lunedì 30 giugno 2014

Chiudi gli occhi. Il nuovo romanzo.



Eccolo, il pargolo. Dopo mesi in cui ho pensato, scritto, sclerato, chiesto, ripreso a bere il caffè, e avuto dei dubbi di brutto, finalmente è uscitoooooo!!!
E' qui, su Amazon.
Ed è qualcosa di diversissimo da quello a cui siete abituati su queste pagine, basta leggere la trama per capirlo. Lo so, sono come un ovino kinder, sono una donna piena di sorprese. O sono una donna molto coraggiosa. O incosciente, vedete voi. Io dico la terza.
Mi è piaciuto tanto scriverlo, mi sono immersa realmente nella storia, fatto ricerche, emozionato e divertita. Rispetto al primo romanzo, nel quale mi son buttata (anche con qualche errore e mancanza di troppo), con questo la stesura è stata più entusiasmante e curata. Fogli e fogli di appunti e retro di scontrini con dialoghi scritti a lapis (che poi scolorisce e non leggi più una mazza), mi hanno tenuto compagnia per un bel po'.
Ed ora finalmente lui vede la luce e io sono uscita dal tunnel!
Spero che vi piaccia, e se vi piacerà anche la metà di quanto è piaciuto a me scriverlo, sarei contenta matta.
Grazie a tutti quelli che hanno fatto il tifo perché ciò accadesse (vi lovvo abbestia) e a chi ha aspettato in gloria questo momento. No, ma quanto siete ganzi?
Ora vado a ubriacarmi con un boccale di acqua gassata. Le bollicine mi stordiscono il giusto.

p.s. ma la copertina vi piace? Indovinate chi ha fatto la foto.
Bravi. Ve l'ho detto, sono una donna dalle mille sorprese.







giovedì 26 giugno 2014

Cuscini e borse come se piovesse

Buongiorno e benvenuti a 'Cucito creativo', la nuova trasmissione di A Casa di Simo. Un breve stacchetto di pubblicità e poi partiamo con la puntata!Non cambiate canale!
Come sono andata? No, perché davvero stamattina sembra di essere a una di quelle trasmissioni dove ti fanno vedere tutte le cose che puoi fare con pezzi di stoffa trovati per caso. Ah, solo io li trovo per caso? Insomma, è estate ma ieri qui ha fatto un temporale che ve lo raccomando, quindi ho lavorato nella craft room mettendo mano a delle stoffe che erano lì da mesi e mesi e che non aspettavano altro di essere utilizzate.
Soprattutto una, presa apposta tempo fa per rinnovare i cuscini della mia poltrona da camera. Quando ho visto la fantasia mi son detta "E' perfetta per i miei cuscini." Il fatto che l'abbia cuciti mesi dopo è solo un dettaglio. La stoffa è talmente bella che pare un quadro e mi dispiaceva 'sciuparla' anche per il dietro, quindi ho preferito utilizzare una tinta unita che mi ha dato la mi' mamma un mesetto fa dicendo "Tho! Non so cosa ci puoi fare, perché il colore è un po' forte e la stoffa un po' grezza, tipo quella che si usa per le sdraio al mare." No, ma avete capito l'intuizione? Il guizzo? Quindi, visto il tema, sta stoffa ci stava da Dio. Una stoffa che davvero non avrei saputo utlizzare da nessuna altra parte. Preso le misure, acceso la macchina e in una mezz'ora pronti i miei cuscini frittomisto/mare.







Ma non sono perfetti per la mia camera da letto?

Poi, mentre riponevo tutto l'armamentario ho visto un'altra stoffa, quella coi cup cakes che ho comprato, quando? Un anno fa? Forse. E allora mi son detta "Tho! Guarda com'è bellina e allegra. Andrebbe fatta vedere, portata a giro..." e quindi l'unico modo per mostrarla è portarla al braccio a mo' di borsa. Un bel borsone per il mare, per i libri, per il tempo libero, o perfetta per andare a fare la spesa.
 

Io però figuriamoci se mi accontento di cucirla e basta. No, la devo impreziosire e allora mi son messa lì tipo bimbina all'asilo a cucire dettagli piccoli in rilievo su alcuni cup cakes. Ed è stata la parte più divertente, chevelodicoaffà.



La fodera...bho, ce l'avevo, non so da dove sia arrivata ma mi sembrava perfetta per questa borsa. I bottoncioni invece sono di un vecchio cappottino di quando Alice era piccolina. La chiusura è un po' spartana ma ho deciso che può andare bene anche così.








Lo ammetto. Per realizzare tutto questo non ho comprato nulla. E' tutto materiale che avevo in casa, dai nastri, ai bottoni, alle stoffe e le varie chincaglierie.
Ma non è bellina? Non vedo l'ora di andare a fare la spesa per sfoggiarla!
Minchia, paro la mi' nonna.
P.s. E ora una scommessa: quanto durerano in mano a me le varie applicazioni? :-D

mercoledì 25 giugno 2014

Cose che sono successe in questi giorni

-Alice ha avuto gli esami di terza media. Giorni passati tra un 'Non mi ricordo nulla!' e 'Le so tutte!' e 'Dico quello che mi ricordo, come va va' e 'Speriamo che a quello che ha inventato le Invalsi prenda una diarrea che lo costringa sul cesso per tre giorni di fila'. Roba così. Una stanchezza cronica mista a euforia. Manco una donna in pre ciclo.

-Corsa al pronto soccorso veterinario sabato sera (con già la pasta al ragù nel piatto) perché Fonzie, il microcane della mi' mamma, ha avuto la brillantissima idea di ficcarsi una spiga in un orecchio. Io e il mi' babbo abbiamo sudato come due beduini per tenerlo fermo e per fortuna che è un microcane perché se era un alano a quest'ora vi parlavo dalla sua pancia come Pinocchio dentro la balena.
Visto che era sabato, visto che era sera, visto che era un'urgenza, il pagamento della parcella lo abbiamo effettuato lasciando un rene.

-Raccolta di kg e kg di albicocche del nostro albero, con il risultato che stiamo a fa' la cura dell'albicocche. Albicocche in tutte le salse, roba da far invidia ai gamberetti di Bubba. In compenso dice fanno bene all' abbronzatura. Infatti siamo stati al mare due volte ma siamo arancioni come una zucca di halloween.
 

-Preso parte, con le donnine dell'edicola, alle varie discussioni gossippare, tipo Buffon che si spalma la D'Amico pure sulle fette biscottate. Tutte a dare della zoccola a lei e a difendere lui, porino, che voglio di', chissa quanto le ci è voluto per convincerlo. Secondo me gli ha promesso anche una confezione nuova di mollettine per capelli e tre primi piani al minuto durante le partite dell'Italia.

-Invidiato Sophia Loren che, alla veneranda età di ottant'anni, si becca da un giovinotto con gli occhi azzurri un "Sei sempre una topa meravigliosa!" Lei si è offesa. Io ci farei la firma, per dire.

-Visto le partite dell'Italia con un interesse pari a quello che riservo allo studio dell'unghia incarnita in età avanzata. La metà dei giocatori manco li conoscevo e l'altra metà li conoscevo solo per averli visti sulle riviste di gossip citati dalle ex mogli perché con  un assegno di 55mila euro al  mese, manco ci pagano la colf pe' spiccià casa. Raccolgo le firme per dare a queste pore donne un sussidio più congruo.

-Finito di revisionare il mio secondo romanzo e spedito per l'impaginazione. Uscirà a breve in eBook per la gioia della mi' mamma che manco ha il pc e il massimo della sua tecnolgia si può riassumere in "Perché mi compare la busta da lettere sul telefonino?".

-Appreso che la Minetti è incinta di un D'Alessio e constatare che se al  nascituro, un giorno, gli diranno :" La maiala di tu' ma' ", non si deve manco offendere. E' come se io mi offendessi se mi dicessero " La sarta di tu' ma' ".

-Cercato di convincere il Santo che lo sport in estate fa malissimo davanti alla sua domanda "Vieni a correre con me?" Quando ha capito che sarei potuta morire, la sua insistenza si è fatta più pressante e mi fa trovare opuscoli sul tavolo dove viene citata l'importanza del footing estivo con 40° all'ombra.

-Cercato di organizzare la festa di fine scuola a casa mia con Alice, con il tema "Guerra con pistole ad acqua, gavettoni e pizzata". Mi sono sentita chiedere a un cartolante "Scusi, ha mica il pistolone?".

-Partecipato a un tea party dove il tema era l'Africa e aver  indossato  un abito che raffigurava il manto di una giraffa. Fantastico.
Mi sentivo molto Meryl Streep in La mia Africa, ma in verità sembravo Melman in Madagascar.

Mai una gioia.



giovedì 19 giugno 2014

Saccottone di patate e wurstel


Visto che la prova costume è iniziata da un pezzo, oggi vi do una ricettina dietetica da morì. Così dietetica che Rosanna Lambertucci si è procurata una bambolina vodoo a mia immagine e somiglianza e la sta trafiggendo di spilli avvelenati.
Dicevo: che ce frega della dieta? Soprattutto se la ricetta in questione la sceglie un figlio.
Alice, in preda al delirio per gli esami, ha visto la ricetta qui e ha detto "Questa mi fa proprio gola."
E che non la vuoi accontentare la pora pupa sfinita dallo studio? Eh.
Ricetta buona e golosa, semplice semplice da preparare, ideale calda, fredda, a fettine, a bocconcini o come più vi piace.
Praticamente è uno strudelone (notare la parola strudelone) salato.
Io, come dico sempre, non potrei mai fare la foodblogger, perché le cose non faccio in tempo a sfornarle che se magnano. Quindi fatevi bastare sto quadratino che è avanzato e fidatevi: buono buono. Le dosi, gli ingredienti e il procedimento, rispetto alla ricetta orginale sono un po' cambiati. Vi metto la mia versione.

Quello che vi serve:  

Una confezione di pasta sfoglia rettangolare
2 patate medio grandi
2 wurstel grandi
1 panettino di formaggio a pasta filata (tipo la mozzarella da pizza) p.s. il panettino non l'ho usato tutto. p.p.s. Io vado a occhio, che s'è capito?
sale e pepe qb

Quello che dovete fare:
Accendete il forno a 180°.
Stendete la pasta sfoglia su un piano e riempitela (solo la metà) di fettine di patata tagliate sottili.
Poi tagliate i wurstel in quattro nel senso della lunghezza (piano piano ce la si fa) e metteteli sopra le patate. Adesso mettete le fettine di mozzarella/formaggio.
Ripartite con un suolo di patate, wurstel e formaggio. Finite con una spruzzatina di sale e pepe e volendo anche un po' di origano.
Chiudete con l'altra metà lasciata libera a formare un saccottone, cuscinone, calzoncione (insomma chiamatelo come vi pare), e aspettate che esploda.
Davvero. Una volta chiuso, sigillato e messo in forno avrete la sensazione che scoppi da un momento all'altro da tanto è pieno. Non foratelo però, ma spennellatelo con un po' di latte e mettetelo in forno.
Aspettate giusto quei 30 minuti nei quali potete tifare una squadra ai mondiali anche se i nomi dei giocatori sembrano rebus, darvi lo smalto alle unghie, passare lo straccio, farvi la maschera ai capelli o giocare a candy crash maledicendo le ventole spara cioccolato.
Dopo questo tempo il timer trillerà per dirvi che il vostro saccottone ai wurstel è pronto.
Non mi resta che dirvi: buon appetito!





lunedì 9 giugno 2014

Una questione di salvezza

Avete mai avuto terrore? Quel terrore che vi attanaglia lo stomaco, che vi fa ridurre la salivazione a zero, che vi fa avere un mancamento?
No?
Provate a svegliarvi una mattina, accendere il piccì (il vostro piccì, quello con la vostra vita dentro), e vedere solo uno schermo nero, poi ne riparliamo.
Qualche settimana fa ho acceso il computer di prima mattina ed era morto. Si è accesa solo una lucina tipo: "Sì, mi accendo ma non fo altro, non c'ho voglia."
Ho pigiato qualche tasto e lui niente. Dicono che quando stai per morire ti passa tutta la vita davanti, io quella mattina davanti agli occhi ho visto scorrere tutte le foto, tutti i documenti, tutti gli articoli, i post, il blog, la tesina GIA' PRONTA di Alice per gli esami e il mio romanzo. L'ultimo. Quello nuovo, quello spero che uscirà a breve, salvato solo fino a un certo numero di capitoli in un hard disk esterno, perché non è che pensi che ti si svampi il pc proprio ora, noooo???
Manca poco svengo. Mi sono trascinata in bagno dal Santo con la morte sul volto.
"Il pc non va più. Morto." Stavo per fare harakiri con lo spazzolino da denti, ingoiare il coluttorio con tutta la bottiglietta, tagliarmi le vene con il rasoio, quando il Santo mi fa "Ma no, ma figurati, ci penso io."
Presa da un nuovo entusiasmo aspetto che lui ci smanetti un po', ma la sua faccia è preoccupante. La frase che dice dopo ancora di più "Temo che vada portato in assistenza."
"I nostri datiiiiiiiii!!!!!!!!!La tesinaaaaaaaa!!!Le foto della nostra vitaaaaaaa!!!!Il mio romanzoooooooo!!!"
"Stai calma!Stai calma!" manca poco mi prende a schiaffi. Dalla paura di aver perso tutto, io sudo dietro al collo, a lui sudano le mani e ad Alice i piedi. Grazie a questo, in capo a cinque minuti casa mia sembrava un caseificio di formaggio pecorino.
"Dimmi che non abbiamo perso tutto. Dimmelo!" lo imploro.
"Non credo sia un problema di hard disk, ma finché non lo portiamo dal tecnico, non posso saperlo."
"Ma come non lo sai!Devi saperlo!Sei un Santo, perdio!Lì dentro c'è il mondo, il mondo!Anzi, sai che ti dico? Rivoglio la macchina da scrivere!Voglio la polaroid! Voglio la penna e l'inchiostro!Voglio tutto stampato perché della tecnologia non mi fido!Non mi fido!Maledetto computer di merda!Uhahhahhahahhahah!!!!"
Poi ho avuto paura che avesse un'anima e che per ripicca mi esplodesse pure davanti, allora c'ho ripensato "Scherzavo amore mio, bellino di mamma. Vuoi partire per piacere? Vuoi illuminarti d'immenso? Vuoi dire a quelle tue rotelline del cazzo di girare nel verso giusto? Perché non ti accendi, maledetto? Perchèèèèèèè!!! Brutto bastardone!Apriti sesamo!!!"
Era un filino in ansia, si capisce?
Il Santo dopo aver contato fino  a 235 mi ha detto "Stai calma, vedrai che non tutto è perduto."
"Davvero?"
"Sì, credo di sì, secondo me non è un problema di hard disk, tranquilla."
Mi sono rilassata un po', ma dopo cinque minuti ha fatto l'errore di chiedermi "Quanti capitoli del libro avevi salvato?"
"Buhuahhahhahahahhahhahaha!!!!!" Stavo per impiccarmi con la corda dell'avvolgibile.
Alle 9.30 ho varcato la soglia del negozio di assistenza, col computer chiuso in una valigetta e l'aria mesta dipinta sul volto. Il ritratto dell'ottimismo praticamente.
Un signore dietro al bancone mi sorride.
"Buongiorno."
Buongiorno un cazzo, ma lasciamo perdere.
"Senta, sono qui perché ho un problema col computer."
Lui mi guarda come per dire "Ma và? Pensavo fosse qui per prenotare un viaggio o smacchiare un cappotto."
"Sì," ed evita di farmi notare che fuori c'è un cartellone con scritto ASSISTENZA COMPUTER grande come uno striscione da stadio.
"L'ho acceso stamattina e niente. Morto. Tutto nero."
"Mmh..."
Cazzo vordì Mmh...? 
"Cosa è???"
"Uhh...mmh..." lui continua a fa' sti versi tipo i dottori che ti leggono le analisi e tu pensi "Mi rimangono 40 giorni di vita" e poi loro ti rimpoverano "Eh eh, qui il colesterolo è un po' altino, e la glicemia è al limite, ma va bene" e tu li prenderesti a schiaffi per averti fatto prendere un colpo.
"E' grave?" minchia, sembro la protagonista di una fiction brasiliana al capezzale di un qualsiasi parente moribondo.
"Mah!"
"Mi dica che non è l'hard disk..." Ho bisogno di sentirmelo dire adesso. SUBITO.
"Non credo..."
Tiro un sospiro di sollievo.
"Ma non si può mai dire."
Voglio morì.
"Finché non apro, non posso dirlo con certezza."
E lì ho capito che i tecnici del computer e i chirurghi sono uguali. Finché non operano non possono sapere l'entità della malattia.
"No, la prego faccia il miracolo!"
"Signora, vediamo. Quando ha fatto l'ultimo  back up?"
"Eh? Becappe? Ma non lo so!Ma mi prometta che salverà tutti i miei dati, la prego! Si metta una mano sul cuore (o anche sul culo, se preferisce) ma salvi tutto!!" Manca poco mi sdraio sul bancone che manco una velina di striscia la notizia.
"Ci sono cose importanti, immagino, dite tutti così."
"Eccerto! Ci sono tante foto, scritti, la tesina per gli esami della mì figliola e il mio... il mio r..nz..o."
"Come?"
"Rmmnz."
"Non ho capito."
Mi sporgo verso di lui per non farmi sentire "Lì dentro c'è il mio romanzo. Quasi finito."
Lui mi guarda come se davanti a sè avesse un criceto obeso che non solo non fa girare la ruota, ma da quanto è peso la schiappa in due. Pena pura. Una grandissima pena. Temo che mi rida in faccia una cosa tipo "E' preoccupata di perdere il suo romanzo? ahuahahhahahhah!!! Alla faccia di Dan Brown!"
Sì, okay, non sarà un graché ma c'ho perso le giornate e comunque è roba mia e io la rivoglio!
"Senta, la prego, salvi il salvabile, tutto quello che può, le sarò riconoscente a vita!Le faccio il regalo quando sposa!Ah, vedo che ha già la fede, vabbè glieo faccio per le nozze d'oro, ma mi salvi tutto!" Ero tentata anche di proporgli 'guardi che la pago il doppio, il triplo, se riesce a fare il miracolo!' ma poi ho avuto paura che mi chiedesse l'equivalente di un Suv e ho lasciato perdere.
"Guardi, mi lasci il numero di telefono che la chiamo appena so qualcosa, se non è l'hard disk, possiamo salvare tutto, non si faccia prendere dal panico."
Tzè! Facile per lui!
Gli lascio il numero di telefono ed esco così in preda all'ansia che non solo mi mangio le unghie ma tutte le falangi. E' già il secondo che mi dice che potrebbe non essere l'hard disk e che i miei dati potrebbero essere salvi, ma io ancora non mi fido. Devo sapè, devo sapè per non morire, e allora chiamo Valerio (questo Valerio), il mio genio della lampada informatica e gli spiego per filo e per segno che versi ha fatto il pc appena acceso (tipo che gli ho mimato a voce il bip bip di accensione e cercato di descrivere la tonalità di nero che è apparsa sullo schermo "Non proprio  nero carbone, tipo grigio scuro canna di fucile. Lo stesso che userò io per spararmi se va tutto perduto."
Lui, che stranamente mi capisce, cioè capisce come mi esprimo, mi rassicura e parte con una serie di varie e eventuali che possono essere accadute. E mi rassicura al 99% che i miei dati sono salvi.
Non potete capì la gioia. Riprendo a respirare, a nutrirmi, a vivere. Ho passato quattro ore di inferno.
Però l'omino non chiama. E mi riviene l'ansia.
Poi finalmente "Signora, sono il tecnico del computer..."
"Mi dia solo buone notizie!" lo interrompo.
"Be'...insomma..."
Mi sono accasciata sul divano e in quel momento ho pensato: Smetto di scrivere, mi do all'ippica e mi improvviserò fantino. "Dica."
"I dati sono salvi, ma il piccì è da butta..."
"I dati sono salvi???? I dati sono salvi???"
"Sì, ma il computer purtroppo..."
"Ma chi se ne frega del computer! I dati sono salviiiii!!" esulto come se fossi la figlia di Bill Gates e mi regalassero computer un giorno sì e un giorno pure.
"Sì, se mi porta un hard disk esterno gli faccio il trasbordo dei dati su quello che acquisterà, perché questo purtroppo non le conviene aggiustarlo. Si è bruciata la scheda madre...e... dati....costo... riparazione..." ma io non lo sento già più. Sono troppo contenta!
Chiamo subito il Santo "Amòòòò!!!Buone notizie! Si è SOLO  bruciata la navicella madre!"
"Sì, mo' Guerre Stellari."
Insomma, per farla breve: ho dovuto ricomprare il pc (maremma svampata) e quando ho visto i prezzi ho voluto davvero ardentemente essere la figlia di Bill Gates, ho provato anche a falsificare la carta di identità ma l'addetto alla vendita non c'ha creduto. Forse avrei dovuto indossare gli occhiali.
Comunque ho scritto questo post per darvi un consiglio: che state facendo adesso? A parte leggere qui, ovviamente. Dopo prendetevi dieci minuti e fate il back up al vostro pc, salvate i dati, registrate tutto, non per gufarvela sia chiaro, ma perchè anche io, fino a qualche settimana fa, mi vantavo ridendo "Ma va là, cosa vuoi che succedaaa!!"
E invece succede che una mattina non hai più dei pezzi di vita dentro al pc.
Perché di quello si tratta, che lo vogliamo o no. 
Quindi, date retta alla Simo: andate e salvatevi  tutto.
Che il back up sia con voi.


lunedì 2 giugno 2014

Finalmente: la craft room





Finalmente sono lieta di presentarvi la craft room di cui vi parlavo in questo post. Non è finita, mancano ancora dei dettagli, ma ci stiamo lavorando. C'è da dire subito che la costruzione di questa casetta c'ha levato il sonno e anche il sangue: è stata scaricata una tonnellata di legna davanti a casa nostra e l'omino che ce l'ha portata, con una pacca sulle spalle, ci ha detto "Tanti auguri!" No, ma avete idea? Come due Manny tutto fare impazziti ci siamo armati di quintali di pazienza e arnesi e abbiamo letteralmente tirato su le mura della casetta. A tratti ci siamo divertiti molto perché in effetti sembrava di costruire la casa di campagna della Lego. Tutto quello che vedete lo abbiamo piantato, montato, tinto, verniciato, avvitato, assemblato, misurato, inchiavardato e sudato (sì, anche l'impianto elettrico. Sì, anche quello idraulico), io e il Santo, il quale, dopo questo popò di capolavoro porta ancora segni come un'infiammazione al gomito che gli fa vedere le stelle anche di giorno. Ma vuoi mettere la soddisfazione? Cioè, non usa più un braccio, ma voglio dì, ne ha due.... Io personalmente sono diventata così esperta che dopo vi lascio il numero, tante volte vi servisse un manovale/imbianchino/tuttofare. Chiamare ore pasti, prezzi modici. Vi piace il colorino? L'ho tinta tutta io, fuori e dentro. Ho avuto una liason passionale con la pennellessa cinghiale che voi non avete idea. Altro che quella cretina di Brava Giovanna Brava che le fanno l'applauso perché ha tinto 10 cm di cancello. Vieni a tingere qua con gli hot pants poi vedi come ti riduci, tzè!
Insomma, dicevamo, ci siamo fatti il mazzo, ma la soddisfazione è enorme. Finito il fuori ho organizzato il dentro. Dico ho perché il Santo m'ha lasciato carta bianca e me lo sono sistemato e arredato secondo i miei gusti. Abbiamo scelto insieme le lanterne per dentro e fuori, ha detto no al colesterolo ma sì sulla stoffa che ho scelto per le tende, e portato molta pazienza quando l'ho trascinato a Ikea per prendere degli accessori da cucina (?) da mettere lì dentro, che poi vi farò vedere.
Vogliamo cominciare con il tour?



Quello che sembra un tavolo da lavoro in realtà era una scrivania grezza. L'ho trovata da un rigattiere e sono riuscita a portarla via a un quarto del suo prezzo. L'ho smaltata di bianco e shabbata, mentre il sopra ho preferito tingerlo di un marrone caldo e accogliente.






La parte destra è adibita  a piccola lavanderia. Questa è mooolto da finire, tipo che voglio studiare come sfruttare al meglio lo spazio sopra la lavatrice per riporre magari detersivi, mollette e biancheria varia. Nell'angolo ho voluto fortemente un punto acqua, sia per il bucato sia per sciacquare i pennelli, le mani o qualsiasi cosa, visto tutti i lavori di bricolage. Dopo aver girato un po' ho deciso che il classico pilozzo da esterno non mi piaceva: troppo grosso, troppo plasticone, troppo grezzo. Girando girando ho trovato un piccolo lavabo da antibagno che è perfetto per il mio angolino.


In più ho tinteggiato di bianco un vecchio tavolo da lavoro, grezzo e massiccio dotato di morsa,  per i lavori più pesanti, tipo martellare, inchiodare e roba varia. Diciamo che è il tavolo da lavoro del Santo e anche qua c'è da studiare un attimo qualcosina per una disposizione ottimale degli arnesi.









Le tende le ho cucite io, ovviamente niente di che, ma con la stessa fantasia ho costruito (con della gomma piuma) e rivestito il cuscino e fatto le tendine nuove al mobiletto basso.






Ai lati del tavolo ho messo due porta utensili da cucina che trovate da Ikea  a pochi euro, indispensabili per attaccarci la qualunque e molto carini dal punto di vista estetico.






La veranda invece l'ha voluta fortemente il Santo e devo dire che non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi convinto. Dà al tutto un'anima più intima e calda. Apro parentesi (la veranda ci ha fatto uscire pazzi, non tornava una minchia e alla fine l'abbiamo costruita come ce pareva, ma non lo dite a nessuno) chiusa parentesi.





Credo che qualsiasi parola sia superflua, perché che cosa vuoi dire, oltre a ribadire che ci siamo ammazzati per costruirla? Ma ne è valsa troppo la pena e ricomincerei da capo, pur di avere sta popò di casetta tutta per me, anzi per noi, che qua ogni scusa è buona per starci dentro (vedi foto con Charlie)

p.s. mi hanno già chiesto se l'affitto.
Ci penserò :-D

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