lunedì 10 febbraio 2014

La bulla di Bollate.



Lo sapete, no? Gira in rete da giorni il filmato della bulla di Bollate. Un video molto molto brutto, pieno di violenza, davanti al quale, non lo nego, ho avuto un moto di rabbia che mi ha lasciato senza fiato.
Non tanto per la bulla, ma per il contorno.
Mi spiego.
L'atto della ragazza bionda è vile, inqualificabile, vergognoso. Prendere a calci la testa di una tua coetanea fa di te un essere spregevole, di cui avere paura. Sì, paura. Ma non paura di incontrarti, ma paura di quello che sei, di quello che potrai fare al prossimo, a un eventuale figlio quando sarai madre, di quello che fai a te stessa, perché a quell'età dovresti pensare a tutto tranne che a prendere a calci una tua compagna.
Comunque. Né la giustifico, né la comprendo, né, fossi la madre dell'altra ragazza la perdonerei, né fossi tua madre, te la farei passare liscia. Sia chiaro. Una parola ti tatuerei in fronte: "Miniera".
Cosa però mi ha lasciata ancora più basita ( e uso una parola carina) è il contorno. Ragazzetti che riprendono col cellulare il fatto.
Ora.
Parliamoci chiaro e cerchiamo di non scandalizzarci troppo. Chi di noi, a 15 anni, non ha avuto uno scaramuccia con le compagne? Certo, non calci e pugni, ma qualche spintarella sì. I litigi e le scazzottate sono sempre esistite e chissà perché se si prendono a pugni due ragazzi per conquistare il nostro cuore, ci pare romantico, se lo fanno due ragazze per un maschio, ci pare assurdo e si grida allo scandalo. Non voglio giustificare la violenza in nessun modo, mai e poi mai deve essere accettata. Soprattutto in questo caso dove mi pareva di vedere non ragazzi, ma animali.
Però vorrei spostare l'attenzione su chi poteva fare qualcosa e qualcosa non ha fatto, troppo intento a fare un filmatino da sbattere al più presto su FB.
Vi racconto un aneddoto che forse rende l'idea. È un esempio personale, perché di altri non posso parlare, ovvio.
Quando avevo all'incirca 15/16 anni, giocavo a pallavolo. Un sabato sera siamo andate a Livorno per giocare fuori casa. Immaginate qualcosa di più agguerrito? Pisa VS Livorno. E non importa se in campo ci sono dodici ragazzette che giocano un campionato Under 16 e che fra tutte non sfonderanno mai, l'importante è far sentire la rivalità già dagli spalti. Insomma l'aria è bella carica.
Sotto rete, durante il saluto, il capitano del Livorno si rivolge a me (capitano pur'io) con
“Tanto perdete” con un ghigno per niente simpatico.
“Sei sicura? Ora si guarda” rispondo diplomatica.
“Fate ca'à!” (fate cagare ndr) ribatte lei agguerrita.
“Ma pensa a gio'à!” rispondo di nuovo un po' incazzata. Ma solo un filino. Intanto le amichette ridono e ci prendono per il culo. Ma in campo ste cose succedono spesso, niente di che. È un sano scambio di convenevoli che scalda i giocatori e il pubblico. Non facciamone una tragedia.
Fino a che lei se ne esce con “La maiala di tu' ma'!” che tradotto in italiano vuol dire “Quella gran donna di tua madre che si accoppia con estranei dopo previo appuntamento al secondo albero a sinistra del viale dei tigli”
Ora, se c'è una cosa che mi ha fatto sempre uscire dai gangheri è l'offesa gratuita verso un componente della mia famiglia. Tu mi puoi dire stronza, imbecille, cretina, dirmi quello che ti pare, mi affronti e ne parliamo, ma non toccare la famiglia. Mììììì la famigghiaaa!! E non toccare mia madre. Mia maaaatre! Come direbbe Johnny Stecchino.
Te la mi' mamma la lasci sta'. Senza considerare che ditemi che c'azzeccava la mi' mamma in quel contesto.
Comunque a quel punto non c'ho visto più. “Che stronza!”
“Stronza a chi? Dopo la partita t'aspetto fori!” mi minaccia.
Ma io la accontento “Ti faccio un culo così!”
“Zoccola”
“Zoccola a me? Mavvaffanculo!!”
Cose carine insomma.
Io all'epoca, ero un po' bestia lo ammetto, ma non ero violenta. Diciamo che a parole ti potevo già mettere a posto.
Non mi ricordo se si vinse o se si perse, ma fu una partita molto agguerrita. Ma va?
Rientrate negli spogliatoi mi sentii chiamare. Era lei. Da sola.
Esco io. Da sola.
Ci sfidiamo con gli sguardi come due attori di serie b in una telenovela brasiliana.
“Ridimmelo un po' ora stronza!” mi dice dandomi una spinta.
“Stronza!” dico io dandone una a lei
“Popò di merda!” e m'allunga un ceffone che scanso a malapena.
Io non rispondo. Ma l'agguanto per i capelli e la stintigno (vocabolo che si può riassumere in shakerare un cocktail con vigore).
Lei urla, mentre temo che mi rimanga in mano lo scalpo.
A quel punto escono fuori le compagne delle rispettive squadre.
Fosse successo adesso, le compagne sarebbero armate di cellulare, ci farebbero un filmato, ci inciterebbero a darcele più sode, verrebbero fuori pure coretti da stadio visto il contesto e poi finiremmo su FB.
Invece le mie e le sue compagne, ci hanno diviso, ci hanno chiamato cretine, hanno chiamato gli allenatori, hanno urlato basta, ci hanno fatto sentire veramente delle merde. E avevano la nostra età.
Poi sono intervenuti gli allenatori che ci hanno fatto un culo grosso come una balena, ci hanno detto che come capitani non avevamo dato certo il buon esempio e ci hanno costretto a fare pace tipo bimbetti dell'asilo. Noi, scapigliate e turbate, siamo rimaste lì come due sceme incapaci di ribattere. Rendendoci conto dell'errore madornale, vergognandoci di tanto scompiglio, sentendoci piccine picciò. Ci siamo accorte che ci eravamo addentrate in qualcosa più grande di noi che non sapevamo nemmeno gestire. Lei avrebbe potuto prendermi a calci, io invece di prenderla per i capelli gli avrei potuto dare un cazzotto. Se non ci avessero bloccate non saremmo comunque andate avanti. Saremmo rimaste a sbavarci addosso magari offendendoci a parole.
La reazione di chi c'è stato intorno è stata fondamentale per imparare la lezione. Perché ci siamo sentite giudicate e non incitate, ci siamo sentite deboli e non forti, ci siamo sentite in torto e non dalla parte della ragione. Il nostro ego non è stato gonfiato dai loro incitamenti, dal fatto che ci stavano riprendendo e quindi sono ganza, ma al contrario, prendersi della cretina dalle tue compagne perché hai reagito, quando dovevi solo andare sotto la doccia, fa parecchio male.
E non c'è ragione o torto in questi casi. La più intelligente dove stare al proprio posto, anche se a quell'età la diplomazia non sai manco dove sta di casa.
E l'ho fatto anch'io, con gli altri. Anche a me, come penso a voi, è capitato di dividere due fratelli, due amici, due bimbette che si sono accapigliate. Perché è così che si fa. È così che va fatto. È così che è giusto.
Invece al giorno d'oggi, i ragazzetti hanno in mano cellulari da 600 euro (ma c'è crisi) che usano a scuola per filmare ste scene orrende, senza avere la voglia e l'intelligenza di intervenire, tanto sono concentrati su loro stessi. È un fatto puramente egoistico. Io filmo per poi metterlo su FB e aspettare tanti commenti. E voglio farlo per primo, perché così mi sento figo. Anzi, se ci scappa il morto anche meglio. Prima potevi venire accerchiato dal gruppo che ti aspettava in un cantone, prenderne tante dal capobranco, e invocare aiuto invano, perché tanto intorno a te non c'era nessuno. Questo era subire violenza.
Adesso si sentono talmente forti che ti aspettano in un cortile pieno di gente, ne prendi tante dal capobranco, e chiedi lo stesso aiuto invano, perché anche se hai intorno a te quelli che tu chiami amici o compagni, loro sono intenti a riprenderti col cellulare mentre vieni presa a calci in faccia. Mentre la tua dignità di ragazza viene fatta a pezzi, mentre vieni presa a pedate come un randagio mordace, mentre vieni offesa pesantemente, da chi, fino a mezz'ora prima ti chiedeva gli appunti di storia.
Questo è subire violenza due volte.
Con che occhi ti devo guardare dopo che hai sbattuto su FB il video dove vengono corcata di botte? Chi era intorno, chi incitava, chi ha ripreso tutto è colpevole quanto chi ha fisicamente compiuto l'atto.Perché un essere immondo e spregevole  ci può stare, assecondarlo anche no. Una mandria di persone che vive e si nutre di indifferenza verso il prossimo, verso un essere umano.
Che allunga una mano non per tirarti in salvo, per aiutarti, ma per zoomare col telefonino sul tuo volto terrorizzato.
E questa volta, se vogliamo, è andata bene. A volte si muore.
Perché spesso l'indifferenza, più della violenza, uccide.


14 commenti:

  1. Lo ammetto.... sento al telegiornale che parlano di questa brutta vicenda, ma il video proprio non sono riuscita a guardarlo... mi fa male anche solo il pensiero che ci siano bestie del genere in giro: tutti quanti, chi ha picchiato e chi ha filmato. Ed hai ragione, litigi ce n'è sempre stati.... diverso era l'approccio di amici e genitori. I primi aiutavano, i secondi ti facevano capire che le situazioni non si risolvono così. Ora sono tutti spettatori... di un bruttissimo film.

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    1. Esatto. Dove non arrivavi te, arrivavano gli altri. Errori ne facevamo e ne abbiamo fatti, ma c'era sempre qualcuno che ti rimetteva a posto, e a tua volta hai rimesso a posto altra gente. Adesso hai ragione, tutti spettatori.

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  2. Ho guardato il video, turbata, più volte, per vedere un accenno, un segnale da parte (non certo della bulla, che anzi, accortasi che la riprendevano, si atteggiava sempre più) del suo "entourage" di compagni, ma il nulla. Solo bestemmie e incitamenti.
    Perchè era organizzato l'incontro, aspettavano la vittima, e volevano riprendere il tutto. Sconcertante.
    Se fossi la madre della ragazzina picchiata, li denuncerei tutti, per mancato soccorso.
    Ma la bulla, che si sente forte, attorniata da questi pseudo amici, sembra che non abbia il minimo rimorso.
    Io mi chiedo: un ragazzo, le si avvicinerà ora, sapendo che mostro sia?
    Mi metto nei panni di un ragazzo: se sei capace di dar calci all'AMICA della rivale (non alla rivale), perchè stava dalla sua parte, non è che rischio, al primo battibecco, di prendere una badilata in mezzo alla fronte?
    Giuliana

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    1. Sono d'accordo con te quando dici "mi metto nei panni di un ragazzo o ragazza"... sarei ancora amica di una tipa così? Io personalmente no... ma ho 35 anni.... la maggior parte dei giovani d'oggi, purtroppo, temo di si... per paura, forse, o per far gruppo e con un "capo" così fa più "figo".... o semplicemente per mancanza di valori.... e questo mi fa ancora più paura....

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  3. nemmeno io ho guardato il video. e non lo guarderò. però mi chiedo i genitori che razza di educazione danno ai propri figli. i miei mi hanno insegnato che la vita (di chiunque) va sempre rispettata e le cose si risolvono parlando e non picchiandosi. se non si riesce a risolvere parlando, si prende e si cambia strada. e chi se ne frega se ti urlano dietro che sei una vigliacca perchè te ne vai. io non sono mai venuta alle mani con NESSUNO x NESSUN motivo (nemmeno la tirata di capelli). punto. e se x caso fosse successo una cosa del genere, so che mi sarei dovuta aspettare un'umiliazione pubblica a casa dell' "avversaria" x chiedere pubbliche scuse (+ ovviamente tutto il paese che ti addita come "quella là che ha picchiato quell'altra").
    ovviamente non esprimo giudizi verso i signorini che nel frattempo filmavano.
    ciaou. marta

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  4. raccapricciante..e una domanda: dove erano gli adulti?

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  5. Concordo su tutto e anche sui commenti......... Anch'io sono contro ogni tipo di violenza, persone o animali che siano, e queste scene mi provocano tanta rabbia ma sopratutto sono preoccupata della gente che incontreranno i miei figli e che purtroppo non si sapranno difendere perchè la frase che ripeto ogni santo giorno è: "Le mani si tengono in tasca!!!" ma questo lo dico io mentre sento sempre più spesso:" Se ti mena, ridagliela più forte!!" =O =O =O e io abito in un paesino dove più o meno ci conosciamo tutti.............
    Il discorso sarebbe lunghissimo ma c'è un'altra cosa che spesso mi fa pensare.......... Molti di questi ragazzi magari al bar mentre sorseggiano un liquore e parlando ...... "Questo è già stato fatto, cosa possiamo inventarci e fare di ancora di più terribile???" AIUTOOOOOOOOOOOO!!!!
    Un abbraccio!
    Betta

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  6. Nemmeno io ho visto il video...purtroppo sembra che questi episodi accadano sempre più spesso proprio per l'indifferenza che ci sta attorno! Se penso che i miei figli stanno crescendo in questo mondo mi viene la pelle d'oca!

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  7. Tutto vero, giusto, sacrosanto. Ineccepibile. Dove non arrivavi tu arrivavano gli altri e .... le cose si rimettevano subito a posto. Tradotto: c'erano ovunque esempi positivi e modelli comportamentali sani che offuscavano e mettevano in minoranza le stoltezze e gli errori della vita. Oggi si fa politica per fare soldi e derubare il prossimo, si diventa vescovo o cardinale per gestire poteri di vario tipo e, perché no, fare magari un po' il pedofilo a tempo perso. Si educa a vincere prendendo a calci il prossimo anteponendo a qualsiasi etica il perseguimento dei propri interessi. Ci hanno portato ad una guerra tra poveri, a scannarci tra di noi. Oggi l'ennesimo operaio appena licenziato riesce tranquillamente a piangere in diretta tv avanti alle telecamere dell'ennesimo talk show e poi, senza battere ciglio, fa ordinatamente la fila per farsi tagliare la testa dal boia di turno. Quei ragazzi che filmano il pestaggio senza intervenire, sono figli di questo tempo, laureati con il massimo dei voti all'università della delinquenza e dell'egoismo. Con l'applauso di mamma e papà.

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  8. ho pensato esattamente la stessa cosa quando ho visto e sentito il video...non mi ha stupita la violenza (al massimo schifata e parlo come madre) ma il fatto che era pieno di ragazzi e nessuno ha mosso un dito, nessuno ha difeso (nemmeno a parole) quella ragazza. Anzi incitavano. E no, le bestie non fanno così, loro sono più "umane" di questi ragazzi.

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  9. A me quel video mi angoscia. Mi fa salire la voglia di piangere, ti giuro.
    Al giorno d'oggi fa figo riprendere col telefonino una scena del genere. Nessuno pensa più a calmare le acque.
    È uno schifo.
    In più incitavano anche allo scontro.
    Pessimi.

    Ps: leggerr i "toscanismi" è meraviglioso :D
    Son toscana pure io ;)

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  10. no vabbè... io già ho espresso altrove cosa le avrei fatto se fossi stata il genitore...
    non ho davvero parole!

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  11. Concordo pienamente con le tue parole.
    La vittima è sola in mezzo alla gente.
    Mi vien male solo a pensare una cosa del genere: quelle persone dovrebbero vergognarsi quanto e anche più di chi ha alzato le mani.
    Chi giustifica questi atteggiamenti è davvero senza anima e senza coscienza!
    Vergognoso.
    Nunzia

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  12. Io il video non l'ho visto, ne ho sentito parlare, come tutti. Come si fa a insegnare ai propri figli che in quella situazione lì non si fanno i filmati, ma due urlacci e si dividono gli accapiglianti? Come posso essere sicura al 100% di averglielo insegnato?

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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