sabato 8 settembre 2012

Il nostro viaggio:sulle tracce di Jane Austen e i giardini inglesi.







Come vi dicevo nel post precedente, questa meta è stata una folgorazione.Mia, ovvio. Una pazza idea che manco Patty Pravo, che il Santo ha accolto con un entusiasmante “Ci sto!”. Alice ha seguito a ruota, per lei l’importante è partire, possibilmente verso l’infinito e oltre.Infatti, oltre.
Oltre ogni aspettativa, oltre ogni logica, oltre l’immaginazione. Perché il nostro viaggio è stato un tour letterario e cinematografico carico di emozioni, per grandi e piccini, per normali e non, come noi.
Il 24 Agosto è partito il nostro viaggio sulle orme di Jane Austen.Ma non solo:pure i giardini inglesi.Ma non solo...insomma un pout pourrì di roba che nemmeno se accorpavamo dieci viaggi insieme.
L’idea di essere subito nella nostra cara Inghilterra era troppo forte, quindi ci siamo sparati subito il primo giorno Pisa-Calais che sono solo una manciata di km (1400 per l’esattezza) con il Santo che in quanto tale non sente nemmeno la stanchezza.Partiamo di notte e alle 3.40 imbocchiamo l’autostrada e vicino ad Aosta scatto una foto all’alba che pare un tramonto.
Una Nikon nuova: questa sconosciuta. Ma sarà la prima foto di un’infinità.
Arriviamo nel nostro albergo preferito di Calais carichi a pallettoni visto che la mattina seguente ci imbarchiamo per l’Inghilterra.
Sabato 25 Agosto: Inghilterra arriviamo!
Lei ci accoglie con della pioggia copiosa, ma è uno scherzo.Dopo due ore smette e non pioverà più per almeno dieci giorni. Direi anche ‘Che culo!’.
La ‘base’ per i nostri spostamenti è caduta piacevolmente sul Wiltshire, precisamente Salisbury . Da lì, muovendoci a raggiera (attraversando il Kent, il Dorset, il Somerset e altre contee) avremmo potuto visitare i luoghi d’ispirazione della nostra autrice, dove è vissuta e dove, forse, avremmo trovato le location dei film tratti dai suoi libri.
Il Santo, che per queste cose ha un fiuto che manco un segugio, scova su internet un campeggio che noleggia delle casine che fa proprio al caso nostro:immerso nel verde e di fianco a un ippodromo. Roba che quando l’ho visto sono stata tentata di andarmi a comprare un cappello bizzarro tipo le signore che vanno ad Ascot!E l’avevo visto solo su internet, namobbene!
Sebbene la curiosità di vedere la dimora ,che ci avrebbe ospitato per dieci giorni, fosse veramente forte, decidiamo di fermarci lungo la strada a visitare qualcosa, fosse mai che ci lasciamo sfuggire qualcosa. Sul nostro cammino incontriamo Leeds Castle, nel Kent, che dicono che sia il più bel castello (marcondirondirondello) dell’Inghilterra, ed effettivamente…


Molto curato, fuori e dentro di una bellezza unica e tra i suoi più affezionati visitatori ha avuto nientepopodimenochè David Niven, mica cotica.La costruzione del castello ebbe inizio nel XII secolo e da allora è sempre stato abitato.
Enrico VIII lo frequentava spesso e ci si rifugiò per sfuggire alla peste di Londra. Si era scelto una cosuccia, insomma.
Durante la nostra visita al parco veniamo anche allietati dai falconieri che danno una dimostrazione per la gioia di grandi e piccini.

Ingenuamente mi lascio scappare un’esclamazione “Non ho mai visto un uccello così grande!” che il Santo pare non abbia gradito fino in fondo. E mi chiedo ancora il perché.
Dopo aver ammirato la maestria dei falconieri e battuto le mani come dei cinquenni, continuiamo il giro del parco per imbatterci nei primi giardini curatissimi che incontreremo sovente

E non ci siamo nemmeno fatti scappare una praenda (tra Pranzo e Merenda) in uno di quei fichissimi localini dove una fetta di torta pesa tra i sette e gli otto chili. In coro abbiamo esclamato “Adoriamoooo!!!”
Infine siamo rotolati fino alla macchina per andare alla dimora. Non siamo rimasti delusi: la casina è molto molto carina, ha tre camere da letto, due bagni e… una veranda!Ci arriviamo con la luce del tramonto e devo dire che l’area circostante si apprezzava molto di più.

Un po’ stanchi ma pieni di entusiasmo ci addormentiamo pregustando già il giorno successivo.
Domenica 25 Agosto: Mare profumo di mare.
Ecco, una cosa che dovete sapere è che noi ci muoviamo anche in base al meteo. Mette pioggia? Musei. Mette pioggerellina? Città. Mette sole? Oltre che gridare al miracolo ci rechiamo al mare.
Questa domenica effettivamente il tempo è bellissimo, la temperatura piuttosto alta e in un impeto di ottimismo propongo alla family di indossare i costumi sotto gli abiti. Sarà una scelta vincente!
Destinazione: Doodle Cove e Lulworth Cove sulla costa sud, nel Dorset.
Quando arriviamo sulla sommità della scogliera penso che il popolo inglese non riuscirà mai a vedere la fantasia dei nostri costumi. Ergo: c’è un vento che ci mette i capelli in modalità “Come minchia ti sei pettinata oggi?”. Ma siamo fiduciosi, in cielo non c’è una nuvola, il sole è caldo e noi siamo convinti di fare anche un bagnetto. Anche quando vediamo una squadra di ragazzi che, armati di elmetto e muta, scende con noi. Tzè!Esagerati!
Prima di scendere giù a millemiglia dalla cima, compro del pane fresco e i primi muffin (ne mangeremo a iosa, seppiatelo), della serie “Se devo morì, il medico legale ha da trovarmi a pancia piena” e mi immaginavo già la scena “Questi italiani…puah!Muffin..che prevedibili…”
In fila indiana come…gli indiani appunto, scendiamo lungo il sentiero che ci porta alla caletta.Lo spettacolo è grandioso.Rimango imbambolata a fare foto fino a che un signore dietro non mi ricorda che le scale sono strette come quelle della casa di Barbie.



Arrivati giù cerchiamo un angolino riparato dal vento dove poter stendere il nostro plaid e accamparci. Senza vento e con il sole che splendeva in cielo la temperatura percepita era intorno ai 30 gradi e allora viaaaaa!!!Spogliamoci!
Essere in costume il 25 Agosto in Inghilterra è un miracolo.
Fare pure il bagno come abbiamo fatto noi, vuol dire che qualcuno t’ha fatto pure la grazia.
E sì, sentendoci in tutto e per tutto parte integrante del popolo britannico, abbiamo deciso di fare il bagno. E’ caldo, si sta da Dio, il mare così selvaggio, incontaminato e pulito ci chiama…eccheccevò?
Una muta. Una muta cevò.
L’acqua era un tantino fredda, ma solo un poco. Roba che se ci stai venti minuti ti ritrovano congelata ma santamadonnina che bellezza!!
Il Santo, impavido che manco Braveheart, si è immerso a metà vita.
Oh bhè anch’io. Con la maglia e il foulard, ovvio. Uno spettacolo che non mi si poteva vedere, ma era per la cervicale!Alice pure con le ciabatte. Mi chiedo come facciano gli autoctoni.Abitudine, credo (anche se qualcuno aveva la muta). Invece quei ragazzi di cui vi parlavo sopra (quelli con la muta e il caschetto, ricordate?), ecco quelli erano così conciati perché si lanciavano dalla scogliera. Dei tuffi che pareva di essere alle Olimpiadi.

Mangiamo in tutta tranquillità e dopo, tanto per favorire la digestione, non ci facciamo mancare una bella passeggiata lungo la costa tra sali, scendi (e muori) con un vento che vista l’altezza, ci spezzava l’osso del capocollo.Ma lo spettacolo non aveva eguali.

Riprendiamo l’auto per spostarci e ci dirigiamo a Lulworth Castle (già che siamo lì, no?) dove per strada ci attraversano scoiattoli come se fossero gatti neri. Qualcuno sa se lo scoiattolo che attraversa porta merda?
Comunque.Il castello è quello che vedete fuori. 


Dentro è completamente vuoto, ma in perfette condizioni. Quello che a prima vista ci sembrava un castello che avesse da offrire poco, in realtà ci ha piacevolmente sorpreso e allietato la giornata. Per prima cosa, tutta la parte interessante della sua storia è nei sotterranei. Lì si viene guidati attraverso gli anni da ricostruzioni, video e immagini. Non solo, ci sono moltissimi giochi e stanze ludiche per bambini ( e non). Cose simpatiche come ‘Costruisci il ponte e se sbagli ti cadono tutti i pezzi addosso ma son dettagli’ o ‘Fai il puzzle del castello entro cinque minuti sennò arriva un corvo nero e ti stacca un orecchio’ Ovviamente sto scherzando, ma lì dentro ci siamo divertiti da morì. Ma la cosa più sensazionale è stato scoprire il retro del castello, perché ci permetteva..di giocare a golf!
Ehm…sì vabbè erano le mazze per bambini ma volete che io non abbia giocato? Vojo dì, quando mi ricapita?La tecnica è un tantino da rivedere, ma ragazzi ho stoffa da vendere!

Infatti, era meglio se facevo la merciaia, non ho preso una buca. Una che fosse una. Non solo: mi hanno preso per il culo pure alcuni bambini presenti.Non c’è mai fine alle figure di merda. Mia figlia invece pareva non avesse fatto altro in vita sua. Non è mica giusto.
Dopo aver riposto le mazze (che è meglio vista la scarsa attitudine della sottoscritta) abbiamo pascolato nel grande parco circostante e una volta raggiunta l’auto abbiamo deciso di proseguire per Swanage. Lo so, vi state domandando “Ma quanto cappero dura una giornata?”. E’ quello che ci chiedevamo noi, ma quando dalla dimora parti alle 8.30 massimo alle 9 e non hai intenzione di rientrare prima delle 19-20, la giornata è mooooolto lunga. E poi, in questo caso, non sono proprio tappe, son tappine. Passiamo di lì, vediamo com’è.
E Swanage è una piccola cittadina di mare, un po’ grezza se vogliamo, ma con un profumo di fish and chips così buono che se chiudo gli occhi lo risento pure ora. E mi piace l’odore di pesce nei porticcioli, ha un che di magico.

Qua la gente aveva proprio l’aria di godersela, con bambini che mangiavano con le mani enormi quantità di pesce e patate e ragazze (gnocche) che cenavano sul marciapiede come dei clochard. Il tutto condito da birra e colori accesi di un luna park.L’aria però si era fatta pungente e mi sono sorpresa più volte a vedere la stranezza (bella) di questa gente. Una bionda con giacca a vento e stivali invernali in compagnia di una mora in canotta e infradito.
Ai nostri occhi paradossale. Qui se è caldo è caldo per tutti, se è freddo idem. Qua no. E il bello è proprio quello (se cominciamo con le rime è finita...)
Lasciamo Swanage nel tardo pomeriggio di una domenica assolata, ergo:troviamo un po' di fila nel percorso suggerito da Miranda. Ma il Santo driver imbocca stradine secondarie che ci fanno attraversare e assaporare l'atmosfera graziosa del Dorset, con i suoi inconfondibili cottage di paglia.

La sera sì, eravamo un po' stanchini, e ci siamo mangiati un etto di spaghetti al pomodoro a testa, ma vojo dì, se mi volevo riposare stavo a casa, giusto?
E l'indomani...oh l'indomani che avventura!
Ma farò un altro post.E altri ancora.
p.s. le altre 1277 foto sono su FB sull'album apposito. Oh, se le metto qui svampa tutto!!

19 commenti:

  1. grazie per aver condiviso con noi questo tuo viaggio. E' il viaggio che vorrei fare anch'io

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  2. Ne vale la pena davvero. E i posti più belli hanno ancora da venire. Vedessi... ;-)

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  3. mi sembrava di essere lì con voi....vado a vedere le foto!!!

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  4. Ciao
    foto stupende.
    Buon fine settimana.

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  5. Senti non è che la prossima volta posso venire anche io?
    Mi faccio piccola piccola.

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  6. Il sogno è cominciato!
    Come racconti tu i tuoi viaggi, nessuno...e qui a casa mia soffia il "Vento del Sud": cioè io che sospiro e che sò terrona! ^_______^
    Simo mia...ma quanto ti adoro?
    Aspetto il resto.
    Stanotte sognerò castelli, prati verdi e cielo azzurro....
    Magari io sarò una principessa strafiga...^______^
    Bacione.
    Nunzia

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  7. Anch'io adoro Jane Austen.
    Bellissimi paesaggi.
    Aspetto il seguito.
    Ciao!

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  8. Bellissime foto e stupendo resoconto sembrava di essere li.La foto dell'arcata sembra un cavallo che si sta abbeverando. Ti ho mandato una richiesta su FB li sono come Gisella non Edvige. Ciaoo e buona domenica

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  9. Una mia amica di vita e di blog ama Jane Austen, devo assolutamente farle vedere questo post... è incantevole!!!
    Stasera ci siamo guardate insieme il film "Jane Austen Book Club"... puro caso eh?
    Lei impazzisce per tutto ciò che riguarda l'autrice... e queste foto sono fantastiche, bellissime, colorate, piene di amore e divertimento!
    Wooooow!!

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  10. Simo, che bellissimo viaggio mi hai fatto fare! Aspetto con ansia la seconda tappa!

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  11. Ogni volta mi fai venir voglia di prendere e partire...poi ci penso che Alice è grande e cammina con le sue gambe, io invece c'ho due cozze di 3 anni e mezzo e di 14 mesi che ancora vanno col passeggino. Quindi immagina che razza di trasloco dovremmo fare....vabbè, leggo e rosico, va'.Adry.

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  12. Quella piccola forse è davvero piccola, e poi sono due, però ti posso dire che abbiamo provato anche noi e con successo. Alice a due anni e mezzo si è sciroppata 7 ore di auto (Austria) girata su e giù col passeggino. Idem quando siamo andati in Normandia (aveva quattro anni e mezzo, ma il passeggino ci serviva troppo). Non ti dico in che condizioni lo abbiamo ridotto, ma son dettagli :-) Dai, magari tra un pochino.E non rosicàààààààà!!! :-D

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  13. amica di giornalista chiaccherona!! complimenti questo pst è bellissimo sia per i contenuti che per le foto, mi sono divertita molto a leggere e guardare questi luoghi che vorrei un giorno visitare:)bello bello!!

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    1. Ohhhh tu sei quella che ami Jane Austen!Allora aspetta il prossimo post e le prossime foto, forse ti piaceranno anche di più ;-)

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    2. Ahaha ecco la mia Francy :)
      Sì, lei è la mia amica... quella di Jane Austen <3
      Cavoli.... c'è pure un altro post?
      in effetti parli di un altro trilione di foto, che fai, le pubblichi solo su fb?? anche no....
      ti aspettiamo Simo!!

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  14. però...il commento del post prima l'ho sparato a caso (giuro). non avevo ancora visto questo post (blogger me li mette in ordine di data e ovviamente x leggerlo sono partita da quello + vecchio). io avevo detto jane austen perchè è la prima scrittrice che mi è venuta in mente. e adesso scopro che ci avevo visto giusto.

    marta

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  15. Le foto del mare sono fantastiche!!! Un panorama mozzafiato...
    E poi il gufoooooooooooooooooooooooo (adoro) me lo accarezzerei tutto.

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  16. Come se la cavava il Santo con la guida dalla parte sbagliata?
    No, non me lo dire, lo so: divinamente.

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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