mercoledì 28 settembre 2011

IL MATRIMONIO DELLA MIA MIGLIORE AMICA



Guardate questa scena. Anzi, ri-guardate, perché son sicura che l'avete vista almeno un centinaio di volte:



Ora guardate queste foto e ditemi, vista la location, se non c'erano tutti i presupposti per fare il remake di questa scena.


Bello, vero?Anche simile simile.Infatti ho proposto ad Andrea “Amò, lesto, vai in quell'angolo là, prendi il cellulare, chiamami e fammi Rupert Everett, ti pregooooooo!!”

Lui per tutta risposta mi ha rovesciato il bicchiere di vino nella pianta più vicina e ha allontanato la bottiglia di rosso che avevo davanti. E dire che al mio tavolo c'era un tifo da stadio per questa genialata che ho avuto. Dio, avrei dato un rene purché Andrea mi facesse sta cosa!Okay, non sono Julia Roberts e non avevo nemmeno un vestito lavanda, ma insomma, non è che stiamo a guardà il capello.

Tutto questo per dirvi che sabato eravamo al matrimonio della mia migliore amica (ne ho 2. Una delle due diciamo)

E' iniziato tutto benissimo e in maniera molto sobria ed elegante tipo : “Ragazzo?” Pat pat (pacca sulla spalla per attirare l'attenzione del giovanotto “Scusa eh?Ma con tutto 'sto casino non lo trovo...ma dov'è il prete?”

“Sono io”

Ecco, per dire. Siamo dovuti partire un po' prima perché io dovevo parlare col parroco visto che dovevo leggere la preghiera dei fedeli e avevo un'ansia da prestazione assurda. Mi immaginavo cose come:

-inciampo negli scalini e mi pianto sotto l'altare

-sbaglio i nomi o preghiera e va a finire che invece di un matrimonio sembra una comunione

-non capisco il cenno del prete e rimaniamo tutti lì per tre ore e mezzo stile belle statuine, fino a che la perpetua non mi si avvicina mormorando “Scusi, ma non tocca a lei leggere?”

C'è da dire che il giovane parroco era agitato quanto me ed è arrivato a dirmi “Via, legga un po' i passaggi che vuole, quelli che lei reputa più indicati...faccia lei” Faccio io? Ma è impazzito? Mi sono sentita rispondere “No, guardi non se ne parla nemmeno, io ho bisogno di una guida, mi ci faccia due crocette!” E sì, io e il prete abbiamo fatto i segni con il lapis su quello che dovevo leggere. Due anime e una preghiera.

Ma ce l'ho fatta. Mi è stato detto che ho letto bene anche se io mi sentivo la voce tremare, ero emozionata santo cielo!Lo deve fare, vero?Alla fine ero così contenta di non essermi impappinata che al ritorno alla panca, all'occhiolino di Andrea, ho risposto agitando le braccia con un “Ma vieniiiii!!!” Ehm...sì.

La cerimonia è stata molto semplice ma allo stesso tempo molto molto simpatica, con il nostro Padre Ralph che, abbandonata l'agitazione, si è messo a fare l'ironico e t'ha fatto una messa nella quale abbiamo riso più di una volta. A proposito di riso, io avevo portato da casa almeno un kg di riso flora per sommergerci gli sposi una volta usciti dalla chiesa, senza contare che loro avevano organizzato i sacchettini e abbiamo realizzato di avere tra le mani almeno dodici quintali di roba.Ci potevamo sfamare tutto il paese. Dopo aver baciato, abbracciato,torturato e spolverato gli sposi, noi invitati ci siamo diretti alla location scelta per il pranzo. Semplicemente FA-VO-LO-SA! L'ho amata sin da subito soprattutto perché era tutto in stile shabby chic!Il bagno era qualcosa di magnifico con i lavandini incastonati in un vecchio tavolo rustico dove troneggiavano cesti di lavanda e saponette color lillà intonate alla sfumatura degli asciugamani. Andavamo in bagno in gita, non vi dico altro. Mentre aspettavamo gli sposi ci siamo accomodati liberamente nel grande giardino e abbiamo pascolato, bambini compresi, come delle pecore sazie. Io ho nell'ordine:

vacillato più volte perché i tacchi sprofondavano nel terreno

portato via una forchetta che era quella del vassoio del prosciutto

scattato foto con l'intento di farci due soldi ricattando qualcuno

tentato di fare uno scatto decente a mia figlia che continuava a fare smorfie manco l'avessero pagata.

Poi sono arrivati gli sposi con lui che continuava a dire “Oggi sono troppo bello!Simo, ma me le hai fatte le foto? Sono fantastico vero?Troppo figo!” e lei che ribatteva “Simo mo' basta con ste foto!Eccheè???” Vanno d'accordo perché son diversi, cistagnentedafà. E io li amo.

Lui, cabarettista nato, fa schiantare solo a vederlo. Ha intrattenuto tutti come se fosse un animatore turistico e il matrimonio non fosse il suo.

Lei, tipa pragmatica e senza fronzoli che si è misurata 'solo' due vestiti e ne ha scelto uno, che non è impazzita per le bomboniere, che non ha fatto le prove per la messa e che se ne uscita con un “Simo, mi hanno detto che devo incaricare qualcuno che mi sistemi lo strascico in chiesa per le foto...ma ti pare? Ma anche no!Insomma, chi è che mi fotografa di culo?E poi come incaricare? Chi passa di lì e ha voglia lo sistema, fate un po' per uno...” ed è una che è scesa di macchina da sola al grido di “Vieniiiiiiii faccio tutto da me!Ma che è, mica mi ci vuole l'accompagnamento!” Semplicemente fantastica. Poteva essere solo amica mia.

A un'ora nella quale spesso si fa merenda ci siamo accomodati ai tavoli e ho scoperto con mia grande gioia e commozione che gli sposi ci avevano messo nell'unico tavolo davanti a loro. Che gesto d'amore!Il tavolo era composto da: amici intimissimi, il nostro coach (mio e della sposa) e il fratello della sposa. Eravamo tutti felici!Sì, soprattutto per il fratello della sposa. Avete presente Thyago Alves? Ecco, pare il sosia.

Il pranzo è stato superlativo, abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani e ci siamo anche dati alle danze.

Che coi tacchi non vi dico la comodità. Na goduria.

Il nostro look era un po' alternativo. Il Santo aveva un completo scuro, che faceva molto 'Ho un importantissima riunione a Wall Street'. Alice aveva un completino (pantaloni) di un blu notte (con tanto di cambio pantalone corto che è stato sfruttato quando la temperatura pomeridiana ha toccato i 35 gradi). Mentre le nonne struggevano al sole, mia figlia si cambiava d'abito manco fosse a una sfilata.

Io? Vestita di rosso. Sembravo un angioma.Sono stata chiamata 'La signora in rosso' per tutto il giorno, alla faccia di Kelly LeBrock.

Qualcuno, dopo il quinto bicchiere di vino a stomaco vuoto evidentemente, ha proposto una foto.

Quella per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

La zia (vestita in un elegante abito verde bottiglia) a sinistra, la sposa (bianca) al centro e la sottoscritta (di rosso) a destra. Ecco la bandiera. Na figura di merda che basta e avanza.

La sposa mi ha sussurrato a denti stretti “Simo, ma la dovevamo fa' per forza?”

“Chetati e sorridi. Domani la metto su Facebook e ci taggo Napolitano”

Sulla fine qualcun'altro ha proposto il lancio del bouquet. La sposa (una grande) ha detto “Colcà che vi tiro questo!Questo è mio!Aspè, vado in macchina a prendere quello di riserva”

Il bouquet di riserva!Quello tarocco, quello finto, quello costato poco che lei poteva lanciare anche ai piccioni. Per questa cosa l'avrei adottata. Però il lancio non c'è stato. Il bouquet tarocco è stato preso di mira da una ragazza che continuava a implorare “Tiralo a me!Mirami!Anche in fronte va bene, mandami all'ospedale con un trauma cranico, ma cogli me, ti prego!” Il suo fidanzato pare sia stato trovato a farsi un cappio con il nastro delle tende. La sposa l'ha guardata e ha detto “A me il lancio del bouquet mi pare na cazzata. Tho!Piglialo e chetati!”

E' stato un bellissimo matrimonio, dove abbiamo riso, mangiato, ballato e gioito. Ci siamo divertiti da matti e ho potuto sfoggiare un colore insolito, un' acconciatura made in Simo, e i tacchi alti che 'Ilcielomiaiuti'.

Come sempre, una volta tornati a casa, mi sono smontata tutto l'ambaradam e mio marito ha chiesto “Scusi, ha mica visto quella signora in rosso? Quella truccata...coi tacchi...quella lì”

Ripensandoci, per il matrimonio ganzo che è stato, e conoscendo gli sposi, potevo andarci in short e infradito.Azz!Ho perso un'occasione!

Comunque, Viva gli sposi! sempre ;-)





venerdì 23 settembre 2011

Cose dell'altro mondo




“Buongiorno Simona!Non mi chieda gli spiccioli perché stamattina non ne ho”

“Buongiorno a lei!Oh vedo che stamattina c'è la creatura!Quattroeuroeventisette”

“Sì!”

“Ma che bellina!”

“E' bellina ma un po' furbetta!”

“Eh ma a questa età lo sono sempre.Quanto ha ora?”

“Nove mesi”

“E scommetto che rosica ogni cosa”

“Infatti!Ma le si perdona tutto”

“Ma guardala con il fiocchino in testa. Ci si diverte eh?!”

“Sì, quella sono io. Mio marito non vuole.Ma questo ciuffino tutto giù non lo posso vedere...”

“Ma non è la sola, sa?Tanti mettono fiocchetti o mollettine. Se le piace...” :-D

“Eh lo so, e poi i negozi per loro mi fanno impazzire. Tutti pieni di cosette ganze e troppo belline. Infatti le ho già comprato un cappottino per l'inverno”

“Un cappottino???”

“Sì, per quando farà freddo”

“Già.Per quando farà freddo”

“Mica la posso sempre tenere in braccio”

“Direi di no.Anche se vedo che ci sta volentieri”

“Ma perché lei è una coccolona!Vero che sei una coccolona?Eh?Dammi un bacetto!Mmmmhuaa!E' buffa vero?”

“Ehm...sì.Davvero buffa”

“Saluta la signora!Dì ciao. 'Ciao Simonaaaa!!' La saluti, capisce sa?”

“Ci...ciaoooo??!!”

Non lo dite a nessuno ma stamattina, con la faccia a ebete, mi sono ritrovata a salutare un cucciolo di Yorkshire.

Che pena che mi fo'.


mercoledì 21 settembre 2011

L'AQUILONE






Dalla mia finestra vedo un aquilone, è legato al dito di un bambino. Lui corre e l’aquilone volteggia libero nell’aria. A volte precipita, ma non tocca mai terra. Si rialza e riprende il volo. Grazie a quella manina che lo strattona e lo guida contemporaneamente. Mi immagino di essere io quell’aquilone. Vorrei avere la forza di rialzarmi quando sto per toccare il fondo. Vorrei danzare con il vento e sentirmi guidata da una mano che mi dà vita.Il bambino sembra divertirsi e la sua espressione mi strappa un sorriso.

Allungo una mano a toccare il vetro e mi accorgo che sto tremando. Non è il freddo, ha detto il medico che è l’età. Attraversando la mia immagine riflessa, guardo l’esterno della mia nuova casa. Non l’ho scelta, me l’hai imposta. Mi dicesti: “Vedrai mamma , qui ti troverai bene.” Ti sforzavi di sorridere, ma la tua mano premeva forte sulla mia spalla. Avrei voluto correrti dietro e dirti: “ Non lasciarmi, io senza te non ce la faccio.” Ma le gambe non mi hanno retto, impossibile far muovere due tronchi senza linfa. Lo so che a volte non è stato facile, a volte è stato perfino difficile parlare, confidarsi. Non sono mai riuscita a entrare nei tuoi pensieri, infrangere i tuoi lunghi silenzi, quelli che ora mi avvolgono e che mi fanno sentire vuota. Vuota di te, di mia figlia.Penso sia la cosa più difficile da accettare: averti dato vita e accorgermi che mi stai lasciando in balìa della mia, come se non ci legasse niente, lasciata qui a marcire come se fossi un abito smesso, troppo vecchio anche per essere rammendato.

Hanno bussato alla porta. A malapena riesco a sentire l’infermiera chiamarmi per nome. Dice che c’è una visita per me. Dice che ci sei tu. E’ passato tanto di quel tempo che temo di non riconoscerti. Non ho la forza di voltarmi e continuo a tenere gli occhi fissi alla finestra. Il vento ha cessato di soffiare, l’aquilone ha toccato terra e non si rialza. Il bambino lo scuote, lo agita, ma è troppo tardi. Dovevi godertelo bel bambino, fino a che c’era anche un solo debole soffio di vento a dargli vita.

Ora che non serve più lo getta in un angolo e se ne va. Qualcuno lo chiama e lo vedo allontanarsi di schiena e chiudersi una porta alle spalle.

So che state parlando di me, sento che bisbigli il mio nome con noncuranza.Parlate di terapie, medicine velenose che ingurgito da mattina a sera. Ma non c’è una cura per la mia malattia, non hanno ancora inventato una cura per guarire dalla vecchiaia, dalla solitudine. Sono stanca, stanca di non avere un buon motivo per combattere, stanca di essere un peso, stanca di questo corpo raggrinzito e di queste mani che non riescono nemmeno più a tenere un cucchiaio, a fare una carezza. Ma poi una carezza a chi? Sono mesi che non mi tocchi più, ti tieni a distanza come se fossi un animale randagio.

Chiudo gli occhi e mi accorgo che mormori il mio nome, ma io non ti sento già più. Sta suonando un campanello, ci sono voci allarmate intorno a me. Mi sto allontanando, sto toccando il fondo, figlia mia.

Non ho fatto in tempo a sentirti dire “Mi dispiace, mamma”. E non ho fatto in tempo a vederti allontanare di schiena e chiuderti la porta alle spalle.

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Con questo racconto partecipo (fuori concorso) al Candy-Contest di Antonella.Perché fuori concorso? Perché sono una delle giudichesse (giudichesse?Nel mio caso una GiudiCESSA). Eccolo qua:



Basta farsi ispirare da uno dei 5 titoli dei libri esposti e tirarci fuori un post. Questo è il mio piccolo contributo, la parola 'aquiloni' mi ha ricordato un vecchio racconto di quando ero gggggiovane, quindi anche se non è in perfetto Simo style, ci sono affezionata.

E poi oh!oggi va così.

p.s. lasciatevi ispirare ;-)

lunedì 19 settembre 2011

DOPO 'BALLA COI LUPI', 'CORRI COI CANI'




(Immagine presa dal web)

Io corro.

Sì, okay, al giorno d'oggi corrono tutti, chi più chi meno, e vorrei vedere tra figli, lavoro, casa da pulire e tutto il cucuzzaro.

Ma io corro nel senso che fo' footing. Ma mica sempre eh?Quando non c'è palestra. E perché corro?

Perché fa figo?

Per dimagrire?

Perché va di moda?

Sbagliato. Corro per buttar giù i numeri della mia pressione, che non è che sono altissimi, diciamo un po' alterati per la mia età. E perché sono alterati?

Sono in sovrappeso?

Magno stomonno e quell'altro?

Mi sommergo di sale come delle Alici in scatola?

Sbagliato. E' una questione ormonale. Diciamo che, per la gioia del Santo, ho gli ormoni che ballano la macarena e in subbuglio che manco una sedicenne.

Ma mica ci si può scherzare eh? Per esperienza personale so che un ictus ti può venire anche se non hai mai avuto problemi di peso e sei giovane, parecchio giovane.

Insomma, quando non c'è palestra io devo correre.

Il bello è che mi faccio mezz'ora o poco più quasi tutti i giorni, la pressione è scesa a malapena ma in compenso son dimagrita tre kg. Che voglio dì, non fa mai male, ma io porto già una 42, dove vogliamo annà?Alle sfilate? Non lo so.

A volte corro da sola. Con una tenuta ridicolissima perché io devo sta' comoda. Quindi la mia mise è:

-sottomaglia del Santo di quando giocava a pallone ( e veniva pure pagato!Argh!), quelle di lanina anti freddura, con delle scritte fighissime tipo: COSTRUZIONI FRATELLI ROSSI o BETONIERE FAMIGLIA LANDI. Quella roba lì.

-pantaloncini da calcio di un colore sobrio, tipo rosso scarlatto, che mi stanno larghissimi, ma appunto per quello comodissimi.Sì, sempre del Santo.

E scarpette dai toni del fuxia.

Una figa fatta e finita. Troppo alla moda.

Sembro Holly e Benji messi insieme strafatti e claudicanti.

Però devo correre.A volte vado anche parecchio forte!ah ah ah sono in forma!Sì, quando mi rincorrono i cani, (porcatroia!)Ma si sa, a correre in aperta campagna si rischia questo e altro. E poi, fossero yorkshire...no pastori tedeschi o alani.

Spesso corro in compagnia di Alice. Lei ovviamente mi viene dietro con la bicicletta e mi incita con frasi tipo “Dai mamma, più forteeeeee!!!E andiamoooo!!”

C'ho un coach fantastico.

Raramente corro con Andrea, per il semplice motivo che lui alla mia andatura si addormenta e rischia di essere stirato sulla strada. E io alla sua andatura faccio la stessa fine, perché muoio. Una falcata sua, è dodici volte la mia.

Quando succede questo c'è sempre Alice in bicicletta dietro che alterna frasi tipo: “Dai più veloce mamma!” con “Babbo ma rallenta!Questa ci muore qui!”

Che romanticheria. La Top-family in corsa.

Ma “Non è importante andare forte” ha detto la dottoressa che mi segue “l'importante è che sia un esercizio aerobico di almeno mezz'ora” E Dio solo sa se io mezz'ora corro.A volte muoio, ma corro.

Ovvio che mica lo posso dire tanto in giro che faccio footing, perché vengo presa per una pazza fissata col fitness. Infatti la frase che mi viene ripetuta spesso è “Fai footing? Ma sei magra!Non sarai mica fissata anche te con la linea eh?!”

A parte il fatto che non sono magra. Sono giusta.Comunque sì, non ho mai avuto particolari problemi di linea ma non sono secca. Ma la gente non contempla che tu corra o vada in palestra per:

A: divertirti

B:per la salute

Ecco, io corro per la salute. Sennò preferirei fare shopping, darmi al giardinaggio, leggere, spendere 50 euro in telefonate in una botta sola etc etc.

C'è da dire però che, anche se alcune volte mi faccio na viuleeeenza tremenda perché la voglia è pari a quella di farmi una gastroscopia, una volta iniziata l'attività fisica, ci faccio l'abitudine e non riesco a non farla. Avendo un passato da sportiva, vedo e sento che il mio fisico sta bene quando lavora, non ce n'è. Vorrei poter campare di rendita come quando avevo vent'anni, che il mio fisico nei tre mesi di stacco dal campionato rimaneva tonico e in forma. Adesso che ne ho quasi il doppio e basta che salti una settimana e gonfio come un dirigibile.

L'altra settimana è venuto il mio ex coach in negozio e ha buttato lì un “Dai Simo, perché non ricominci?Dai, ma ti ricordi? Gli allenamenti? Ma non lo senti il richiamo della pallavolo?”

Sìììììììììììì!!!L'ho sentitoooooo!! Abbestia!Avrei schiacciato un melone in testa al signor P. dalla gioia!Dio, com'ero in forma!Mai toccata la panca, sempre titolare, articoli di giornale col mio nome, capitano e schiacciatore potentissimooooo!!!Evvaiiiiiiii!Checcevò???

Ehm...hai tante ragazze quest'anno?”

Sì, tutte brave guarda, anche giovani...”

Ecco. E' quello. Come faccio io? Insomma voglio dire, non posso mica ricominciare con delle ragazzine.”

Macchè ragazzine!Sono alte così!”E mi mima il metro e ottanta.Cazzo.

Ma saranno giovani!”

Mannò, sono del '95!”

Coach, io nel '97 ho sposato. Fai te. Potrei essere la loro madre”

Di che anno sei?...Ehm...sì potresti essere la loro madre. Però li porti bene!”

Salvato in calcio d'angolo.

Tutto 'sto pappiè per dirvi che stasera inizio la palestra e come tutti gli anni (qui e qui) prevedo una tragedia. Ma almeno mi diverto.E tanto. Ma almeno mi fa bene alla salute. Ma almeno evito che qualcuno dagli spalti mi urli “Signora!Venga via dal campo. I genitori delle ragazze devono sedersi qui!”

Aiutatemi.


giovedì 15 settembre 2011

IL CANDY KITCHEN!





Ed eccoci a noi con il nuovo Candyyyyyyy!!!Pereppèèppèèppè!!

Come dite? Non ne sentivate la mancanza? Evabbè, si sa, io vado sempre controcorrente.

Comunque eccolo qua: Il Candy Kitchen!

Il perché del Candy si sa. No aspè, non lo so perché si chiamano così queste cose. E Kitchen perché anche stavolta son cose per la casa, ma più che altro per la cucina.

Vado intanto a illustrare? Perché lo so che siete curiosi.

Allora, siore e siori benvenuti al mercato del tessileeeeee!!! Ehm...a volte mi lascio prendere la mano.Ecco qua tutte le cosine del mio Candy:

Abbiamo un porta-oggetti, che ho ribattezzato porta-tutto, nel senso che ci potete mettere davvero quello che vi pare.Io per esempio ho messo degli utensilini da cucina, quella robina piccola che nel cassetto non si trova mai. Ma potete metterci davvero cosa volete.


Poi abbiamo il porta-sacchetti. Chi non ha bisogno di un porta-sacchetti?Voglio dire, come fate a campare senza? Se lo cucite in fondo diventa un porta-rotolo.O un porta-baguette. O un porta-pigiami. Che in cucina ci sta sempre bene, che stiamo a guardà il capello? Eh.

In coordinato abbiamo anche il grembiulino che potete usare o per cucinare e fare le faccende di casa o per fare contento vostro marito qualora decideste di indossare solo quello. Cosa non faccio per farvi mantenere un sano rapporto di coppia.


In più, ma solo per chi deciderà di farci un post (è un mio modo di ringraziare chi spende il suo prezioso tempo per il mio Candy) aggiungo il porta-pane anch'esso coordinato. E sì, come sempre a chi farà il post aggiungo il doppio nome all'estrazione. Questo perché non essendoci nessun obbligo voglio comunque ringraziare chi fa suo questo Candy Kitchen. E come vi ringrazio? Vi telefono?Vi spedisco una poesia con un piccione viaggiatore? No, non mi resta che mandarvi l'intero set. Così completo, anche di mollettine con conigli lillà.

Ma quanto son bellini? No?

Dicevamo?

Ah sì, le regole. Semplici semplici:

-Tu commenti

-Io estraggo

-Tu vinci (se hai culo)

E stavolta cosa commentiamo o postiamo? Via, vi faccio un indovinello: cosa sono quelle strisce bianche sul nostro set da cucina?

Il primo che mi risponde "Una garza" lo spedisco in ortopedia.

E' tela Aida! Aida è una tela. Sì, lo so che si chiama così anche la cugina della pro zia Adalberta, ma che ci vogliamo fà?

E con la tela Aida si ricama. A punto croce. Ed è proprio qui che volevo arrivare. Il punto croce è uno dei miei Hobby. Uno dei tanti per la verità.Che s'era capito?

Il vostro hobby qual è?

Ecco la domanda che vi rivolgo. Imbizzarritevi...volevo dire sbizzarritevi a raccontarmi il vostro hobby preferito, se siete tra i fortunati che sono riusciti a farne un lavoro, se avete un hobby particolare, se fosse la cucina com'è nata questa passione, se fosse il canto come vi sentite quando mostrate a tutti le vostre belle tonsille con un acuto...roba così. E poi si avvicina l'autunno, stagione di progetti e di frasi come "Voglio riprendere a dipingere, ricamare, scolpire (scolpire?), fare il decoupage..." e chi più ne ha più ne metta.

Ehm...mi rendo conto che la maggior parte dei blog raccontano dei vostri hobby, quindi niente di nuovo, ma magari sarebbe interessante sapere come è cominciata, da cosa è nata 'sta scintilla creativa. Se dovessi dirvi com'è cominciata la mia passione per lo scrivere o per il fai da te ci vorrebbe un altro post.E lungo anche.Facciamo la prossima volta, okay?

Per esempio in casa mia ci son delle cose da non credere.Prendiamo mia madre:si alza una mattina alla bella età di 56 anni e dice "Stanotte mi son sognata che dipingevo!Tho!Che sogno strano, io che non so tenere in mano manco un lapis!" Morale:si compra delle tinte e mi spara due quadri, così. Adesso, dipingere, è uno dei suoi tanti hobby.Ed è brava, eh?Un altro invece è diventato il suo lavoro. Per mammà il taglio, cucito e ricamo erano un hobby come un altro, poi è diventata sempre più brava.Morale: i ricami sui corredini e sui vestitini che potete ammirare al Pitti Bimbo, li ha fatti ehm...mia madre.

Mio fratello invece,che ha cominciato a suonare la batteria prima per gioco e poi per hobby, adesso si toglie qualche soddisfazione facendo serate e concerti.

Oh bhè poi c'è il mio amico Marco che per hobby colleziona bionde, per Patrizia invece è farsi lasciare dai fidanzati preferibilmente dopo essere stata anche cornificata, e poi c'è chi, come me, ne ha così tanti che non ne fa bene manco uno (vedi lo scrivere).

Bene.Direi che ci siamo. Manca solo la scadenza. Facciamo il 31 Ottobre, così per Novembre posso lanciare quello con gli oggettini natalizi (adoroooooo!!)

Che ne dite? Poannà?

XXX

(è un saluto particolare.Si parla o no di punto croce? E allora!?)




domenica 11 settembre 2011

E ALLORA!!? (cronaca di una giornata all'insegna dell'ammmore)









Ieri, dopo varie peripezie su possibili incontri con Nunzia (io dico che è più facile per Obama organizzare un incontro il giorno di Natale alla Casa Bianca con i capi di stato) finalmente ce l'abbiamo fatta. Come sempre attendo la fatidica telefonata, quella dove mi viene chiesto “Ma 'ndo cazzo stai?” alternata a “Sono al cimitero, dimmi dove devo proseguire”. Ormai lo sanno anche i Santi che se vuoi venire a casa mia, davanti al cimitero devi passà. E una toccatina è d'obbligo.

Infatti la mia amora (che nei commenti mi si firma Zula73 che non so chevvordì) mi chiama in tarda mattinata “Simo non riusciamo a trovarti”

Un classico. “Scommetto che sei vicino al cimitero. I navigatori vi fanno passare tutti di lì”

“Non so...sì mi sembra un cimitero...c'è una croce...un bel muro di cinta...sì, credo che sia un cimitero”

Non è sicura? Perdio, un cimitero si riconosce! Mi sento mormorare “Nunzia, belladezia, dimmi che cosa vedi, così capisco dove sei” E ho temuto che mi rispondesse “Vedo la gente morta” come chi possiede il sesto senso.

In poche parole, vedeva sì una croce e un muro di cinta, vedeva sì cose religiose, peccato che fosse davanti a un monastero e non al cimitero. Dopo aver girovagato tra i campi, due telefonate e vari smadonnamenti da parte di suo marito, l'ho trovati. Abbiamo fatto na carrambata davanti al quartiere. Non il mio, un altro, tanto pè fà 'na sceneggiata e rianimare un paesello di sabato mattina.Poi abbiamo ripreso le auto e ci siamo avviati alla mia umile dimora.

Ecco. La gioia di vedere Nunzia di persona è stata impagabile. Se Andrea è Santo, suo marito è L'Illustre Santissimo. Senza contare che tengono due figli che m'hanno fatto morì. Spettacolari. C'è il Grande, che è un grande di nome e di fatto. Ha imparato a leggere a 5 anni (come me!l'ho amato da subito), prima di parlare ti chiede “Posso dire una cosa?” e più che altro s'è magnato tutto quello che ho preparato dicendo “Che cucina ottima!Non ho mai mangiato così bene in vita mia!Hai pure preparato i miei piatti preferiti!” Manca poco faccio un matrimonio combinato per Alice, tanto il maschio più giovane della femmina di questi tempi è di moda.

Poi c'è il Piccolo Hulk. A richiesta diventa anche verde. A parte il fatto che è arrivato a casa mia con dei capelli che pareva avesse messo la testa nella lavatrice durante la centrifuga. Questa pettinatura l'ha decisa lui appositamente per venire a casa mia. Namobbene. E poi c'ha due occhi malandrini che ti fanno ridere solo a vederli. E' troppo gajardo. L'ho capito quando a fine serata, molto stanco devo dire, se ne è uscito con “E ora tutti zitti!Silenzio!IL PRIMO CHE PARLA LO PRENDO A SBERLE!!!” Un mito.

Ah sì. Ha 4 anni. 100 cm di roba forte.E ci tiene a farti sapere una cosa molto importante: appena ti conosce ti dice guardandoti negli occhi “Sappi che io meno, eh!?Perché so' forte. Occhio”

Fantastico. Ha fatto dei pezzi che manco al cabaret. Tipo: “Mamma posso avere un dolcetto?”

“Prima devi finire tutto il riso!”

Lui non ha fatto una piega. A suon di cucchiaiate da 3 kg l'una si è ficcato il riso tutto in bocca. Se lo deve finì, così fa prima. Giuro sembrava il Padrino, sembrava avesse due criceti vivi in bocca.

“ehg...umpf...hughup...anf...pant...uffpm...gnam...Fi...ni...thg...to...posso avere il dolcetto?”

Tempo di esecuzione dalla richiesta: 6 secondi netti.

Io e il Grande invece sembravamo fidanzati. Lo servivo chiamandolo 'Amore' e lui, seduto accanto a me, mi dava delle soddisfazioni enormi. “Posso averne ancora?Posso tornare anche da solo a trovarti?Vuoi venire a casa mia?”

C'è da dire che il piccolo mi ha smontato fin da subito. “Ma te come ti chiami?”

“Simona. Ti interessa sapere il mio nome? Che tenero...”

“Simona, mi passi le noccioline?”

Ecco, gli serviva per quello. Ottimo. Però c'è stata molta complicità, quando all'ennesimo NO di Nunzia (comprensibile perché un mal di pancia ci stava tutto), lui mi chiamava piano “Simona?” e mi lanciava degli sguardi pieni di tic come un giocatore di poker. Il resto toccava a me.

“Nunzia, guarda là!Un asino che vola!” e mentre sua madre distoglieva lo sguardo mi ritrovavo a lanciare noccioline a Hulk come si fa allo zoo con le scimmie. Adoro.

E non c'è stato verso di ingraziarmelo,nemmeno quando a una sua domanda ho risposto carica d'affetto “Sì, topino”

Lui mi ha guardato in tralice con l'espressione che diceva “Topino ci chiami tua sorella”. Infatti ha battuto sul braccio di sua madre e ha mormorato “Perché mi chiama Topino?” della serie “Ma chi la conosce?”

Lui ha avuto occhi solo per Alice. Dopo due secondi che era in casa, già la cercava. Manca poco le passa anche la carta igienica al cesso. Ho dedotto che io sono troppo grande per lui e che preferisce quelle con gli occhi grigi. E questi sono i baby.

Poi c'è L'Illustre Santissimo, un uomo squisito che ha fatto della sua pazienza uno stile di vita. Simpatico, alla mano e con lui abbiamo scambiato confidenze e battute che raramente scambio col mio vicino di casa.Con una bella parlantina sciolta che ti fa subito entrare in confidenza.

E poi c'è lei, la mia Amora. Devo dire che con Nunzia è scattato subito un feeling molto forte, fatto di cazzate, ovvio, ma pur sempre un feeling.Nunzia è bella, Nunzia è buona, Nunzia è tutto... e coi secchi di vernice, coloriamo tutti i muri...perché Nunzia amaaaaaa e lo fa una notte interaaaaaa....

Ehm. Scusate, ho divagato, quella era Margherita.

Dicevo. Nunzia è speciale. A parte il fatto che:

-abbiamo giocato tutte e due a pallavolo

-abbiamo conosciuto i nostri mariti perché erano i nostri allenatori.

-lei è nata il 30 Marzo del '73. Io il 31 Marzo del '73. Roba che se sua madre non avesse avuto premura (mettersi un tappo, chessò...) saremmo nate lo stesso giorno.

-Lei e l'Illustre si sono sposati il 28 Settembre. Io e il Santo il 27 Settembre.

Troppe cose in comune, troppe cose che ci avvicinano, e sarà per quello che siamo sempre state in grande sintonia. Nunzia è una mamma e moglie stupenda, soprattutto perché con la sua famiglia ci gioca e ci ride, prendendosi in giro dalla mattina alla sera. Sarà per quello che la sento così vicina, perché è capace di trasmetterti amore a pelle, tra una battuta e l'altra. E' una che si commuove e non si vergogna a dirtelo. E' una che ha convinto la sua famiglia e fare le valigie e venire due giorni nella mia città solo per vedermi. E' una che è impossibile non amarla. E poi fa delle cose stupende. Ci siamo ritrovate a scambiarci regali manco fossimo a Natale e anche qui le battute si sprecano:

“Tieni Simo, questo è un vino delle nostre parti!”

“Uh grazie!E te tieni questo, un Chianti, è delle mie di parti!”

“Poi guarda Simo, ci tenevo a portarti la marmellata!”

“Che buona,grazie!Anche io ti ho regalato la marmellata!”

Ci siamo regalate le Stesse. Identiche. Cose. Due anime e un neurone. Sminchiato. In genere queste cose generano imbarazzo, noi invece ci siamo prese per il culo, dicendoci quanto siamo idiote. O quanto simili siano i nostri gusti nel fare dei regali. Ma lei è stata più brava:ci ha riempito di gioielli nemmeno avesse svaligiato Tiffany. Delle cose bellissime e azzeccatissime che ho apprezzato più di qualunque cosa perché le ha fatte lei con le sue manine, pensando a me. Che voglio dì, ti immagini l'ispirazione?


Abbiamo pranzato in giardino con un caldo che sfiorava i 40° dove l'Illustrissimo ha sudato come se fosse in sauna, mentre Andrea, improvvisandosi una Giovane Marmotta, cercava di ripararlo dal sole montando una tenda coi teli da spiaggia. Vera poesia. Abbiamo mangiato circondati da asciugamani appesi al gazebo con le mollette, come dei beduini in mezzo al deserto del Sahara. Il pranzo, ovvio, non era da gran gourmet ma era molto più simile a “Benvenuti alla sagra del pecorino”: prosciutto, salame, pecorino, verdura, farro coi pomodori, birra, coca cola e lancio di noccioline. Ci mancava la gara di rutti e la tovaglia a quadri e poi eravamo a posto. Perché per me è importante lo stare insieme, non tanto il cibo e poi siamo persone semplici e sulla mia tavola spesso c'è sta roba. Non so se hanno gradito, ma almeno non li ho avvelenati.

A parte con il caffè.

Lo so, sono un cesso col caffè. Non mi riesce, non mi piace (se non nel latte) ed evidentemente non ci metto passione. Infatti nella tazzina di Nunzia galleggiava anche qualcosa.

Ottimo.

Lei ha dato un sorso e la sua faccia era un misto tra uno stitico e uno che mi ha visto la mattina appena sveglia. Ne ho dato uno anch'io (dalla sua tazzina, come se fossi sua sorella) per dimostrarle che non era avvelenato e la mia faccia era un misto tra uno stitico e di quando mi guardo allo specchio la mattina appena sveglia.

Morale. La tazzina è rimasta più o meno intonsa sulla tavola. Ma lei mi ha rincuorato dicendomi “Il tuo caffè è una merda, ma ti voglio bene lo stesso. E tanto”

L'illustrissimo,che nel frattempo ne aveva bevuti due sorsi, è stato poi rianimato coi sali.

Poi, dopo una crisi da stanchezza dei bimbi (compresa la mia che è stata assalita dalla gelosia Nontoccarelemiecosenètantomenopuoigiocareconlamiamamma ) abbiamo deciso di andare in centro per fargli visitare la torre. E qui sembravamo dei pazzi in gita. Abbiamo scattato foto, riso, fatto figure di merda, tipo “Guarda Andrea, lì c'è una sposa!Certo non è per niente originale venirsi a fare le foto al duomo!Tzè!E poi che velo c'ha?Oh Tiziana!!!”

“Simona!”

Conoscevo la sposa. E' na conoscenza mia. Te pareva?

Si avvicinava l'ora del tramonto e l'ora di salutare la famiglia.
Ma.

Non ce l'abbiamo fatta.

“Che venite anche a cena?”

“Mannò!Ma non vogliamo disturbare!” Hanno risposto in coro. Manca poco li prendo a sprangate.

“No, vi prego. 'ndo annate a quest'ora?Vi immagino girovagare a vuoto per la città alla ricerca di una pizzeria”

“Ma qualcosa troveremo. Suggeriteci voi un locale”

Sorridendo come Jocker ho giocato il jolly “Che poi, di sabato senza prenotare, colcazzo che trovate posto.”

“Ma...”

“VipregoVipregoViprego!!”

“No ma siete troppo gentili, non possiamo approfittare oltre!”

“Nunzia, a parte il fatto che dobbiamo finì gli avanzi di oggi...”

“Ah ecco”

Ovviamente stavo scherzando, ma davanti alla mia proposta di “Pastasciuttina veloce con la pomarola fatta da mammà coi pomodori dell'orto?” hanno capitolato e siamo ripartiti alla volta della nostra umile dimora per stare tutti insieme anche a cena.

A vederci da fuori sembravamo amici di vecchissima data. I bimbi mi sono sembrati a loro agio, L'Illustrissimo e Andrea che pareva si conoscessero da una vita e io Nunzia che ci scambiavamo occhiate complici e amorevoli dai nostri posti di capotavola. A fine cena non ce l'ho fatta e sono andata a sedermi accanto a lei per due coccole/confidenze. L'avrei adottata, sequestrata, rapita e legata alla sedia. Invece l'ho semplicemente amata e adorata per come è e per cosa riesce a trasmettere.

Con questa visita è stata approfondita già una bellissima amicizia virtuale e la ringrazio di aver macinato dei km solo per vedermi di persona. Pensa che culo.Manco uno spasimante ha mai fatto questo per me.

Tranne Andrea, ma si sa, lui lo prego tutte le mattine. E' un Santo, dopotutto.


P.s. Cosa ci azzecca il titolo? “E allora!!?” Nunzia lo ripete dalle 7 alle 8 volte al minuto. E' il suo modo di rabbonire i bimbi al posto di “E sticazzi!!?”

Che classe, eh? Quando vi dico che è un amore, mica scherzo.


lunedì 5 settembre 2011

IL MASCARA COL PELO




Quando a una entra un tarlo in testa, ncistagnentedafà.

A me m'è presa sta cosa delle ciglia finte.

Spiego.

Il 24 ho un matrimonio. Per l'occasione ho deciso di farmi un'acconciatura che valorizza molto gli occhi.Una sera me ne sono uscita con “E se per il matrimonio indossassi le ciglia finte?Non sarebbero bellissime?”

Il coro di amiche e mamma è stato “Ma non ne hai bisogno!Hai le ciglia così belle!”

Come no. E ogni scarrafone è bello a mamma soja.Niente. Voglio le ciglia finte!

Che poi a dire il vero io sto alla cura del corpo come un pistone a un' automobile.Un po' su, un po' giù. Alti e bassi. A volte sono nel periodo Nino D'Angelo 'Nu jeans e na maglietta' coadiuvati da un cespo di capelli da far invidia a Branduardi. Altre volte mi dedico a bagni con oli profumati, depilazione accurata (leggasi disboscamento), un po' di pedicure, e prove di trucco che manco le bambine coi truccosetti di Poochie anni '80.

Quindi parto alla volta della profumeria per comprare le ciglia finte. Sììììììì!!!sarò bellissima!Voglio stendere il Santo a colpi di ciglia, voglio far sventolare le lenzuola col solo movimento dei miei occhi!Cielo, come sarò stupenda!E tutti, al matrimonio, mi chiameranno 'La ragazza dalle lunghe ciglia'!E già mi vedo sbattere gli occhioni stile Bambi sperduto nel bosco!Farò scintille!!

Okay, cos'è sto affare?

Cioè, devo attaccarmi le ciglia con questo attrezzo?

Ma siete impazzite?

Prendo in mano quello che mi porge la commessa e rimango impietrita.A me non pare un attacca ciglia, ma piuttosto:

-uno speculum da ginecologo

-un agguanta molluschi tipo quello che usa Julia Roberts quando lancia l'escargot.

-un arriccia capelli per nani

No.No.No. Non ce la posso fare. Sono strasicura che questo coso minimo, e dico minimo, me lo ficco in un occhio,ferendomi, e non posso rischiare che al matrimonio mi chiamino 'La ragazza col toppino alla Jack Sparrow'.

Me ne torno a casa un po' afflitta.Cioè, pensavo fosse facile, ma evidentemente queste cose non fanno per me.

Ma ci deve essere un modo per infoltire le ciglia. Una volta mi pare di aver sentito che esiste un mascara che contiene delle ciglia sintetiche al suo interno, in modo che, una volta steso, queste si appiccicano alle tue infoltendole. Ecco quello che mi ci vuole!Ma esisterà o me lo sono immaginato?

Mando una mail all'esperta di make-up per eccellenza: Laura.

Dialogo:

“Laura, ho bisogno di sapere dove posso trovare il mascara coi peletti!”

“Ma quello con i peli sintetici dentro?”

Esiste! “Sì!”

“Lo puoi trovare nella linea di Tizio, Caio e Sempronio”

“Oh bene, andrò in centro allora!”

“Bene!Però preparati a spendere una bella cifretta”

Cifretta? Quanto costerà mai un mascara? Insomma, è solo un mascara con una ventina di peletti, voglio dire, posso permettermi un mascara col pelo.

“Ah, okay, tanto pè sapè...quanto costerà mai?”

“Trenta euro”

Tr...tr...en...ta...eu... non riesco manco a dirlo.

Trenta euro per un mascara?Solo perché contiene peletti?E di chi sono sti peli,del sultano del Brunei? Solo perché è una marca fashion?Solo perché...non lo so perché. Ovvio che potrei spendere trenta euro, il fatto è che mi rifiuto di pagare trenta euro un mascara!

Infatti la mia risposta è stata “Sticazzi!Ma io toso la gatta e ci metto i peli suoi!!Ahahahhahah!!!”

“Ahahahhhahhahhahah Simo che ganza!!!!”

“Ahahhhahhhah!!!”

Ah ah ah.

Ah ah.

Ah.

I peli.

Della gatta.

I peli.

So che a questo punto voi pensate male. Immaginate già la mia gatta tosata come un barboncino e la sua peluria che galleggia nel mascara.

Invece no.

Ho avuto na genialata. Il mascara costa tanto per i peli? E io i peli ce li metto da me.

Mi sono messa all'opera:

ho lavato per bene il grande pennellone da fard che uso (che non so manco se è da fard, ma quello c'ho e io l'ho ribattezzato così)

una volta asciutto, ho sacrificato i peli laterali, quelli lungo il bordo, tagliandoli con le forbicine e piccoli peletti.


Aiutandomi con un piccolo imbuto (tipo quelli dei ciottolini-giocattolo delle bimbe) e uno stuzzicadenti (sennò dentro non ci vanno manco a morì) ho ficcato i peletti sintetici dentro il mascara.

Ho mescolato più volte lo scovolino dentro il contenitore, ruotandolo e via dicendo...e UALA'!

Il mascara coi peli è fatto!


Il risultato è sorprendente. L'eccesso di peletti viene portato via ogni volta che estraggo il pennellino e rimangono sullo scovolino solo i peletti necessari per le mie ciglia.

Lo stendo come sempre, e i peletti si adagiano alle ciglia vere allungandole naturalmente e infoltendole.


Dalle foto (fatte malissimo) potete notare come le ciglia sono allungate naturalmente e di come i peletti seguano le mie ciglia. Le foto sono scattate un po' male e questo è stato solo il primo esperimento, ma è per farvi rendere l'idea. Voglio dì, cosa ha in meno questo mascara in confronto all'altro?

Come dite? Fo' pena?

Anche io me ne faccio.Ma ho ottenuto un risultato discreto con un piccolissimo costo.

E ora chiamatemi 'La ragazza col mascara peloso'

P.s. La gatta, è una settimana che mi gira alla larga. Perché sul primo momento, un pensierino ce l'avevo pure fatto.

O-O-O Occhi di gattoooooo, O O O Occhi di gattoooooo!!!


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