martedì 22 dicembre 2015

I giorni che precedono il Natale: consigli per gli acquisti

                                                                                  Foto:www.globusmagazine.it



Questi sono giorni nei quali:
  • abbiamo il portafogli pieno di scontrini perché “Se non gli piace, con lo scontrino lo posso cambiare, vero?” Poi, ovviamente, lo scontrino del regalo da cambiare non lo trovi manco a mori' per poi rinvenirlo a Pasqua ma nel frattempo Zio Ernesto ha fatto la dieta ed entra nel maglioncino taglia M che gli avevi preso a Natale con una botta di ottimismo e dieci diottrie in meno.
  • le commesse, prima di aprire la serranda, fanno colazione con cappuccino e xanax per reggere all'isterismo dei clienti. E i clienti fanno colazione con xanax e cappuccino per reggere l'isterismo delle commesse.
  • immancabilmente, ogni anno, rischiamo di fare lo stesso regalo alla stessa persona perché tutti gli anni ci diciamo “Devo fare una lista di cosa regalo a chi, così l'anno prossimo non faccio casino,” ma puntualmente regaliamo la sciarpina alla cugina che grazie a noi può apri' na bancarella di pashime al mercato.
  • “Quest'anno solo pensierini!” per poi guardare con aria triste il regalo preso alla prozia che è talmente misero che pure la piccola fiammiferaia vi guarderebbe male. Allora ci aggiungete qualcosa per dare un po' di valore e tono al regalo, ma l'accostamento vi viene male e quindi regalate il vaso di fiori insieme a una cornice che richiama tanto la vetrina delle pompe funebri giù all'angolo. Nel frattempo la prozia tocca ferro e una volta aperti i regali vi fanculizza con triplo carpiato.
  • “Quest'anno solo i regali ai bimbi!” pensando di risparmiare un pochino ma non avete fatto i conti che un trattore di plastica grosso come una scatola di formaggini costa quanto uno pneumatico di uno vero e una navicella spaziale di Star Wars di 8x5 cm quanto una cena al Ristorante Cracco con Harrison Ford.
  • chiami mamma per domandare “Te che regalo vorresti fare a nonna? E a Luisa? E a Norberto?” tanto pe' sape' dove andare a parare e giocare d'anticipo per poi scoprire che tu' madre ha già preso tutti i regali ad agosto lasciandoti il compito di scervellarti fino a farti sanguinare il naso.
  • smadonni in turco perché, come ogni anno, ti ritrovi a fare i regali all'ultimo minuto nonostante l'anno scorso ti fossi ripromessa di iniziare prima. Questo ti fa comprare regali alla cazzo e del tutto improbabili (con un'ansia da prestazione indicibile) e speri che chi li riceva abbia un attacco di narcolessia allo strappo della carta e che cada in stato catatonico fino alla befana.
  • ti sembra di scorgere in mano alle altre persone regali più belli e indovinati di quelli che hai scelto tu, per poi andare nel solito reparto dello stesso negozio, rigirarli tra le mani e scoprire che non sono tutto sto granché. Dopo chiamate l'analista, grazie.
  • per l'ultimo pandoro di marca a 2.99 saresti pronto a uccidere a colpi di salmone norvegese la donnina che ti sta precedendo col carrello con la ruota sminchiata. In quei secondi, se non hai a portata di mano nemmeno il salmone da brandire, preghi che abbia un attacco di colite seduta stante o che la piramide dei pelati in offerta la sommerga come lava. 
  • c'è il giro di telefonate da parte della sorella “A mamma il regalo lo facciamo insieme?” seguita dalla telefonata di tua madre “A tua sorella il regalo lo facciamo insieme?” Che a loro volta si telefonano tra di loro per fartelo insieme e al pranzo di Natale non solo c'è un rigiro di soldi sotto banco che manco tra spacciatori alle tre di notte nei vicoli bui della città, ma realizzate che se ognuno se lo fosse comprato per i cazzi propri ci avreste sicuramente guadagnato.
  • c'è da pensare al regalo delle maestre, che è una piaga che in confronto quelle d'Egitto sono 'na passeggiata. Mamme che si scannano, chat di Whatsapp che prendono letteralmente fuoco, e donnine fino a pochi giorni fa amorevoli, pronte a scuoiarti viva se anche provi a replicare che “forse sarebbe meglio acquistare materiale per la scuo...” Niente, non puoi finire perché sei morta, il regalo alle maestre s'ha da fare. Come vuole lei, ovvio.
  • arriva il nonno o lo zio più anziano che con una pacca sulla spalla ti dice solenne “Io ti do i soldi così ci compri cosa ti pare.” Che non hai mai capito se sia veramente un regalo che lui fa a te o un regalo che tu fai a lui per toglierlo dall'impiccio di scervellarsi a pensare e scegliere un regalo per te.
  • giorni nei quali le frasi must sono “Che vuoi per Natale?” / “Che ti manca?” / “Ti serve qualcosa? Così vado sul sicuro.”/ “Se ti serve il pigiama te lo regalo io. La XL va bene? Rosso? O a fiorellini? Se poi non ti piace lo vai a cambiare, tanto lo prendo alla merceria da Valeria, siamo già d'accordo.”
    Tutte frasi molto utili, pratiche, ma con una poesia pari a un rutto durante un coro gospel la notte di Natale.



giovedì 17 dicembre 2015

Star Wars: questo sconosciuto.

Ora, io lo so che il momento è catartico e che metà mondo da ieri, ossia dall'uscita del film, è in fibrillazione per Star Wars. E io sono con voi. Davvero. Non ho idea di cosa state a idolatrare ma sono con voi, giuro. Il Santo e la ragazzina pure loro sono molto presi, per cui io sono vittima, come poche altre persone, della sindrome “Nonsodichecazzostiamoparlando.”
Io Star Wars non l'ho mai visto. Datemi fuoco, impalatemi, fate quello che volete, ma davvero ho questa mancanza che temo mi marchierà a fuoco come i vitelli e pure sulla carta di identità alla voce 'Segni particolari' ci sarà scritto “Non ha mai visto Star Wars.”
Perché vedete, non è solo una questione di gusti (anche se io mi faccio guidare molto da quelli) è che proprio a me tutti i personaggi richiamano altre cose e non riesco a concentrarmi. Per noi profani (oh sì, non sono la sola) Star Wars non è altro che un ricettacolo di personaggi strani che sguainano la spada laser ad minchiam con quel suono metallico Wuuuommm Wuoooommmm! E ci si ferma lì, ignoranti che non siamo altro.
Quindi, se potete, perdonateci. 

Perdonateci se quando vediamo Obi-Wan Kenobi (vecchio) ci viene in mente un misto tra Albus Silente e  Gandalf del signore degli anelli. O al limite pure Sean Connery ne Il nome della Rosa. O Frate Indovino. Insomma quel saio lì, noi lo abbiamo già visto da qualche parte.


 Perdonateci se alla domanda “Tu conosci C-3PO?” rispondiamo “No, mio figlio a informatica fa il C++, che è, un nuovo programma?” e perdonateci ancora quando, stizziti ci fate vedere la foto e noi tra il serio e faceto replichiamo “Ahhh, ho capito! Ma non c'è più la Charlize Theron per la pubblicità della J' ador? Ma pensa te, i robot ci ruberanno il lavoro!


Perdonateci se quando vediamo Chewbecca ci viene in mente solo che non ci facciamo la ceretta da due settimane e abbiamo i peli sugli stinchi grossi e lunghi come lana Merinos. Che poi non si capisce come mai fate gli schizzinosi per due millimetri di ricrescita sul nostro polpaccio quando amate personaggi ipertricotici come Chewbecca, ma non divaghiamo.


Perdonateci quando alla vostra esclamazione davanti a Harrison Ford “Guarda, lui è Solo!” noi donne replichiamo con la bava alla bocca “Ma magari! Invece è sposato con una più giovane di lui di ventidue anni!Amò, non sai una mazza di gossip, aggiornati per cortesia.” E comunque Solo noi Harrison Ford non ce lo vediamo. O comunque non ce lo lasceremmo mai, che sia messo agli atti.


Perdonateci quando cercate di farci capire che Yoda è il Grande Maestro.
Se lui, alto un metro e un pinolo, è il GRANDE maestro, mi immagino come possa essere un supplente. A vederlo, così verde, grinzoso e bruttarello, mi viene in mente Shrek dopo un tamponamento sulla tangenziale. O un lavaggio a 90° senza ammorbidente.

Perdonateci se ogni volta che inquadrano Dart Fener corriamo a prendere del cortisone. A noi tutta quell'asma ci mette ansia. Noi, mamme italiche premurose, siamo tentate di avvicinare l'orecchio al monitor e intimargli “Dica 33...Eh, qui è una brutta bronchite. Io glielo dico per il suo bene: per andare in motorino non basta il casco, qui ci vuole una bella sciarpetta. Che sennò questa asma colcazzo che ce la togliamo, va bene? Nel frattempo uno sciroppino, tho!”

Perdonateci quando ci presentate Luke e noi domandiamo “E Bo?” perché noi, donnine degli anni '80 non stavamo a vede' le guerre stellari. Stavamo incollate alla tv a vede' du' gnocchi, uno biondo e uno moro che rincorrevano delinquenti su una macchina sportiva. Quindi del vostro Luke non sappiamo una mazza, del nostro anche quanti peli aveva sull'avambraccio.


Perdonateci quando alla vista di Leila non pensiamo a una principessa ma a “Chi minchia è il tuo parrucchiere?” e nel nostro immaginario sta pure per spuntare Enzo Miccio che, sguainando una piastra, esclama “Ma tesssssorooo! Ma come ti pettini! Via questi nidi di poiana sopra le orecchie! Vie queste girelle che ti fanno sembrare più 'motta' che viva! Via questa divisa nel mezzo alla testa che andava negli anni venti. Basta con queste ciambelle senza buco, ma ti pare? E poi guardati, hai un bisogno disperato di Chanel!” (cit.)


Perdonateci quando appare il robottino e voi esclamate “Eccolo! R2-D2!” noi ribattiamo con “Colpito e affondato! Amò m'hai fatto fuori la portaerei porcatroia!”


Insomma, alcune di noi non sono fatte per quella roba lì. Perdonateci. E siate clementi, voi uomini. E no, non regge la scusa “Ma è un film che ha segnato la storia del cinema.” Perché per noi ci sono altri film che hanno segnato la storia del cinema e che voi, ignorate bellamente. Almeno che non sappiate dirmi dove non puoi mettere Baby, chi è quella Granculo e cosa vuol dire “Andare ai materassi”.

In tal caso, avete vinto voi e non ci resta che punirci col cilicio.



lunedì 14 dicembre 2015

Il rituale dei regali di Natale


Eccomi di nuovo su questo blog dopo una lunga pausa, dove mi credevate alle Maldive o rapita dagli alieni. Invece no, come le amiche di fb sanno bene, è solo iniziato Dicembre e udite udite ho cambiato la cucina. Questo comporta non solo frugarsi per bene, ma pure sbattimenti vari come vivere tipo campeggio per alcuni giorni, senza acquaio, senza frigo e senza fornello. Roba che sciacquavo le tazze della colazione nel lavandino e mettevo i formaggi sul davanzale come Nonna Papera con le torte. In tutto questo marasma (dove avevo i tegami nella vetrinetta in salotto e per cercare uno schiaccianoci dovevi pregare Padre Pio o armarti di TomTom) io, ovviamente, ho continuato a fare finta che fosse un Dicembre come gli altri anni. Mica penso "Ok, Simo, hai un bel po' di casino in casa, quindi quest'anno i regalini li compri, non fai i dolcetti e te dai una calmata."
Macchè. Ma figuratevi. Quindi nonostante avessi i cucchiai nel cassetto delle mutande ho fatto sì che anche questo Natale, io e la mia famiglia,  assaporassimo tutta l'atmosfera. 
Che poi a noi il Natale piace tanto. Piace talmente tanto che ci pensiamo pure ad Agosto. Infatti raccogliamo bacche, pigne, muschi e licheni per fare le decorazioni quando fuori ci sono ancora 40° e ai piedi abbiamo le infradito.
Di seguito alcuni rituali di casa Fruzzetti per preparare i doni di Natale:

I Regali fatti a mano: 


Sia chiaro: i regali fatti a mano non si fanno per risparmiare, si fanno per il gusto di regalare qualcosa fatto con le proprie manine e un pezzettino di cuore. Chiunque abbia provato almeno una volta a prendere del materiale per confezionare due doni, si accorgerà ben presto che avrebbe fatto prima a comprarli. Ma non è questo il punto. Io amo, ogni anno, cercare un'idea nuova, un oggettino semplice, da regalare alle amiche più care. C'è dietro tutta una ricerca di gusti, colore e utilità e spero vivamente  che questo venga percepito. 

I chiudipacco:


Questa è una fissa che mi è presa negli ultimi anni, roba che se non metto un chiudipacco non mi sento NESSUNO. In genere uso oggetti carini, a basso costo ma di effetto, a volte li faccio a mano. 



Raccolgo bacche e pigne anche per quello, perché con un po' colla e glitter possono diventare dei chiudipacco fantastici. Riciclo pure vecchie decorazioni o pezzi di albero finto (sapete quando vi si strappa un pezzo?) per impreziosire una scatola o una ghirlanda. Tengo tutto a portata di mano sotto l'albero, dentro un cesto e in alcune scatoline. Basta, all'occorrenza, infilare la mano, agguantare una decorazione e il gioco è fatto. Praticamente sembra un angolo di un negozio pronto a farti un pacchetto, ma mi piace farmi ispirare dal momento. E dall'albero. 

I Bigliettini:

Amo così tanto i bigliettini che me li tengo. Tipo che, in un villaggino in Inghilterra, 
 abbiamo preso dei biglietti di Natale così belli e particolari che li appendo per figura a una fila di lucine. Sono patologica, lo so.


 Invece, per i regali, mi piacciono gli adesivi, così evitiamo lo scambio promiscuo nel casino della mattina di Natale, che a nonna poi va il perizoma leopardato di Intimissimi e alla nipote ventenne il Salvavita Beghelli. Io ve lo dico: mettete sti benedetti biglietti.

Dolcetti fatti in casa:
Quanto è bello cucinare per gli altri? Regalare il frutto della vostra fantasia? Che  siano biscotti, panettoni, praline o un muffin, non ha importanza. Se avete tempo e voglia di cimentarvi provate per una volta a regalare dei dolcetti fatti da voi, saranno graditissimi, fidatevi. Io per quest'anno avevo deciso delle cose che mi stanno saltando per il semplice fatto che il forno deve sempre arrivare, quindi non mi sono data per vinta e sto testando delle ricettine senza l'obbligo di cottura in forno. Infatti mentre sto scrivendo ho sul fuoco delle scorze di arance, per un esperimento. Se non salto in aria poi vi farò sapere il risultato.

E voi, ce l'avete il rituale del Natale?




LinkWithin

Related Posts with Thumbnails