanno 10!!! ;-)))
    Che bello aver ascoltato le vostre voci!!! :-)
    P.s mi piace tantissimo assai ma proprio immensamente, la penultima immagine:-)
    un bacio amò ed un mega sorriso con un mucchio di ristate!!!

    RispondiElimina
  5. Bel post e belle foto!
    continua così.
    buona domenica

    RispondiElimina
  6. Simo, non posso non passare a trovarti è sempre tutto cos' bello !!

    RispondiElimina
  7. E' molto piacevole leggerti e complimenti per le belle foto! Un bacio

    RispondiElimina
  8. Bellissimo!! A me piacciono un sacco 'sti paesini sperduti!! (Ci vivo anche in un paesino sperduto :)) Grazie per l'acculturamento, dato che ignoravo totalmente l'esistenza di questi posti!!
    Ciao!
    Ps mitica tua figlia che si copre per paura dei piccioni!

    RispondiElimina
  9. padronadicasasimo!!
    mi sono messo paura sa?
    è ora di finiamola?
    che vordì?
    li per li ho pensato che t'era avanzata una striscia di salsicce e ti volevi impiccare, pii ho letto e mi sono un pò tranquillizzato.
    con le lacrime agli occhi ma più tranquillo.
    il 2010 non poteva iniziare meglio di così, con l'anticipazione delle vostre vacanze estive.
    una domanda?
    come fai a fare le foto 7 mesi prima dell'estate?
    anche tu sei la moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo?
    o lui è il marito della donna che fotografava il futuro?
    Alice ha qualche potere paranormale?
    fatemelo sapere.
    per il resto siete stupendi.
    siete...
    sono più che altro...
    :-)

    RispondiElimina
  10. fantastico! io ci sono andata a dicembre di anni e anni fa! era bellissimo ma freddissimo infatti ho preso la bronchite! :) però locronan era uno dei posti più suggestivi: c'era tutto il muschio sulle pareti delle case... uno spettacolo!!! ciao

    RispondiElimina
  11. Mi piace il vostro entusiasmo!Appena saranno pronte le foto dei nostri viaggi (trasformare diapositive fatte in 15 anni in foto digitali...stica!Un mutuo!)mi darò da fare per rendervi partecipi, o no? :-)
    Elena, anche se avevamo il tempo contro hai ragione, Locronan è meravigliosa.
    Vado
    e poi torno.

    RispondiElimina
  12. Simo, ma com'è che si chiama il negozio in cui lavori?
    (e che c'entra sta domanda?)
    metti le cuffie e concentrati, 15 secondi di tempo

    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina

Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails