venerdì 27 maggio 2011

WANTED





Anche se spesso tento di suicidarmi, sono viva. In questa settimana ho avuto un po' da fare, cosette eh?

Tipo svuotare tutta casa. Così scarna e senza ciottolini è di una tristezza unica. E' talmente vuota che quando parli fai eco. Una roba che par di essere in montagna.

Poi? Ah sì, il mio ammore stamattina mi ha dato la lieta notizia (alleluia alleluia) che lunedì mattina Nello inizierà il lavoro. Lo lasceremo solo in casa e al nostro ritorno troveremo almeno una stanza fatta e finita.

Poi? Mmh..sì, domani lavoro. Il che vuol dire che ci rimane solo domenica per indossare le tutine da Mario Bros e portare tutto il mobilio al centro delle stanze.E lunedì sera dormirò da mia suocera.

Pensatemi. Ma tanto.

Vediamo...ah sì, a questo punto ci giochiamo anche il 2 Giugno, e mentre tutti andranno al mare noi ci sfideremo a colpi di ramazza. L'abbiamo voluto Nello? E ora Nelliamo!

Poi bhè, questa settimana c'è stato lo spettacolo della classe di Alice, che ci ha portato via un giorno intero. Mia figlia si è esibita nella piramide umana e qualcosa mi diceva che sarebbe stata in cima.In caso contrario, visto il suo peso, me l'avrebbero stirata anche senza appretto. Lo spettacolo non si è svolto a teatro come gli anni scorsi, ma nell'area fiera del mio paese. Con 30 gradi all'ombra e le sedioline disposte TUTTE al sole. E visto che tutti si raccomandavo di portare cappellini e ombrellini da sole, c'è stato un momento che ho sognato di essere ad Ascot.

Paro paro. Damine con l'ombrellino che chiaccheravano e si aggiravano in quella giornata assolata, coi vestitini fioriti che si alzavano appena, quando arrivava una leggera brezza. Io? No jeans e canottiera.Il Santo in bermuda? Macché, appena arrivato dall'ufficio.Sembrava un rappresentante di medicinali per bovini.

Poi nell'aria si è diffusa della musica, qualcuno ha sguinzagliato i cani e a quel punto sembrava la fiera di Babe-maialino coraggioso:


Sì,mi sono commossa pure quando hanno dato i fiori alla bidella che andava in pensione.Che vogliamo fa'?

Sarebbe pure pronto da diversi giorni il mio Template personale con tutto il cucuzzaro, ma abbiamo bisogno di dieci minuti per fare un bel lavoro. Io e il Santo, perché da sola non mi riesce.

Poi ecco, c'è stata anche la festa a casa di mammà per il suo compleanno, dove mio fratello ci ha allietato con dei giochi di prestigio. Avete letto bene. Ha acquisito una manualità che riuscirebbe a sfilarti le mutande senza che tu ti accorga di nulla. Il Mago Casanova de noattri c'ho.

“Scusa eh? A parte la bravura...”

“Sì, mamma!E' troppo bravo lo zio!Pensa che li prepara apposta per me!” (ora c'abbiamo anche la valletta)

“Dicevo: sei bravo, ma 'ndo l'hai imparate ste cose?”

“You tube”

Trentatrè anni e non sentirli.

A fine serata a babbo erano spariti gli spiccioli del numero delle monete scomparse.

Ecco come sgraffignare gli euri ai genitori spacciandoti per un mago.Anvedi.

Poi che c'è? Ah sì, è uscito il nuovo articoletto, che ho divulgato il giorno dopo l'uscita, perché ero impegnata a vedere mia figlia ballare il Waka Waka. QUI c'è pure la paginina di FB, una sorta di archivio dove io metto tutti gli articoletti.Accendete un cero perché ho fatto tutto da sola. Voglio dì.

Poi...sì, mi scuso per la mia assenza, e se non rispondo alle mail o vari messaggi subito, come avrete notato mi connetto sul tardi. Se non entro in coma appena tocco il divano.

Io ci sono. Giro come un criceto nella ruota, ma ci sono. Vi prego di non attaccare 'sto cartello:



p.s. Fate i bravi. Tempo di cliccare 'pubblica' e torno in negozio.

lunedì 23 maggio 2011

UNA TIPA MOLTO SHABBY E POCO CHIC


(Immagini prese dal web)
No, ma se lo vai a raccontare mica ti credono. Soprattutto oggi che anche le coppie giovani a malapena si sopportano, che ci sono matrimoni che vanno allo sfascio dopo solo tre anni.Ecc. Ecc.

Quindi vi devo fare una confidenza, tra me e voi, noi pochi intimi.

Temo che il Santo non esista. Che sia il mio amico immaginario come quando avevo quattro anni. O al massimo è un ologramma.

Perché asserisco ciò? E' presto detto.

Giovedì scorso il Santo si alza alle 5 (alle cinque), ma era già sveglio intorno alle 4 (alle quattro), prende la sua roba e la macchina, va in azienda, sale sull'auto aziendale e si spara una roba come 400 km. Così. Si fa tutta la sua bella riunione, incontri con persone, va a pranzo e riparte. Altri 400 km al ritorno, con la sola compagnia della radio, del traffico e di qualche mezz'ora di fila.

Torna a casa poco prima di cena e trova (indovinello):

-una moglie vestita da Geisha che gli promette che lo imboccherà per la cena

-una moglie vestita da infermiera sexy che, una volta accesa questa canzone, gli propone un massaggio rilassante

-una moglie vestita solo col grembiulino che gli sta cucinando un menù spettacolare e afrodisiaco

-una moglie vestita da Mario Bros con tanto di martello in mano.

Avete indovinato quale ha trovato? Bravi.

Giovedì, avendo un po' di tempo, mi ero fatta un giro su siti specializzati di arredamento, mi aveva telefonato mia madre dicendomi che volevano farmi un regalo, e ho avuto cinquanta idee al minuto, molte delle quali realizzabilissime. Quindi ho accolto il mio amore con “Amò, sei tornatoooo?Tu sapessiiiiiiiiiii!!”

“Che è successo?”

“No niente. Ma ho avuto delle idee, guarda non puoi capì!”

“Per la casa?”

“Certo! Dammi la giacca, sei stanco?”

“Insomma”

“Senti me, senti me! C' ho da illustrarti cosa ho pensato!”

Ora. Credo che la maggior parte degli uomini nella stessa situazione avrebbero mandato la consorte a cagare sbottando un “Scusa eh?Ma io vado a farmi una doccia!”

Invece lui che fa? Mentre si slaccia la cravatta (e vi giuro che è un movimento che mi piace un sacco e i pensieri che mi passano per la testa in quel momento sono un filino peccaminosi), mi dice “Okay, dimmi a che hai pensato”

Si appoggia con la spalla al muro, incrocia le gambe, ficca le mani nei pantaloni e con la cravatta penzoloni sulla camicia aperta, aspetta.

E io penso che non sia vero. Ora faccio uno starnuto, mi rinvengo e lui è a farsi la doccia.

Invece mi guarda e fa “Allora?”

“Amò, ma sei stanco. Vai a fare la doccia, poi te lo dico” smack smack pciù pciù.

“No no, ora sono curioso. Parti”

“Parto? Okay. Tanto per cominciare ha telefonato mamma per dirmi che lei e babbo hanno deciso di regalarci le tende nuove”

“Cosa hanno queste che non vanno?”

“Sono di casa vecchia, ricordi? Sono state adattate per qui, e l'idea era di rifarle, ma poi alla fine non le abbiamo rifatte. Ora è giunto il momento. Con mamma andremo in un negozio di tessuti, le scelgo e mamma le cucirà su misura. Non ho ancora ben chiaro come le voglio, magari farò uno schizzo, due prove. Non è fantastico???”

“Uh uh. Okay. Niente di pesante, vero?”

“Ma ti pare? E poi: già che ci siamo cambiamo anche quelle di cucina. Ho un' idea fantastica, faranno pendant coi cuscini e con... con...amò dobbiamo andare all'Ikea”

“Che c'entra adesso Ikea?”

“Ti ricordi quel lampadario che volevamo comprare l'anno scorso?”

“Quello doppio, da tavolo...”

“Quello”

“E perché poi non lo abbiamo comprato?”

“Non abbiamo fatto in tempo. Alice vomitò nel cestino della carta.E la sera aveva la febbre”

“Già”

“Insomma, quello. Ho visto un'idea carinissima e non posso non averlo!” Becky Bloomwood esci da questo corpo!

“Simo, dovevamo solo imbiancare e siamo già al cambio tende e lampadari”

“E' troppo?”

“No, perché finora quello che dici mi piace”

E' il mio amico immaginario. Non ci piove.

“Poi ti devo fa' una domanda personale”

“Domanda personale?Mi fai paura”

“Ho messo mano tra i tuoi attrezzi, ma per ora ho trovato solo il martello. Che...ce l'avresti mica una levigatrice per legno?”

“Che ci devi fare, di grazia?!”

“Vedi questa piattaia?”

“Non è una piattaia”

“Sì, è vero, sembra più una bicchiera”

“Bicchiera?”

“Insomma, questo mobiletto appeso.”

“Cosa ha che non va?”

“Nulla, è splendido, solo il colore non va bene”

“Già, era quello che era in casa vecchia. E mo'?”

“Io lo scartavetro, lo porto al legno naturale e lo ridipingo di azzurrino come la nostra cucina. Tesoro, farò un mobiletto in perfetto stile shabby chic!”

“Sciabbi che???”

“Non sciabbichè. Shabby chic”

“Shabby chic”

“E poi acquisterò dei piccoli ganci per poi appenderci?...?”

“Delle tazzine!”

“Bravo!In perfetto stile inglese”

“Naturalmente”

“E poi, vieni, vieni in camera. Anche qui cambiamo le tende, via questo, via quest'altro e prenderemo una nuova poltroncina (magari bianca). Rivestirò i cuscini con della stoffa nuova, sull'azzurro, la stessa stoffa sarà ripresa nei nuovi poggiatesta che ho in mente di far cucire. E poi vieni, torna di qua. Avevo in mente di prendere della lavanda essiccata e metterla qui,vedi? Poi guarda, ho trovato questi barattoli bianchi, per le piantine della mensola...ehm...che dici?”

“Okay” Andrea annuisce mentre socchiude gli occhi immaginando cosa ho appena espresso.


“Sono contenta che ti piaccia!” Inutile dire che io sono sudata da quanto ho smanettato “e poi, sai una cosa? Ho avuto l'approvazione anche dall'insegnante di inglese di Alice”

“Chi, Anne?”

“Uh uh. Le ho detto che ci piace lo stile shabby e lei, oltre ad approvare mi ha detto che partiamo già da una buona base visto che abbiamo la cucina di legno celeste. E se lo dice lei che è inglese purosangue!...”

“Madrelingua”

“Sì, quella roba lì, io le credo!”

“Okay, topina, SI è la mia risposta definitiva e la accendiamo. Ora vado a fare la doccia. Devi dirmi qualcos'altro?”

“Ti...”

“...amo?”

“No. Cioè sì, ma... Ti dispiacerebbe trovarmi anche un falegname?”

Ho avuto un'idea troppo AUANTI! Ma ve ne parlerò nella prossima puntata.

Ma che post ho scritto? Mi domando a chi possa interessare di come arrederò casa mia.

Ma almeno sapete perché latito.

Sto latitando?


mercoledì 18 maggio 2011

IO MI PICCHIO DA SOLA

(Immagine tratta dal web)

Ieri stavo per morire. Non sto scherzando. Oddio morire magari è una parola grossa, ma me la son vista brutta, davvero brutta.

Soffocamento. Quando mi ci metto le cose le faccio troppo bene, nevvero?

Tutta colpa di una pesca, una dannatissima, fottutissima pesca. E poi (come mi ha detto la mia amica Irene) dicono che la frutta fa bene!Certo, se la mastichi a modino.

Ieri, di ritorno dal lavoro, mi preparo la pranzenda (a metà tra pranzo e merenda, visto che sono quasi le due passate: yogurt, coppetta di gelato e frutta fresca). Mentre controllo la posta elettronica addento una pesca, di quelle dure, un po' acerbe come piacciono a me, quelle che quando le addenti scrocchiano, quelle senza succo, quelle che se non hai i denti buoni è meglio se lasci perdere. Non lo so, sarà stata la fame, la foga di mangiarmi le prime pesche della stagione, che ne so, fatto sta che un pezzetto che io pensavo di aver masticato, mi va giù.E lì rimane. Di traverso, sbilenco. Mi rendo subito conto che qualcosa non va. Provo a inghiottire ma più che altro a respirare e non ce n'è.

E vengo assalita dal panico.

Scendo dallo sgabello e annaspo in cucina e vi giuro che in quei momenti lì il cervello ti va a tremila. Esce fuori l'istinto di sopravvivenza e la tua mente reagisce mille volte più velocemente, è un concatenarsi di pensieri tutti incanalati a “Devo salvarmi la pelle”. E sei lucidissima cazzo! Tu stai soffocando e sei lucidissima. La prima cosa che ho realizzato è stata “Sono sola” e poi “Ho bisogno di aiuto”

Annaspando e boccheggiando con questo coso che non andava né su né giù, impossibilitata non solo a chiamare aiuto ma a spiegare anche il tutto, sono uscita fuori e mi sono attaccata al campanello della vicina (un' infermiera ottantenne in pensione) Non con il solito trillo cortese, ma uno scampanellìo a scatti, insistente, da emergenza, quelli che quando li senti dici “E' successo qualcosa” DRIN!DRIN!DRIN!DRINNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!

Lei, di là dalla porta, non la sento, io annaspo e sì lo ammetto, l'ho mandata a fare in culo.Perché non c'era. Perché non c'era un cazzo di nessuno che potesse aiutarmi. E ho avuto paura. Paura.

E' una sensazione orribile. Mai provata in vita mia. Anche perché quando ti va a traverso qualcosa respiri male sì, ma respiri, tossisci, magari vomiti, ma così no. Hai un corpo estraneo che ti ostruisce le vie aeree e non ci passa un filo d'aria. Affoghi, semplicemente.Vi giuro sembrava c'avessi un catamarano in gola.

Scampanello di nuovo e quando mi rendo conto che non ce n'è, il cervello è partito in quarta, ho sbroccato di brutto e ho lasciato che l'istinto facesse il suo corso: mi sono presa a cazzotti lo sterno.Così, senza sapere se facevo bene, facevo male, ma qualcosa dovevo fa'. Tra una porta spalancata e una chiusa, tra un rantolo e l'altro, tra un pensiero funesto e un “Eccheccazzo!” E dopo qualche colpo assestato bene, il pezzetto è sceso.

Quanti secondi saranno passati? Secondo me poco più di un minuto, ma è ovvio, che mi è sembrata un'eternità. La vicina, nel frattempo ha aperto la porta e mi ha visto semi accasciata, sudata,con il viso di un bel porporino e con mezza pesca in mano. Avevo sempre la pesca in mano.

Niente di strano, come quando vedi arrivare al Pronto Soccorso donne col grembiule da casa, gente in pigiama o a volte in mutande. Mica ci pensi, parti e vai. Io son rimasta così, con la pesca nella mano sinistra e me ne sono accorta dopo che l'avevo sempre in mano.

La mia vicina (pora stella) si è sentita una merdissima “Oddio, ero fuori in giardino, mi è sembrato di sentire il campanello, ma sono anche un po' sorda, oddio oddioooo!!!”

Okay vicina, potevo morirti sullo zerbino, ma fa niente, è andato tutto bene.

“Vuoi un po' d'acqua? Sei spaventata poverina”

“No, è passato.E' passato”

“Mi dispiace non averti sentito prima!Ma come hai fatto,allora?”

“Cazzotti. Tanti cazzotti”

“Io ti avrei ficcato due dita in gola. L'ho già fatto con la figliola della Nardi. Inghiottì un nocciolo di albicocca, son passati tanti anni ma ancora mi ringrazia”

E io la guardo questa ex infermiera. E mica le dico che qualche minuto prima le sue dita me le sarei fatte ficcare anche in un altro posto pur di respirare. E ora che è finito tutto mi dispiace di averla fanculizzata, di aver pensato che lei per me non ci fosse, perché in quel momento lì, non solo era la più vicina fisicamente, ma anche la più competente, visto il lavoro che faceva.

E pensare che la manovra di Heimlich io l'ho vista fare al mio corso 118, e uno può farsela anche da solo. Se non parti di testa, ovvio. Io son partita, non ho ragionato più e vi giuro mi sarei fatta una tracheotomia con una Bic, lì su quel pianerottolo.

Fiu!E' andata. Ci sono. Mi è passata anche l'irritazione alla gola e i doloretti sul petto (ho un petto?)

e come sempre cerco di trarre insegnamento dalle mie sventure, quindi chissà, farò un corso anche per gestire i casi di soffocamento (anche se direi che ho già dato).

Minchia.

Posso finire un post con 'minchia'?




domenica 15 maggio 2011

LA PENTOLACCIA (di faccia)


(Immagine presa dal web)

L'altra sera, mentre io e Alice stavamo guardando una trasmissione scientifica sulla scissione dell'atomo (leggasi 'Un medico in famiglia'), abbiamo assistito alla scena nella quale i protagonisti giocano alla pentolaccia. Scena molto realistica più del fatto che due donne si contendono Giulio Scarpati che è l'antisesso per eccellenza, scartando a piè pari Conticini che fa sangue solo a vederlo su Gente.Dicevamo? Ah sì.

“Mamma, te l'hai mai fatto il gioco della pentolaccia?”

“No, io no. Ma tuo zio sì” (mio fratello)

“Ed è stato divertente?”

“Come no!”

Mia figlia ha colto nella mia affermazione un che di sarcastico e non ho potuto fare a meno di raccontarle di quel famoso 6 Gennaio 1983. Sapete quelle storie di famiglia, che vengono raccontate chessò intorno alla tavola di Natale, o al pic nic del 1° Maggio, per suscitare ilarità, allegria e sospirare alla fine “Per fortuna è andata bene!”.Quegli aneddoti dove, ogni volta che vengono raccontati, vengono aggiunti particolari irrilevanti e di dubbia credibilità come il fatto che quel giorno qualcuno ricorda che nonna aveva una vestaglina color carta da zucchero a piccoli rombi viola. Un quadro astratto praticamente.

Ma veniamo al 6 Gennaio.

Quel giorno eravamo a pranzo da nonna per un motivo: nel pomeriggio al bar del paese, c'era la Befana!Che culo. Io e mio fratello, nemmeno con troppo entusiasmo, veniamo trascinati al barrino, e scartando quei tre o quattro vecchietti arriviamo alla sala dove c'è la lanciatrice di calze. Sì, lanciava piccole calze e caramelle a tutti i bambini presenti. Roba che se non stavi attenta te ne arrivava una nei denti. Ricordo che c'era tanta musica, tanto casino, e tanti bimbi. Ricordo anche che c'era una giovane ragazza che gestiva un po' il tutto, una sorta di vigilessa che tentava di mettere un po' di ordine in quel gran casino. La tizia ad un certo punto batte le mani per attirare la nostra attenzione e annuncia che inizia il gioco della pentolaccia.

“Simona, vai!Vai a fare la pentolaccia!” mia madre ce sta a provà, ma io mi rifiuto. In cambio le do mio fratello. “Lui!Lui è più bravo!”

Mio fratello, non si sa come, si ritrova bendato e con la mazza in mano.

Mio padre e mia madre orgogliosissimi di questo figliolo così impavido e gagliardo, sorridono compiaciuti.

Mentre mio fratello cinquenne (e bendato) viene fatto girare in tondo dalla signorina, mia madre si piazza con la Polaroid (la Polaroid!) in un punto strategico:davanti al suo bambino.

“Bravo amore! Gira gira...e ora vai!”

Mio fratello, pora stella, già rinco di suo, vacilla e barcolla come se fosse 'mbriaco. La mazza è pure troppo pesante per le sue braccine, ma, incitato da mamma, lui jelafa.

“Più a destra amore!” Fotoflash!Fotoflash!

“No, più a sinistra!” Fotoflash!Fotoflash!

Mio fratello sferra dei colpi a caso, fendendo l'aria. Giuro si sentiva il rumore del colpo andato a vuoto. Ma c'è quasi, basta aggiustare il tiro. Mia madre, per immortalare il momento di gloria del pargolo, si inginocchia.

“Ci sei quasi amore!Più avanti!Vieni più avanti!”

Fotoflash!Fotoflash!

“Un po' più a destra!Bravo! Ci sei quasi! ORA!”

SBAMMMM!!!

Presa in pieno mia madre.

Che crolla al suolo come un quattro di bastoni.La macchina fotografica schiappata a metà, mia madre che geme tenendosi la testa e del sangue, fanno sì che qualcuno chieda “C'è un medico in sala?” (io sta frase l'ho adorata per tutti gli anni a seguire)

Mio fratello, un filino sotto shock, rimane immobile ad assistere alla scena con la mazza in mano e la benda su un occhio solo come un pirata sfigato, e pensa “Minchia, ho appena ucciso mia madre”.

Mio padre non sa se disperarsi o ringraziarlo.

Pare che mia madre dicesse “Sto bene” ma davanti a un tre fatto con le dita rispondeva “E toglietemi sti grissini dal davanti!Non ho fame!”

Mio padre, come un cavaliere, la prende e la porta al Pronto Soccorso al grido di “Se aspettiamo che arrivi l'ambulanza facciamo notte!E poi sta bene, vero cara?”

“Sì, ma lei chi è? Dove mi sta portando di grazia?”

Na tranvata che non vi dico.

Io e il 'bastonatore folle' veniamo portati via da nonna e quello che segue è ciò che racconta sempre mamma.

I miei arrivano al Pronto Soccorso, dove, denunciando un colpo in testa, avanzano subito senza passare dal via. Alla vista del mio babbo che porta a braccetto mia madre con un panno sul volto, i medici si allarmano “Signora che ha fatto?”

Il mì babbo, che anche ora alla vista dei camici bianchi 'sbianca' lui, balbetta “E' stato un incidente!Davvero!”

I medici si scambiano uno sguardo d'intesa e fanno due più due:

un uomo nel panico

una donna con un bernoccolo evidentissimo in fronte, un occhio nero, e in evidente stato confusionale. Ci sono tutti i presupposti per una notizia da cronaca nera.

“Un incidente?” non sembrano per niente convinti e mamma ricorda che qualcuno disse di chiamare il 113.

Una solerte dottoressina si avvicinò a mia madre “Signora, ne vuole parlare?Vuole sporgere denuncia?” Sì, mio padre stava per essere denunciato per percosse. Che bella famiglia.

Mi madre, smettendo di contare le stelline che le giravano sopra la testa come degli avvoltoi, rinsavisce giusto un momento e manca poco le dà due schiaffi “Macchè denuncia! E' stato mio figlioooooo!!Oioi che doloreeeeeeee!!”

“Suo figlio?” i medici si guardano allibiti “Peggio!Ma come l'ha ridotta?!” Poi rinsaviscono pure loro, guardano mia madre con più attenzione e si rendono conto che è troppo giovane per avere un figlio manesco e delinquente “Ma quanti anni ha suo figlio?”

“Cinque”

“Cinque anni e l'ha ridotta così?”

“Sì.Lo sa che lei somiglia a Richard Burton?”

“Signora si sente bene?”

“Mica tanto.Mi fa male la testa”

Mia madre è rimasta in osservazione tutto il giorno, dopo una dose massiccia di medicinali ha spiegato l'accaduto e la denuncia ai danni del mì babbo non c'è stata.

Ma sì, sono stati presi per il culo anche dal portantino. Nelle tre settimane a seguire, mamma ha indossato degli occhiali scuri enormi per coprire gli occhi neri.

Sembrava Sandra Mondaini.

Senza occhiali pareva un panda.

A detta dei medici quello che l'ha salvata è stata, nientepopòdimenochè la Polaroid. Senza quella davanti agli occhi, mio fratello le avrebbe sfracellato il setto nasale.

Devo dire che gli uomini di casa mia farebbero la felicità di qualsiasi giornalista a caccia di notizie di drammi familiari, perché anche al Santo con Alice è successo questo.

Voi avete storie familiari che si tramandano fino a oggi?

p.s. Mamma una volta è finita pure sul giornale. No, niente drammi: è stata l'eroe del giorno.

La amo, c'è poco da fare.


mercoledì 11 maggio 2011

UN MATRIMONIO DA FAVOLA (e che ci vuole?)













Si continua a parlarne, come di cosa? Del matrimonio del secolo.Sono state dette tante cose, ma quella più ripetuta è “E' stato un matrimonio perfetto”. E' vero. Dannatamente vero. Il sogno di ogni donna, praticamente. Però è anche vero che ogni donna sogna il proprio ma più che altro lo vive, e non è detto che sia da meno. Bisogna saper trovare il lato bello di ogni cosa.Prendiamo il mio, per esempio:


*Kate ha sposato un Principe.

Io ho sposato un Santo.

Vogliamo fare a gara?


*Il Principe un giorno avrà una corona in testa, un giorno.

Il mio Santo invece in testa c'ha già l'aureola. Da mo'.


*Lui è alto, biondo e nonostante abbia solo 29 anni c'ha una bella piazzola di sosta in mezzo alla capa.

L'altro è alto, moro e nonostante abbia 32 anni non perde un capello manco se li minacci di usare lo shampoo per barboncini.


*Il Principe era vestito impeccabilmente. Faceva un po' soldatino di piombo ma son dettagli trascurabili.

Il Santo indossava il mezzo tight col plastron. No, non è una marca di giocattoli, è roba da matrimonio.


*Lei ha una Pippa.

Io lo sono.

E tra avere ed essere c'è una bella differenza. Voglio dì.


*Lei, oggi, è accompagnata all'altare dal papà, un uomo elegante e brizzolato di 62 anni.

Io, all'epoca, sono stata accompagnata dal mio papà, un uomo elegante, con tutti i capelli neri che manco un corvo di Twilight, di 49 anni.Quarantanove.


*Pare che al matrimonio ci sia stata la Regina d'Inghilterra.

Bene. Noi avevamo Cleopatra.

Okay, lo sosteneva la prozia di 91 anni che sta fuori più di un lampione, ma io c'ho creduto.


*Il Principe ha un fratello con l'occhio vispo, spavaldo e donnaiolo.

Il Santo pure. Come la mettiamo?


*Trapelano da indiscrezioni che nel bouquet della sposa ci fosse il pisello odoroso bianco.

Il mio odorava ma il pisello non c'era, almeno non lì, se permettete. E a dirla tutta forse era anche più carino.



*Il vestito da sposa di lei era stupendissimo ed è stato disegnato da Sara Burton.

Il mio vestito era disegnato da me e cucito da mamma. Sono dimagrita talmente tanto che c'è stato il rischio di essere la sposa cadavere di Tim Burton. E' solo un gioco di parole, vedete? E da un recente sondaggio risulta che le donne di classe prediligono la manica lunga di pizzo. Va bene, è un sondaggio fatto da me, e allora?


*Kate non è di sangue blu.

Manco io.

Ma vedete quanto siamo simili?


*Gli sposi sono partiti su una bellissima macchina con i palloncini attaccati.

Noi siamo partiti in scooter e anche noi avevamo qualcosa di attaccato. Lo strascico del mio vestito sotto i piedi di Cleopatra.Roba che se si parte a razzo la trasciniamo a mo' di sci nautico. Poi vedi che occhi neri, altro che eye liner.



*Al matrimonio c'era quel gran gnocco di David Beckham.

Al mio non c'era. Ma solo perché quel giorno doveva portare la Ferrari del figlioletto a fare il tagliando.


*Pare che all'altare il Principe, ricevuta la mano della sposa, abbia sussurrato al padre “La terrò come una Principessa”. William è anche un comico.

Il Santo all'altare, ricevuta la mia mano, ha sussurrato “Ora tocca a me?”

Alcuni sostengono che mio padre abbia risposto “Sì, e mo' so' cazzi tuoi”.

Due comici is megl che uan.


*Al loro matrimonio hanno parlato molto anche del fratello della sposa. Bel ragazzo fra l'altro, al quale hanno proposto un film porno.

Al nostro matrimonio hanno parlato molto anche del fratello della sposa, con il quale alcune invitate avrebbero girato volentieri un film porno.

*Loro, sul balcone, si sono baciati mandando in estasi tutta la platea, e quella nel tondo è la faccia felice della damigella.

Io sul balcone c'ho fatto lo streap tease mandando in estasi solo la platea maschile e quella faccia l'aveva pure mia madre. Paro paro.


Visto? Voglio dire, che ci vuole a fare un matrimonio da favola?

Sì vabbè.Come me la canto e me la suono da sola, non ce n'è.

domenica 8 maggio 2011

1°OPI Blog Contest (A-I-U-T-O)






Ci sono cose che uno non dovrebbe mai fare, tipo togliersi due caccoline quando sei al semaforo rosso, soprattutto se di fianco hai un pullman di turisti tedeschi, i quali ti fissano con insistenza.Per dire.

Poi ci sono altre cose da non fare: partecipare a un Contest quando non hai nessunissima nozione di cosmetica. E' quello che mi è successo qualche settimana fa. OPI, una grande azienda leader per quanto riguarda gli smalti, dava la possibilità a chiunque avesse un blog di cimentarsi in una recensione dopo l'invio del materiale.

In veste di articolista di Tentazione Make up mi sento tirata in causa. E invio mail sia! Spedisco la mail di iscrizione convinta di avere le stesse probabilità di mia madre di venire selezionata a Salsomaggiore per Miss Italia, anche perché in quel periodo il blog era in fase 'fortemente sminchiato'.

Invece loro accettano di buon grado, come accettano altre 600 candidate, e mi inviano il materiale da recensire. Grazie OPI della fiducia (probabilmente dopo aver letto la mia recensione saranno pure pentiti, ma tant'è)

L'arrivo del pacco, anche se aspettato, è stato piacevole, un secondo Natale praticamente, forse dovuto anche alle decine di palline di polistirolo con cui era riempita la scatola. Dall'euforia l'ho rovesciata metà a terra e c'ho sommerso la gatta.

Dentro c'erano due smalti.

Che si presuppone vengano spalmati sulle unghie.

Bene.

Ottimo direi.

Guardo le mie mani e constato che un boscaiolo della Val Gardena l'ha più belle. Cosa mi è saltato in mente di partecipare lo so solo io. Cioè, OPI è una grande azienda, mica li posso deludere, mica gli posso sciupare il mercato, io, con 'ste mani da Geppetto. Presa dallo sconforto lancio un SOS su Facebook alle mie preziose comari le quali sanno sempre come confortarmi.

“Dipingi gli unghioli alla gatta!”

“Gioca alle signore con tua figlia e dipingile a lei”

“Compra delle unghie finte, appiccicale con l'Attack e metti lo smalto!”

“Io farei i piedi”

“Fatti prestare le unghie da tuo marito”

Anche se queste risposte sono fortemente improbabili, ho deciso di dar retta a loro, quindi ne ho fatte di tutti i colori, è proprio il caso di dirlo.

I colori a me arrivati sono il Rosa Sweet Memories e lo Smok'n in Havana, due colori molto diversi tra loro. Uno è rosa, romantico, molto liquido e se vogliamo proprio da bimba, l'altro è più scuro, sul marrone e decisamente più impegnativo.


Io e l'altra donna (quella alta un metro e trentacinque) ci siamo messe al tavolino armate di acetone, cotone, smalti e limette. Abbiamo fissato per cinque minuti buoni la gatta per poi decidere di lasciar perdere. E c'ho provato. Dio solo sa se c'ho provato. Ho messo quello chiaro, stenderlo è stato una meraviglia, fila via che pare pagato e faccio la foto.

Giuro, sembrava la mano di un muratore che ha scoperto che in lui vive più Rosanna che Gaetano. Ero inguardabile. Lo smalto è splendido ma le mie mani molto molto meno.

Provo con lo scuro, leggermente più denso, più corposo. Click!

Guardo la foto. Sembrava fosse la mano di un falegname orbo. Tipo pareva mi fossi presa a martellate le unghie. Con lo smalto scuro venivano ancora più fuori le imperfezioni come pellicine, taglietti, sciupature e quant'altro.

“Mamma, mi sa che devi rinunciare”

“Ma non posso!OPI mi ha dato questa possibilità e io non voglio deluderli!Ho la fortuna e l'onore di testare i loro prodotti, e io che faccio, rinuncio? Ma non scherziamo!Devo solo trovare un modo...”

E quindi mi sono detta: se vado avanti con questo pensiero vado contro la mia natura, ho le unghie delle mani che sono uno schifo e non potrò mai competere con le decine di ragazze bravissime e preparate che di questa cosa ne hanno fatto quasi un mestiere. Hanno delle mani da fata, descrivono i prodotti con una maestria e una preparazione invidiabile, snocciolano termini professionali come io snocciolo le olive per la pizza, voglio dire, siamo coerenti!Quindi Simo bella, ndo cazzo vuoi annà?E allora la recensione la faccio alla mia maniera, non vincerò nessun premio finale (una mega scorta di prodotti quali creme e trattamenti fantastici...ahhh sospiro...), probabilmente manco rientrerò nella parola 'recensione', ma quello che ho fatto l'ho fatto con entusiasmo.

Come smaltare le unghie di mia figlia per esempio. Lo smalto rosa chiaro sembrava adattissimo a lei e mi son divertita a dipingerle le unghiette. Poi, come le professioniste, abbiamo scattato la foto.Okay, è stata mezza giornata con le mani alzate nemmeno avesse una pistola puntata contro, ma pora stella, s'è prestata all'esperimento.

Lo smalto scuro era più adatto a me e nonostante sia una portatrice sana di alluce valgo, me lo sono messo sulle unghie dei piedi. Sì, oltre a rinco sono anche coraggiosa. Sapete qual è il modo per non far notare molto l'alluce valgo? Salire sul tacco 12. A quel punto il piede è bello spiattellato al suolo, e l'alluce si stende (nel fare questo vi si infiammerà il nervo sciatico ma son dettagli. Sarete gobbe e doloranti, ma avrete dei piedi bellissimi) Ho messo lo smalto molto facilmente e con una sola passata grazie anche al pennellino piuttosto grande e ualà, il gioco è fatto.

Ora. Io ovviamente non posso esprimermi come una professionista, non saprei nemmeno da che parte cominciare, però so riconoscere un buon prodotto. E questi smalti lo sono.

Se avete delle belle mani e volete pitturarvi le unghiette, potete scegliere sul sito OPI una vasta gamma di colori (ce ne sono alcuni che sono troppo belli, tipo un blu brillantinato fantastico.Lo acquisterò e tutti mi chiameranno 'La donna dalle unghie blu brillantinose).

E ora, visto che i protagonisti sono gli smalti, visto che non so parlare l'unghialese, e visto che ci sarà un premio come miglior foto, diamo la parola alle immagini.


Ah.Un'ultima cosa. Mi son dimenticata di togliere lo smalto alle unghie del piede sinistro. Sono passati giorni e lui è sempre lì, nonostante abbia sudato come un beduino e nonostante il mio piede trasudi e profumi come del gorgonzola in fermentazione. Se ha superato il mio esame, si può definire un ottimo prodotto. Quindi me ne sono andata in giro con un piede pittato e uno no. Se fossi deceduta improvvisamente, tipo cadendo a rotta di collo dalle scale, mi immagino la faccia sorpresa del medico legale alla vista dei miei piedi, una volta tolte le scarpe. Manco i RIS avrebbero risolto l'enigma. L'avrebbero chiamato “Il caso della donna col piede dipinto”, e poi mi sono immaginata Vespa col plastico di casa mia e la domanda “Perché. Perché Simo aveva lo smalto a un solo piede? Cosa può spingere una donna a dipingersi solo cinque dita e non tutte e dieci?” E qui risponderebbe OPI rilasciando una dichiarazione a tutta la stampa.

Quella sì che sarebbe una recensione coi fiocchi ;-)

p.s. ma questa si può chiamare recensione? Help.

mercoledì 4 maggio 2011

NELLO (L'amico del pennello)




Andrea, seduto sullo sgabello di cucina, mi prende tra le braccia, insinua le mani dentro la maglietta e comincia a baciarmi il collo.

“Andrea...”

“Mmh...?”

“Pensavo:bisogna imbiancare il soffitto”

Settimane fa, questo era quello che succedeva nella mia cucina.Io col collo e il volto proteso verso il soffitto e lui che si blocca pensando di aver capito male. Quindi toglietevi dalla testa che lui, in un impeto di passione, mi sbatte sul tavolo di cucina come si fa con i polpi sugli scogli.

“Dobbiamo parlarne proprio adesso?”

“No, anche dopo.Ma guarda se non sembra una costellazione”

“Ma non si vede quasi niente!”

“No no, a un occhio attento si vede!”

La conversazione è scivolata su delle macchioline che il Santo ha creato in un impeto di attività culinaria: gli è esploso il pentolino del latte. Ha creato una roba sul soffitto così estrosa che pare una di quelle stampe in 3D. Se lo fissi per 5 minuti magari ci vedi pure il volto di Padre Pio in rilievo. Prontamente è stato lavato e sbiancato, ma le macchioline stanno rifiorendo. E lì c'è partito l'embolo. Imbianchiamo non solo la cucina, ma tutta la casa. Devo dire che guardare per tutta la stagione invernale trasmissioni come “La mia nuova casa in campagna” e “Grandi Progetti” su Travel&Living, ci ha condizionato parecchio, senza contare che spendere soldi ed energie per la casa a noi non dispiace. Questa volta abbiamo deciso di affidarci a una ditta, per due motivi:

Andrea, in quanto Santo, l'ultima volta che ha preso in mano il rullo, non ha tinteggiato: ha fatto un affresco. Se fa l'impiegato, invece dell'imbianchino, un motivo ci sarà. Sa usare il rullo con la stessa dimestichezza con la quale io so usare una pialla. L'impegno e la passione è stata tanta, ma il risultato, diciamo, è un po' naif.

Abbiamo deciso...di cambiare colore alle stanze!Ora. Non vogliamo la stanza blu, la stanza rossa, e la stanza gialla, come le camere di un Re qualsiasi, ma ci siamo stufati del bianco e quindi avevamo in mente tremila cose, senza sapere esattamente COSA.

Ci voleva un esperto del settore che sapesse consigliarci qualcosa di speciale per valorizzare la nostra casa. La scelta è ricaduta su un amico carissimo del Santo, che noi chiameremo Nello (l'amico del pennello), per la privacy.

Nello arriva in tarda serata, noi lo aspettavamo in gloria e dopo i baci e gli abbracci di rito, ci fa i complimenti per la nostra piccola casetta. E detto da uno che ha appena finito di dipingere e tinteggiare un intero albergo a 5 stelle a Forte dei marmi, fa piacere.Voglio dì.

“Allora? Andiamo sul bianco?” ci ha domandato Nello con un entusiasmo pari al mio quando annuncio che son tre giorni che non evacuo.

“No, pensavamo di fare qualcosa di diverso, di colorare. Ma non ogni stanza un colore eh? Però nemmeno bianco, magari qui una balza, magari di là invece bianco, magari nelle camere più scuro, magari...non lo sappiamoooooooo!!Hai qualche idea?”

Mentre parlavamo pensando di confonderlo, Nello studiava ogni minimo particolare con gli occhi, giuro sembrava memorizzasse ogni cosa. Alla fine ha detto “Posso dire la mia?”

Ha cominciato a muoversi per il soggiorno ruotando su se stesso, valutando i punti luce, i punti di entrata, di uscita, l'impatto visivo e alla fine ha sentenziato “Questa stanza è molto accogliente e i punti di forza sono i due archi in mattoni. Bisogna valorizzarli, quindi io farei bla bla bla... togliamo la striscia che ti abbassa la stanza (non lo sapevi?), qui facciamo bla bla bla, qua ti ci dipingo a mano io...bla bla bla, qui sfumiamo...mantieni lo stesso arredamento?Okay, valorizziamo questa cucina country, e anche i dettagli tipo i ciottoli di rame giusto? Bene. Bla bla bla...che ne dite?”

Io, Andrea e Alice eravamo con la mascella a terra. Cioè, casa nostra ha questo potenziale? Era già un sì. “Aspettate, vi faccio vedere una foto dell'effetto che ho in mente”. Dopo aver visto la foto, la lingua ha seguito la mascella. Manca poco gli ficco un pennello in mano e gli ordino “Fallo subito!”. Io e Andrea ci siamo guardati complici e felici manco avessimo vinto un gratta e vinci. Siamo passati al salotto.

“Guarda Nello, anche qui volevamo un po' cambiare perché come vedi la stanza un po' per i colori, un po' per l'arredamento più moderno è un po' freddina, non trovi?”

“No”

“Okay no. Che dici allora?”

Anche qua si è messo in un angolo per una visione completa della stanza, ha valutato l'altezza e la luce che proviene dalla portafinestra e poi “Allora, che ne dite se qui bla bla bla...poi riprendiamo l'azzurro delle stampe con bla bla bla, poi qui bla bla bla” Avrò un salotto nuovo. Faccio per dirvelo.

Quando siamo passati alla zona notte, l'apoteosi. Nello ha esclamato un “Wow!Qui è tutto stile marittimo!”

“Sono conchiglie vere della Bretagna” ho gongolato “Prese sul posto” ho specificato. Dio come vado fiera delle mie conchiglie!

“Questa camera è molto grande e luminosa, possiamo renderla veramente particolare...” ha fatto una pausa e dopo aver sentito le nostre esigenze ha cominciato a creare “Ditemi se vi piace l'idea: bla bla bla...e poi qua un tocco così, questa idea come la vedete? Dipingo io a mano... e poi...”

No, vi giuro l'avrei adottato. Ha avuto un'idea che non comprendo come mai a noi non sia mai venuta in mente!E' semplicemente fantastica nella sua semplicità.

Siamo passati al bagno che più o meno rimarrà lo stesso, ma ci riserviamo di decidere sul momento in base all'ispirazione. Oddio se si dà retta a cosa ci suggerisce la stanza, mi conviene farmi ribattezzare Jacques Cousteau, perché anche qui tra conchiglie e coralli par di essere nell'Oceano Indiano.

Poi è stata la volta della cameretta e qui devo aprire una parentesi (Alice quando ha saputo che volevamo tinteggiare tutto, si è rabbuiata e ha cominciato a dire “Ah io la voglio come adesso, eh? Già devo staccare la mia roba e i miei disegni, ma la rivoglio uguale, eh?che poi non capisco perché bisogna imbiancare!Tzè!”). Come potete notare mia figlia le novità le prende bene.

Una volta in cameretta Nello ha fatto una cosa che ci è piaciuta molto: si è rivolto ad Alice “Dimmi un po': qual è il tuo colore preferito?”

Ho temuto fortemente che rispondesse “Il viola”. Sai che belle le pareti di 'sto colore?

Dopo aver parlato con Alice (buttando un occhio sopra la sua testa per cercare conferma nei nostri occhi), ha partorito l'idea. Alice ha fatto un sorrisone da orecchio a orecchio e manca poco chiede “Sarebbe possibile cominciare proprio dalla mia stanza?” Conquistata pure lei. Anche qui valorizzeremo dei dettagli che sinceramente io e Andrea avevamo nell'ordine:

ignorato

cercato quantomeno di nascondere.

L'insieme delle stanze sarà uniforme, per dare l'idea che una stanza abbracci l'altra, ma ognuna sarà particolarissima, un segno, un dettaglio, quel qualcosa che la renderà speciale.

Quando ci ha detto il prezzo per creare tutto sto pappiè, non solo ci è sembrato poco, ma gli avremmo dato anche il doppio, tanto era l'entusiasmo. Anche il suo (di entusiasmo) non tanto dato da un nuovo lavoro, ma proprio abbiamo percepito la passione per la creatività, per rendere speciale e particolare la nostra casa. Infatti quando è andato via ha detto "Son contento, vedrete come vi viene bellina!"

Sìììììììììììì!!!!!!!

Non vi dico l'euforia.Non pensavamo di rendere tutto ciò possibile con particolari tecniche di tinteggiatura e colori. E io che ho sempre cercato di personalizzarla riempiendola di ciottolini!

Ho contagiato tutti con il mio entusiasmo, anche i miei clienti “A fine mese imbianchiamo!Trallalleroooo!Yuppyyyyyyyy!!”

Leggevo nei loro occhi questo messaggio “Ma è scema? Ma è felice perché imbianca? Ma lo sa quanto ha da lavorare? Ma chi è che gli tinteggia la casa, Raoul Bova in perizoma?” Insomma, non capivano anche perché se vuoi fare del male a qualcuno auguragli prima un trasloco, poi di imbiancare. Ci aspetta un lavoro che non vi dico. Devo svuotare tutti i mobili, armadio compreso, inscatolare piatti, bicchieri e servizi che ho in salotto, svuotare e smontare la libreria, e tutte le credenze del soggiorno. Da ieri ho cominciato a portare via dal negozio scatoloni vuoti per l'imballaggio. Avevo la macchina piena di cartoni che manco a un party di clochard. Abbiamo ferie?Macchè, lo faremo nelle ore in cui non siamo al lavoro, mangeremo panini in terra in mezzo alla stanza col berretto fatto di giornale e infileremo i cacciaviti nei jeans come due moderni pistoleri.

In poche parole: ci faremo un culo grosso come un cappello da prete.

Ma alla fine sarà fantastico, fosse per noi, cominceremmo oggi.

Ah sì, non dimentichiamoci che dormirò due notti da mia suocera. Temo che mi attenda sull'uscio con la mela avvelenata. Ma tanto la mattina passa il Santo che mi bacia sulla bocca e tutto torna come prima.Lei si è pure offerta di tenerci di più “C'è posto!Perché solo due giorni?Sono felicissima di avervi con me, potete stare una settimana!” Che stella. Ma io piuttosto sparo in vena a Nello 100 litri di Red Bull per farlo lavorare alla velocità della luce e se le cose vanno per le lunghe, monteremo la tenda in giardino e ci accampiamo come tre Boy Scout.

Questa foto è come è adesso:



Per come sarà dopo ci rivediamo a Giugno.

No, no, non è che abbandono il blog (ma siete pazzi?) avrò solo meno tempo magari di passare da voi, anzi se qualcuno si offre per darmi una mano, basta chiedere. Aggiornerò come sempre perché il mio blog è e resterà una parentesi rosa tra le parole VI AMO.

Poi: dedico questo post alla mia carissima tesora Irene B. So che ne apprezzerà particolarmente il tema ;-)


P.S. Ma secondo voi, celapossiamofà?




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