martedì 21 agosto 2012

Al Lago Santo col Santo



No, ma che dire ragazzi. Qua si schiatta. Ora c'è lucifero, mortacci sua.
Il prossimo è Satana, me lo sento.
La Top family in questi giorni si trascina tra casa e giardino e suda come non so cosa. Tre docce al giorno, per uno, e il climatizzatore nella zona notte che va da due mesi a questa parte. Non oso pensare alla bolletta della luce.Ma almeno dormiamo, perché  se la notte non dormi dal caldo e il giorno poi ci sono 42 gradi, tu scleri. Lo vedo io, la gente con sto caldo è impazzita.
Dicevo. Anzi no, non dicevo, ma vi volevo dì. Per trovare un po' di refrigerio Domenica siamo stati al Lago Santo.
Domenica.
Lago Santo.
Col Santo.
Se dite un'Ave Maria abbiamo fatto bingo.Amen.

E' un bellissimo posto, bello bello, dove io personalmente non ero ancora stata. Invece Andrea e Alice sì, in un giorno in cui io ero rinchiusa in negozio.Sono andati in avanscoperta praticamente.
E allora mi ci hanno portato. (notare l'espressione 'mi ci hanno portato', manco fossi una novantenne con i due badanti)
Siamo partiti con le felpe nello zainetto, col solito pensiero tipo: in montagna fa sempre un po' freschino. No, se c'è lucifero alla porta,no. Infatti c'erano 32 gradi. Ma si stava da Dio (ridaglie).
L'aria era più secca e poi, arrivati lì ci siamo spogliati manco fossimo al mare e manca poco facciamo pure il bagno.Apppproposito di bagno, come tutte le donne sui quarant'anni che-la-vescica-non-è-più-quella-di-una-volta, appena accampati che mi scappa? Bravi. Che piaga che sono.
"Amò, mi scappa la pipì. Io vo' nel boschetto!"
"Sì, ma stai attenta però"
"Ma cosa vuoi che mi succeda?"
"Attenta alla gente, intendevo"
Tzè!Solo perché l'ultima volta che l'ho fatta all'aperto manca poco piscio in capo a  un carlino di due ragazzi che stavano passando di lì. Cioè, non è colpa mia, è il canetto.
Comunque io e la mia fida compare siamo partite per il bosco armate di zainetto con dentro un telo mare.L'idea era di farsi tipo una canadese intorno per poi fare plin plin.
ALT. Non ci credo. Vi sto davvero raccontando di come sono andata a fare la pipì?
Quando dico che il caldo da' noia, mica scherzo.
Insomma, questa volta niente carlino o chihuahua, no no. Abbiamo fatto tutto molto velocemente, con molta discrezione e non c'ha visto nessuno.
A parte la coppia sopra di noi, che se anche non ci ha proprio visto, si deve essere accorta che non eravamo lì a raccogliere frutti di bosco. Solo perché ci nascondevamo con il telo tra risolini e occhiate.
Che belle cose insegno a mia figlia.
Diciamo che gli insegno le cose pratiche, che le possono servire per la vita.
Il Santo invece le insegna a tirare i sassi con lo svirgolo in modo che facciano uno, due, tre, quattro salti con triplo carpiato.Che è bello (a  me son vent'anni che prova a insegnarlo ma nisba), ma voglio dire, cosa gli può tornare utile un domani? E andiamo!
Le cose che abbiamo fatto:
-le coccole
-il tiro del sasso
-la pipì nel bosco
-letto un libro
-pranzato in compagnia di qualche ape
-pestato una merdina di cane
-taaaante foto
-spettegolato su quanto fosse vestita male quella donna che è passata dietro di noi (chiedo: si può fare la gita al lago coi sandali col tacco 10? No, ve prego)
-avuto allucinazioni tipo "Andrea, Alice, guardate!Laggiù c'è una cascata!" "E' il riflesso del lago su un albero, Simo" E pensare che avevo gli occhiali da vista. Ma davvero sembrava una cascata!Giuro. Effetto ottico abbestia. Non ci credete? Malfidati.
Insomma, posto bello che vi consiglio, dove vi potete rilassare, fare un pic nic (o potete mangiare al ristorante-rifugio in riva al lago), portarvi il costume e mettere i piedi nell'acqua, portarci pure il vostro cane (magari avvertitemi) e godervi questo spettacolo.





Basta, la chiudo qui, perché mi stanno sudando le mani. Dio, d'estate è faticoso pure bloggare!
Non ho mai sofferto il caldo come quest'anno. Sarà la menopausa, me lo sento!
Di questo passo ci risentiamo quando farà più fresco.
A Ottobre.
Scherzooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!




lunedì 13 agosto 2012

Ti faccio un cesto così



Il 21 Luglio era il compleanno del Santo (mi adoro quando posto robe recenti) e non potete capì la contentezza di aver trovato per lui il regalo che cercavamo da...mmh sì, due anni.Bazzecole. Che poi, avessi avuto una pretesa assurda, macchè. Io e Alice cercavamo solamente un cestino da picnic, di quelli belli con le stoviglie di ceramica incorporate.Roba chiccosissima.
Il tutto è nato perché il Santo, due anni fa, esternò la sua piacevole sorpresa nel vedere due coppie parigine (sotto la torre Eiffel, mica pizza&fichi) comodamente sedute su un plaid, gustare una cena prelevata da un elegante cestino. Noi avevamo un comodo zainetto, per dire.
La stessa estate, a Winchester, lo stesso Santo, esternò la sua piacevolissima sorpresa (mista a una leggera invidia) nel vedere una coppia brindare in calici di vetro il loro anniversario.Magari era il compleanno o l'onomastico.O  il divorzio. Ma ripensandoci forse no. Era tutto troppo bello. Quei due, seduti all'ombra di un albero gigantesco nel parchetto dietro la cattedrale, si gustavano una cena raffinata ma semplice custodita in un bel cesto di vimini.
Il Santo ebbe la bellissima idea di pronunciare a voce alta la seguente frase “Tho!Guarda che bello!Certo, potremmo anche noi prendere un bel cesto di vimini per i nostri pic nic...”
A quel punto in me e in Alice scattò l'idea del regalo di compleanno.
Infatti.
Fosse stato facile.
Due anni ci sono voluti per trovare quello che cercavamo. Perché mica è facile trovare sta roba.
Ma ce l'abbiamo fatta.Però mentre eravamo nel negozio ci siamo lasciate prendere dai dubbi, tipo:
“Ma si può regalare un cesto da pic nic a un uomo?” Cioè, magari è un regalo da donna. Magari se lo regali a mio fratello si aspetta di scorgere le telecamere di una candid camera. Magari se lo regali al mio amico Pino, nei piatti ci fa mangiare il cane e nel cesto ce lo fa dormire. Magari se lo regali al mio amico Luca lo usa come trasportino di Olga (la gatta) per gli innumerevoli viaggi dal veterinario vista l'età della vecchiarda. Non lo so. Poi ci siamo decise: noi conosciamo i nostri polli
santi.E i nostri dubbi sono stati letteralmente spazzati via quando la commessa ci ha chiesto “E' un regalo per un uomo o per una donna?”
Ma vieniiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!Se ci pone la domanda vuol dire che si può fare!
“Un uomo”
“Bene. Allora suggerirei queste fantasie e questo tipo di cesto”
In effetti alcuni erano troppo farfallosi.Alcuni molto shabby (amo!) , altri troppo hellokittosi. E poi anche i colori: alcuni bianchi con fiocchetti, altri tonalità pastello con fiorellini, altri con calici che cangiavano sul fuxia, insomma...anche no.
Invece questo, è bello maschio.
Nella forma, nel colore, con le sue cinghie di pelle e al posto dei calici, delle comode tazze.
Insomma io vedere il Santo attraversare un parco o un bosco con un cestino tipo Cappuccetto Rosso, mica ce l'avrei visto. Invece questo, gli si confà. Dentro, per esempio, potrebbe esserci un cucciolo di alano. Che ne sa la gente, no? Eh.


In più, cosa moooolto comoda, la parte inferiore è refrigerante.Tipo borsa frigo.Sotto cibo in fresco, sopra stoviglie. E non mi importa una beata mazza se poi devo lavare quattro piatti in croce e due tazze. 
La goduria di gustarsi un pranzo su stoviglie vere seduti in un bel prato, non ha prezzo. Perché anche se sono comodi e anche se li uso spesso durante le scampagnate, i piatti di carta sono un po' bruttini, no? Così è più bello. Lo dico io.
Sua Santità è stato sorpreso e felice, i nostri amici invece confusi. Che poi star a spiegare tutte le volte i retroscena del regalo...cioè, lo sappiamo noi il perché e il percome è gradito un regalo del genere. Ora lo sapete anche voi. Quindi non ci resta che trovare un bel prato lungo i nostri viaggi.
Durante la nostra ricerca (trovare il Santo Graal sarebbe stato più semplice) io e Alice abbiamo fatto le prove, facendo un pic nic con stoviglie vere, in un prato vero:il nostro giardino. Ed è stata una figata. 
Oddio, se ci vedeva qualcuno passavamo per matte. Perché avevamo la casa a venti metri, il tavolo da giardino a dieci e noi ci siamo fatte un pic nic stendendo una tovaglia e un asciugamano in giardino, di fianco alle ortensie. Lo so, non siamo normali, ma Dio come ci siamo godute quel pranzo, soprattutto perché ci siamo sbafate tutto mangiando con le mani.Siamo tornate piccoline!



Bhè, sì, anche la gatta aspettava la sua razione di cibo. Minchia, puntava come un rottweiler può puntare una bistecca con l'osso.
Ora.
Ora dico. Possiamo avere noi sto bendiddio di cesto e non avere una tovaglia/plaid altrettanto figa?
Cioè, ne prendo una da casa? Suvvia. La mia mente bacata ha partorito la seguente idea: “Visto che cucio me la fo' da me!”
E io posso prendere un tot di stoffa farci un orlo e finirla in 15 minuti?Ennò!!Troppo facile!
Per adagiare il nostro bel cestino (manco avesse il culo d'oro) ho deciso, nientepopòdimenochè, di fare una tovaglia patchwork!
Avete presente, no? Che SEMBRA facile, ma non lo è!Cioè, è facile ma ci vuole una pazienza da certosino. Mentre impazzivo con il metro, i cm e i quadretti di stoffa, il Santo mi ha fatto il conto con la calcolatrice del cellulare e ha sentenziato “Per la misura che vuoi te, ti ci vogliono 192 quadretti di stoffa di 10 cm x 10 cm.Auguri!” Lo amo, c'è poco da fare. E questa è l'ennesima prova.
E' tutto il giorno che disegno, taglio e mescolo le stoffe nemmeno fossero un mazzo di carte.

 Ma ce la faròòòòòòòòòòòò!!!E avrò la nostra bella tovaglietta patchwork da stendere nel prato.Ma quanto sono chic? Ah sì, il primo che mi ci versa della Coca Cola viene preso a badilate.
P.s. Sono a 92 pezzi. Me ne mancano 'solo' 100.
Adoro.
Poi quando è finita ve la faccio vedere.



La tovaglia, dico.

martedì 7 agosto 2012

Cinquanta sfumature di grigio (ma alimortè!)






PLIN PLON!!!ATTENZIONE O VOI CHE ENTRATE!
Dicevo. Siccome in questo post parlo di libri e siccome dico la mia e probabilmente svelo un po' di trama, vi volevo avvertire che sicuramente vi rivelerò che l'assassino è il maggiordomo. Faccio per dirlo.
Detto questo, inizierei a recensire alla mia maniera alcuni libri che ho letto. Partiamo col botto? Partiamo con Cinquanta sfumature?
Via.
Cinquanta sfumature di grigio – E L James
Ho acquistato questo libro come penso la maggior parte di voi: travolta dall'ondata di citazione in ogni dove. Ne parlano tutti, dice che fa scandalo, dice che è molto hard, dice che le donne ne vanno pazze. Io leggo la prima pagina, mi pare carino e me lo compro.L'avessi mai fatto!Giaina, saputo dell'acquisto, mi fa un cazziatone manco le avessi detto “Ho rubato un calendario dei gatti in libreria”. Mi dice che ci son cascata pure io, mannaggia. Il libro, secondo lei, è una ciofeca che sta avendo successo grazie a un marketing coi fiocchi.
Io leggo le prime venti pagine e credo che si sbagli. Poi lo finisco e da quel giorno le dedicherei una statua in piazza del Popolo a Roma. Aveva dannatamente ragione. Ora. Il libro si autoproclama molto erotico. E sì, ci sono molte scene di sesso spinto. Roba che quando leggi il primo amplesso giri la testa verso tuo marito, alzi il sopracciglio, ti inumidisci le labbra e speri che tua figlia abbia un attacco di narcolessia seduta stante. Ma questo accade solo al primo. Poi sono tutti uguali. Una noia mortale. E per annoiare descrivendo scene di sesso, bisogna essere brave parecchio.Ripetitivo, banale, con la protagonista che la prenderei a sberle da quanto è scema e il protagonista maschile che lo prenderei a badilate da quanto è antipatico. Le parole GEMO- ARROSSISCO- INCLINA LA TESTA DI LATO, vengono ripetute (non scherzo) 999 in quasi 500 pagine. I sinonimi: questi sconosciuti.
Ci sono anche i due volumi successivi ma per me rimangono sullo scaffale. Insomma, si può leggere, per carità, ma non è il libro dell'anno come vogliono far credere. Io son cascata nella rete.

Herry Sotter e la camera dei secchi e Herry Sotter e il prigioniero di vazkadabagn - Claudio Comini
Non avete letto male. E' proprio Herry Sotter. Il simpatico Claudio Comini (che non conosco ma se scrive questi libri è simpatico di sicuro) scrive le parodie di Harry Potter. E fa schiantare. Questi libri nascono per ragazzi, infatti inizialmente l'avevamo scelto con Alice, invece è così esilarante che alla fine ce lo siamo letti tutti. I libri ripercorrono gli originali, ma il nostro Herry Sotter è uno sfigato, non è un mago anche se tutti, visto il nome, si aspettano che lo sia. I nomi dei personaggi sono parodiati pure quelli e troviamo: Sederus Peton (già il nome mi fa ridere) al posto di Severus Piton e Colui-che-a-scanso-di-equivoci-è-sempre-meglio-non-nominare al posto di Tu sai chi (l'innominabile Voldemort) che a sua volta diventa Vendimilort (che pare il nome di un fattore) e Album Silenzio che non vi sto manco a dì chi è. Insomma, due libri (il terzo lo devo ordinare) che consiglio se avete dei ragazzini, ma anche a voi se vi sentite tali. Perché il bravo Claudio Comini riesce a far ridere su una storia che ormai sanno tutti. E sono proprio bellini.

Di pancia, di cuore...da ridere – Chiara Pelossi Angelucci
Questo libro mi è stato regalato dalla mia amica Paola che mi arriva nientepopòdimenochè dalla Svizzera. E' un libro un po' fuori dai circuiti abituali, ed è un peccato, perché l'autrice ha una storia tutta particolare.E come in tutte le storie particolari la scrittura può diventare un'ancora di salvezza. Qui abbiamo la protagonista del libro, Lina, che è difficile descrivere, diciamo solo che è una pazza scatenata che ne combina di tutti i colori. La trama, a mio avviso, è un po' debole, ma questa mancanza non la si avverte molto perché davvero è un susseguirsi di gag e scenette al limite del surreale. E poi, il dieci per cento del ricavato va in beneficenza all'Associazione Alessia che si occupa di aiutare i bambini ammalati e le loro famiglie. Insomma, un bel librino, si ride, si aiuta e di questi tempi è già un traguardo. Brava Chiara!

Frantic – Katherine Howell
Ed ecco un thriller, ti pareva? Storia magari da filmetto americano (anche se si svolge a Sydney): a una donna (infermiera di pronto intervento) rapiscono il figlioletto e sparano al marito poliziotto.A districare tutta sta faccenda c'è la detective gagliarda col compagno affabile. Potrebbe finire qua. Invece la faccenda si ingarbuglia. Vengono fuori aneddoti e rivelazioni che danno un po' di movimento alla storia. Il problema di questo libro, per chi è avvezza ai thriller come me, è che è molto intuibile chi è l'artefice di tutto sto casino. Il rapimento, l'aggressione al poliziotto, il perché e il percome e questo lo si intuisce già dalla prima manciata di pagine. Ti viene fuori lo sguardo in tralice e mormori “Stai a vedere che...?” e sei solo a pagina 80, per dire. Su 320 venti è un po' prestino. Comunque si legge bene, buon ritmo, classiche scene un po' da telefilm, insomma senza pretese.

Il mio angelo segreto – Federica Bosco
Questa volta Federica Bosco ha cambiato genere. Io che mi sono innamorata delle avventure di Monica dei primi tre libri, non posso dire che vado pazza per questo genere. L'autrice, secondo me, ha abbassato un pochino l'età del suo target, che voglio dire, potrebbe essere sia una nuova ispirazione dell'autrice, sia una mossa di marketing pure questa. Questo è il secondo volume della trilogia e mi è stato difficile immedesimarmi nella protagonista vista l'età e il tema trattato. Particolarmente consigliato alle ragazzine, a chi sogna a occhi aperti, a chi cerca il principe azzurro e soprattutto a chi crede agli angeli. Una quarantenne lo può trovare un po' leggero e inverosimile, una ragazzina ci potrebbe piangere una notte intera su questa storia struggente. Insomma, una trilogia da regalare alla nipote quindicenne.

Nel buio – Camilla Grebe e Asa Traff
A parte che son dieci minuti che provo a scrivere come sono in realtà i nomi delle autrici e cioè:la A c'ha un pallino sopra , e un'altra A ne ha due, in poche parole le autrici sono svedesi.
Anche questo è thriller, ma a differenza dell'altro per niente scontato e molto molto introspettivo.
Le autrici riescono a farci immergere nell'atmosfera fredda e al tempo stesso affascinate del paesaggio svedese. La protagonista è una giovane psicoterapeuta vedova e già di suo è inquieta perché vive sola fuori Stoccolma in una casa vicino a un lago. In quel lago chi c'è morto? Bravi, il marito.E dopo poco chi ci trovano sotto il suo pontile priva di vita, in quel lago? Una sua paziente. E chi è che fa tutto sto casino?E lo dovete scoprì. Non c'è verso.A me è piaciuto perché vengono descritte le sedute tra psicoterapeuta e paziente (affascinanti), una Svezia selvaggia, fredda, incontaminata, ma al tempo stesso bellissima, in alcuni tratti mi sembrava di essere all'Ikea!Scherzo. Consigliato se vi piacciono le atmosfere nordiche, le trame inquiete e un finale che riesce a sorprendere.Piccola curiosità: Asa Traff è veramente una psicologa, specializzata in terapia cognitiva comportamentale e nel trattamento di disordini neuropsichiatrici legati all'ansia, e questa cosa si avverte tutta!Ehm...mi viene il sospetto che mi sia piaciuto perché anche io non sono molto normale.Nartra piccola curiosità: non riesco a trovare una recensione su questo libro. Che l'ho letto solo io?Anche qui ho il sospetto che abbia dei gusti strani.

Ho il tuo numero – Sophie Kinsella
Cosa vi devo dire che non sia già stato detto della Kinsella?Il bello è che lei non mi viene nemmeno a noia. Il bello è che io riesco a commuovermi pure in un libro dove c'è da ridere. Il bello è che siccome l'avrete già letto tutte, io non dico niente. Anzi sì, dico che questo libro mi è piaciuto in maniera particolare perché Sam, il protagonista maschile, somiglia tanto al Santo, per il suo approccio col telefonino. Avete letto il libro? Il Santo è uguale. Non manda mai messaggini o mail ma quando lo fa mi stende. Lui chiama, telefona, ma tutte ste smancerie da smanettatore folle non ce le ha. Ma se lo provoco è anche parecchio comico. Ma una fatica!Una fatica!Vabbè, io sulla scena finale mi son pure commossa!Che lettrice scadente.

Non lasciarmi – Kazuo Ishiguro
Apro parentesi:
(“Pronto, mamma?Dimmi”
“Ti disturbo?”
“No, tranquilla, stavo leggendo”
“Che leggi?”
“Un libro di Kazuo...”
“Ma perché dici sempre le parolacce? E non lo leggere se non ti piace!”
Vi presento io e mia madre.) Chiudo parentesi.
Questo libro l'ho lasciato per ultimo perché voglio chiudere in bellezza. Allora, da dove comincio? Comincio col dirvi che ho visto questo libro scorrere un nano secondo sulla mia home page di FB con un commento positivissimo di un mio contatto. Secondo voi mi ricordo chi era? Manco per una ceppa!Anzi se passi di qui, palesati e ti ringrazierò a vita!Dicevo: ho memorizzato il titolo semplicissimo e dopo giorni, tho! Vediamo di cosa parla. Ho letto le recensioni, tutte o quasi molto entusiaste, il che mi mette in allarme, perché in genere io vado contro corrente (quando vi dico che leggo in modalità minchia, mica scherzo), quindi penso “Mmh...a me non piacerà” Accantono di nuovo l'idea. Poi invece lo compro.Non lasciarmi è un libro strano (e non lasciatevi fuorviare dal titolo) che non capisci e non apprezzi fin dall'inizio. Anzi ci sta che all'inizio tu non capisca una beata fava e che tu lo trovi anche noioso.Ma andando avanti si srotola tutta la storia agghiacciante. Agghiacciante è la parola giusta, e toccante. Scritta con leggerezza, con un linguaggio semplice, a tratti infantile, nonostante tratti un tema molto molto delicato. A mio parere la scrittura non è così accattivante, ma lo è il tema trattato al quale si arriva lentamente, e quando ci si arriva è di una tristezza unica.
Dopo una quindicina di giorni dalla fine del libro, ho guardato il film. Ed è uno dei pochi casi in cui ho fatto l'applauso al regista e allo sceneggiatore per aver ricreato l'atmosfera del libro. Forse anche di più. Un bellissimo film per chi non ha letto il libro, un bel libro anche per chi non vuole vedere il film. Se unite le due cose, vi piacerà un mucchio.
Vi lascio il trailer, che vi dà l'imbeccata della trama.



E ora tocca a voi: mi dite cosa state leggendo? O cosa mi consigliate anche per una lettura futura? Sul taccuino ho già due titoli che mi hanno consigliato e che ancora non ho trovato (poi la difficile sono io!) e quindi oggi mi son presa Tabù di Casey Hill (se qualcuno lo ha letto, non sveli niente plis!)
Bene, dopo tutto sto pappiè vi dico che sono solo le mie opinioni. Discutibilissime e alquanto sminchiate. Non mi riesce fare le recensioni, non c'è verso.
P.S. Ma solo io in questi giorni sudo come un cammello? (perché il cammello suda, lo so!)







mercoledì 1 agosto 2012

Un futuro da negoziante



E ieri sera, in negozio, entra lui. Moro come piace a me, e con due occhi così scuri che sembrano due olive nere. E' pure abbronzato, e a me piace da matti. Subisco il fascino latino, che ci vogliamo fare?
“Ciao!” squittisco con l'espressione un po' scema.
Lui mi sorride ma non mi saluta, come sempre.
Gira un po' davanti al banco della frutta e, come suo solito, sceglie le noci. Le prende, le rimette a posto, le gira e le rigira. Effettivamente hanno un bel suono.Ed ecco che si rivela per quello che è: un uomo di spettacolo. Di quattro anni.
“Chi vuole un litro di noci? Chi le vuoleeeeeee???Signore e signori chi vuole un litro di nociiii???”
“Ehm, guarda che le noci vanno a etti, non a litri.E poi se vuoi fare tutta questa propaganda devi dire anche il prezzo, quanto costano”
Lui mi guarda con la testa di traverso e la paletta a metà.Adoro quando mi ascoltano.
“Quanto cottano?”
“Sessanta centesimo l'etto. Su, adesso sì che puoi chiamare gente.Vediamo che sai fare”
“Veniteeeeeeeeee!!!C'ho le nociiiiiiiii! Chi vuole UN LETTO DI NOCIIIII????”
Chissà che comodo il letto di noci.
Ho creato un mostro.

p.s. Altre castronerie dei pupi? :-D





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