mercoledì 29 luglio 2015

LA GANZA

                                                                  foto: http://www.ilgazzettino.it/


Benvenuti amici nella rubrica “Il dialetto toscano.”
Sto scherzando, ma quale rubrica, ma oggi vi voglio parlare di una parola di uso comune a Pisa che ha mille sfaccettature.
Come? Ah, mi dicono dalla regia che in ogni dialetto c'è una parola che ha molti significati. Ma davvero? Ma pensa te, e io che credevo di essere originale.
Comunque. La parola in questione è ganzo/ganza.
Una sera mi sono trovata a spiegare questo vocabolo a un amico veneziano e il discorso era talmente ampio che gli ho detto “Amico mio, ci vuole mezza giornata per spiegarti a modo tutto quanto. Un giorno lo farò, con calma.” Perché se non sei di Pisa non puoi capire tutte le sfumature.
Ci provo comunque.
Chi non è di Pisa, o comunque toscano la parola ganzo/ganza ha solo un significato: forte, gagliardo, divertente.
Un bambino, davanti a un giocattolo nuovo e divertente, può esclamare “Ganzo!” e qui lo capiscono tutti.
Un comico toscano può essere apostrofato con “Ganzo!”: fai ridere davvero. Così come un film può essere ganzo o una persona particolarmente divertente può essere ganza. Sotto questo aspetto è una parola molto positiva, sinonimo certo di allegria.
Ma attenzione al contesto e all'intonazione, perché se per esempio sono a una festa e vedo una tipa che gesticola e urla troppo per stare al centro dell'attenzione, potrei dare di gomito al Santo e sussurrare “Quella lì fa troppo la ganza.” = una che si vuol far notare a tutti i costi. Così come potrei apostrofare un ragazzino irriverente con “Fai un po' troppo il ganzo per i miei gusti.” In questo contesto non è positivo, in poche parole stai cagando fuori dal vaso, stai esagerando, datte 'na calmata.
Quindi tra “Quella lì è troppo ganza!” e “Quella lì fa troppo la ganza!” c'è una bella differenza: la prima ti sta simpatica, la seconda la prenderesti a sprangate. Ci siamo?
Ma non è finita, perché a Pisa la parola ganzo/ganza ha un altro significato ancora:
amante. Ebbene sì. Ganza è sinonimo di amante. Quando dalle comari di paese senti dire “Il figlio del panettiere è scappato con la ganza.” non vuol dire che è scappato con una tipa simpaticissima, vuol dire che ha lasciato moglie e figli ed è scappato con l'amante. Anche qui contesto e intonazione la fanno da padrone. Se ti dico “Ho visto tuo fratello con una tipa: ganza!” vuol dire che hai constatato (da una battuta, da come si è presentata etc etc) che è proprio simpatica. Se ti dico “Ho visto tuo fratello con la ganza.” oltre a rispondermi “Fatti i cazzi tuoi” capisci che l'ho visto con l'amante.
Avere il ganzo non è uguale ad avere accanto un tipo ganzo (anche se non si può escludere che il ganzo sia anche ganzo) ma vuol dire avere a portata di mano un tizio con il quale mettere 'in cornice' l'attuale compagno.
Non ci state capendo una beata ceppa? Eh lo so, mica è facile.
Tutti questi significati, questi rigiri di parole...
...ganzo, vero? 




mercoledì 22 luglio 2015

È uscito il quarto romanzo: PARIGI MON AMOUR!



È nato!
Lo so, tutte le volte sempre la stessa storia, ma è davvero come se fosse 'na creatura, ogni volta.
Perché come un pargolino, anche un romanzo, o una storia breve come questa, cresce piano piano, ci fa riflettere, emozionare e davvero non vediamo l'ora di farlo vedere a tutti. (io poi, c'ho un gruppo di lettrici/amiche che sono da giorni col viso appiccicato alla porta della sala parto a gridarmi "Spingi! Dai che ce la fai! Ma quanto ci metti a farlo uscire?". Robe così.)
Sono davvero felice di presentarvi il quarto romanzo, una storia voluta, dovuta (nei ringraziamenti capirete perché) e sentita per un sacco di motivi.
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate qualora decideste di leggerlo (ho azzeccato tutti i tempi? Me so' incartata?) . Ci terrei davvero.
Grazie intanto a chi l'aveva prenotato, a chi lo sta già leggendo (sì, ho pure lettrici così amorose) a chi lo condivide, a chi lo piace, a chi lo leggerà e a chi ci si soffermerà anche solo per curiosità.
Come sempre aspetto foto e recensioni e vi abbraccio tutte in questo afoso giorno di Luglio.
Buona lettura amiche mie.

(Da oggi Parigi mon amour è disponibile in tutti gli Store di eBook e come sempre sulla mia pagina Piemme. ndr)

p.s. tutte le volte mi viene l'ansia. Presto, una camomilla. O una vodka, fate voi.






martedì 14 luglio 2015

Il nuovo romanzo: PARIGI MON AMOUR

Vi piace Parigi? 
Vi piacciono le storie d'amore dove il romanticismo se la gioca con l'ironia?
Vi è piaciuta in Mi piaci, ti sposo la badante Anita?
Se la risposta è sì a tutte le domande non vincete una beata mazza ma sicuramente vi piacerà il nuovo romanzo.
Ebbene sì, tornano la pasticciona Alice e la straordinaria Anita, nel seguito di Mi piaci, ti sposo.
Non potevo lasciarli sul più bello, no? Ma vi pare? Senza contare che me l'avete chiesto in tante, tantissime. Mo' vi ho accontentato e spero vi faccia ridere ed emozionare in questa estate calda e afosa. 
Parigi mon amour esce Mercoledì 22 Luglio ed già sul sito della Piemme alla mia pagina (se volete sbirciare, piacere, linkare, taggare, baciare, lettera e testamento) e prossimamente vi farò sapere gli store in cui lo potete acquistare (in alcuni potete addirittura leggere in anteprima i primi capitoli).
Ma quanto sono contenta da 1 a 10? Ho un sorrisino stampato in faccia che sembra abbia una paresi.
E questa contentezza è merito vostro perché è anche grazie alla vostra insistenza che non ci ho pensato su due volte a scrivere questa storia. Un altro IN LOVE? Di sicuro Leonardo e Alice, e la mitica Anita, in una città che non lascia di certo indifferenti.
Però è inutile dilungarsi ancora, anche perché su FB avete seguito tutti i miei deliri al riguardo e so che non vedete l'ora di vedere la copertina e leggere il titolo. Eccotelotiè!








Una città: Parigi. Un sentimento: l'amore. Una minaccia: la gelosia.
Quale donna, prima o poi, non si ritrova a fare i conti con una ex scomoda? Ad Alice capita proprio durante il suo primo viaggio con Leonardo in una delle città più romantiche al mondo. I due sono fidanzati da poche settimane e Leonardo ha parlato sempre poco ad Alice della sua passata e fallimentare relazione. Ma ora, quel vago accenno assume le sembianze di Bianca, donna volitiva e attraente, volata a Parigi per riprendersi con decisione ciò che prima era suo.
Alice si ritrova così a dover fare i conti con il veleno delle insicurezze e della gelosia. Il suo sogno rischia di diventare un incubo, e dovrà tirare fuori tutta la sua grinta e le sue armi segrete per non lasciarsi soffiare il fidanzato, grazie anche all’aiuto dell’insostituibile Anita, badante russa di professione, e confidente di Alice per necessità, pronta a sollevare una seconda guerra fredda pur di salvaguardare la felicità della ragazza.
Dopo il successo di Mi piaci, ti sposo, Simona Fruzzetti torna con la dolce e strampalata Alice e il suo irresistibile Leonardo, in un nuovo romanzo breve romantico, ironico e frizzante, capace di farci ridere, commuovere, emozionare.

Anime belle, vi  aspetto il 22 Luglio così festeggiamo  questo nuovo librino!

p.s.  il 21 è il compleanno del Santo.
"Amore, il mio nuovo romanzo esce il 22! fa ridere ma è anche romanticoso, va là che regalo t'ho fatto!!"
Risposta:
"Sono commosso."
Mai una gioia 'orcomondo.


Aggiornamento del 17 Luglio:
il libro da oggi è prenotabile  qui su Amazon.


lunedì 6 luglio 2015

L'estate è quella cosa che


                                                          foto da http://aforismi.meglio.it/frasi-estate.htm

L'estate è quella cosa che ti fa fare la doccia, tutti i giorni, più volte al giorno. Se la fai calda muori e non ti passa il senso di afa, se la fai fredda, hai la reazione opposta e in capo a dieci secondi sudi di nuovo. E rifai la doccia. Ma se la fai calda muori e non ti passa il senso di afa e se la fai fredda...insomma, a loop.

L'estate è quella cosa della transumanza in spiaggia. Centinai e centinaia di persone che si spostano sulla battigia da uno stabilimento all'altro senza effettivamente andare a trovare nessuno. E tu, mentre cammini sbilenco per via del dislivello, ti chiedi “Ma 'ndo cazzo vanno tutti?” E tu ovviamente fai parte del gregge. Roba che se il medico ti dice “Dovrebbe fare almeno 500 metri di camminata per la sua salute, alle sette di sera, almeno due volte a settimana” lo sfanculizzi, ma tutti i giorni 8 km di battigia sotto il sole di luglio ti pare un'idea geniale.

L'estate è quella cosa in cui si passa dalla temperatura del deserto del Sahara a quella delle isole Svalbard solo oltrepassando la porta scorrevole dell'Ipermercato.
Fuori i cammelli, dentro i pinguini. I casi sono diversi:
-Sono sudata, ma non me ne frega una cippa, se devo mori' voglio mori' così. Con una pleurite.
-Sono sudata quindi mi copro. Scialle a nonna Abelarda sulle spalle e tamponamento dell'ascella commossa, sono il must.
-Sono sudata, quindi mi copro ed entro. Porca vacca mi son scordata le borse. Esco e mi riscopro. Poi entro e mi ricopro. Cazzo, i buoni sconti nel cruscotto. Esco e mi riscopro. Poi rientro e mi ricopro. Un dai la cera e togli la cera da far impallidire il maestro Miyagi.
-Non sono sudata quindi vuol dire che sto male. E parecchio. Curatevi.

L'estate è quella cosa che se lo yogurt a colazione d'inverno lo concepisci come potresti concepire il premio Strega al libro delle barzellette di Totti, a luglio lo rivaluti come il ventilatore quando non ti parte il condizionatore. Si può fare.

L'estate è quella cosa che chi ha il condizionatore se ne vanta giulivo, chi non ce l'ha rosica e dice che fa male, chi ce l'ha e non lo usa e lo tiene come complemento di arredo insieme a un pappagallo imbalsamato e un servizio di porcellana inglese e ti chiedi 'Perché, tutto ciò?', chi ce l'ha e lo tiene a 8 gradi che anche un husky chiederebbe pietà, chi va di ventilatore ma si sa “Quello smuove solo aria calda”, e c'è chi invece c'ha un giramento di pale non indifferente. Io parlo di quelle sul soffitto tipo camera deluxe in Polinesia, poi se avete altri giramenti affari vostri.

L'estate è quella cosa che accendi l'aria condizionata in auto e quando finalmente cominci a starci benino è l'ora di scendere. È pure quella cosa che metti la tendina parasole quando la parcheggi all'ombra e non la metti quando la parcheggi al sole, perché a quarant'anni non hai ancora imparato la rotazione della terra, del sole e di tutto l'universo. Morale: 47 gradi nell'abitacolo con il volante che ha la stessa temperatura della lava di un vulcano in eruzione.

L'estate è quella cosa che ti fai la doccia, ti spalmi la tua bella crema idratante per una serata all'aria aperta, poi se non vuoi morire mangiata viva dalle zanzare ti cospargi di lozione anti pinzo per poi puzzare tutta la sera come un arbre magique al mango andato a male.

L'estate è quella cosa che Dio, mi devo depilare! Lo fai quasi a secco con il rasoio prima di andare in spiaggia e ti senti liscia come un culetto di un bambino. Dopo il primo bagno in mare le tue gambe sembrano il suddetto bambino col morbillo. Pori rossi e irritati che frizzano come bicarbonato e limone assieme e una vaga somiglianza con La Pimpa.

L'estate è quella cosa che Quest'anno non ci casco! Abbronzatura graduale! Allora inizi dalla 50, poi vorresti scendere alla 20 e poi alla 10. Ma la 50 dura un casino perché al mare ci vai poco e ti dispiace buttare via quella crema della farmacia che ti è costata un botto e decidi di usarla tutta. Intanto è Agosto. Tu a quel punto sei leggermente dorata e tra du' piogge e le vacanze in collina, a ferragosto sei di nuovo bianca e la prima settimana di settembre ricominci con la 50, perché si sa, la pelle va protetta.
Riassumendo mi domando: Cazzo fanno a fare la protezione 6? vorrei sapere.

p.s. Per voi l'estate è quella cosa che...






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