mercoledì 20 dicembre 2017

Il parto di Natale


Dopo il post di ieri, mi avete chiesto un parere sulla pubblicità della signora che partorisce al supermercato.
Al di là dei gusti personali vorrei come sempre porre attenzione alla dinamica dello spot in questione.
Allora: Super mercato, atmosfera natalizia, una coppia (lei incinta) che spinge un carrello con il primogenito infilato nello sportellino. Tutto sembra filare liscio tipo 'Ma a tu'madre cosa regaliamo? Un grembiule come l'anno scorso? Non è che ora, dopo la pubblicità di Pandora, ha delle pretese?', quando, davanti allo scaffale dei salumi, mentre lei si allunga per prendere un salame felino, ha una contrazione. Ma forte. Agguanta il braccio di lui reggendosi la pancia ( lui ovviamente non capisce, figurati, è lì che pensa 'sarà una colica dovuta ai fagioli di ieri sera') e lo implora con lo stesso sguardo che adotto io con mio marito quando voglio essere portata all'Ikea. A quel punto lui capisce che non sono i fagioli, che è na roba seria, segue sguardo di intesa con un pathos che manco a Il Segreto e la fa sedere sulla pila dei cotechini in offerta dicendo 'Qualcuno, per favore.' con la stessa intonazione e verve di un impiegato delle poste quando si inceppa la fotocopiatrice. A quel punto una solerte cassiera va ad avvertire l'omino che conosciamo bene, quello distratto che trascura la moglie, che pensa a mettere dritti gli zucchini e a chiudere gli occhi alle banane, che riporta le bamboline a casa... insomma lui, dicevo, agguanta il microfono e invece di intonare 'tu scendi dalle stelle' come suggerisce il periodo, chiama il dottor Carpi che, intento a infilare le melanzane nella busta, pensa 'Ma che coglioni! Manco la spesa in pace posso fa'!' L'omino che trascura la moglie fa chiamare un'ambulanza mentre le cassiere e quelle del reparto salumeria intrattengono il primogenito facendolo giocare con il caffè istantaneo in offerta, e tutti e tre prelevano la signora dalla postazione per adagiarla nello spogliatoio del personale insieme ai piumini e le scarpe di ricambio. Qui viene fatta stendere sul tavolo dove sti pori cristi fanno colazione e l'inquadratura dei commessi e delle cassiere parla chiaro: "Certo, un telino ce lo potevano almeno mettere. Colcazzo che ci ri-faccio colazione sul quel tavolo." La signora nel frattempo si dimena come un'anguilla mentre il dottor Carpi ravana nella grotta di Betlemme. A noi a questo punto ci verrebbe da dirgli 'A coso, guarda che non le si sono manco rotte le acque. Ma cosa ravani che questa arriva a domattina mentre vi consegnano i pelati.' Ma invece no, l'agitazione è alle stelle. L'omino distratto, come in un film tipo Piccole Donne, chiama una commessa e le dice:"Presto! Acqua calda e asciugamani puliti!" ma lei torna tutta trafelata correndo con le sue ciabattine con cotone, garze, disinfettante e salviette giustificandosi con 'Dotto', erano in offerta!' Nel frattempo le persone non è che si levano dalle palle e continuano a fare la spesa, no. Son tutti lì tipo davanti al grande schermo alla finale dei mondiali di calcio ad aspettare i calci di rigore, fermi immobili come le belle statuine. Il dottor Carpi nel frattempo sta smadonnando 'Ma l'ambulanza dove minchia è?Accidenti a me e a quando son venuto a fare la spesa!' e che è incazzato si capisce dalla foga che mette nei movimenti: a metà strada tra l'impastare la pasta della pizza e stringere lo sifone di un lavandino con un ghigno che Freddy Krueger scasate. Poi però il miracolo della vita: un pianto, dei piedini, la gioia dei genitori. Dalla cassa 5 si leva un boato di grida e applausi manco avessimo vinto la finale e il dottor Carpi li guarda con un sorriso sardonico sibilando un 'Buon Natale' con sottotitolo 'Buon Nataleuncazzo che m'avete rovinato la cena, voi, l'omino distratto e sto supermercato demmerda che giuro sulle salamelle non mi rivede più. Ah, e già che siamo a dirsele: il vostro pane sembra truciolato, fa cagare."
Poi l'omino distratto abbraccia il neo papà che pensa 'Almeno un pandoro gratis me lo darà?' e la scena si chiude con un'inquadratura che passa attraverso un buco (metafora della vita?) in cui si intravedono delle persone che fanno festa.
Del vero eroe di questo spot, il dottor Carpi, si sono perse le tracce, ma pare lo abbiano trovato un'ora dopo nel parcheggio a urlare in faccia a quelli del 118 'Ma dove eravate, eh? Dove??? Mi avete fatto perdere una cena, inetti che non siete altro!' percuotendoli ripetutamente con una baguette. Di truciolato.

#lepubblicitàquellebelle

giovedì 14 dicembre 2017

Modella STYLOO(sa) per un giorno




"Simona, di qua!"
FOTO FLASH! FOTO FLASH!
"Simona, Simona! Da questa parte!"
FOTO FLASH! FOTO FLASH!
"Simona, un sorriso!"
FOTO FLASH! FOTO FLASH!
"Salve, sono di Cavalli & Segugi, i nostri lettori vorrebbero sapere cosa ne pensa delle briglie tempestate di swarovski del pony di Madonna."
"Salve, sono di Diva(no) Donna e Donnola, le nostre lettrici vorrebbero sapere se a Natale presenzierà alla Casa Bianca vista la sua amicizia con quell'icona di stile di Melania Trump! "
"Vi prego, uno alla volta. Dove è il mio chihuahua? (E il mio agente? Dov'è quell'inetto del mio agente quando serve?) Essere una donna famosa è così faticoso, a volte!"

Ecco, questo è quello che mi sono immaginata quando sono stata contattata da Styloo per una collaborazione.
"Salve, sono Valentina del team Styloo. La contatto perché ci piacerebbe averla come donna immagine per il nostro negozio di abbigliamento e oggettistica per la casa."
"Mi sa che avete sbagliato persona."
"Lei è Simona Fruzzetti codice fiscale SMNFR..."
"Sì, sì, allora sono io."
"Bene, come le dicevo la stiamo contattando perché..."
"Aspetti un attimo."
"Che c'è?"
"Negozio di abbigliamento, ha detto? No, perché forse c'è un errore, cioè se mi contattate per smistare le mail, portare i caffè e fare le fotocopie, ok."
"No, la contattiamo perché ci piacerebbe una collaborazione con lei."
"Con me."
"Certo, con lei. Potrebbe diventare la nostra donna immagine."
"Donna immagine."
"Ma perché ripete quello che dico?"
"Lo faccio sempre quando sono agitata."
"È agitata, adesso?"
"Un po'. Mi sta dicendo che dovrei indossare i vostri abiti?"
"Sì, probabilmente anche qualche intervista. Ad esempio che taglia porta?"
"Quarantakahjuhgkhi"
"Come?"
"Quaranta."
"Oh, bene."
"No, male. Ho mentito."
"Una 38?"
"Voi di Styloo siete persone ottimiste, ve l'hanno già detto?"
"Una 42?"
"Sotto."
"Sotto la 42?"
"No, sono 42 sotto se mi cospargo di grasso di foca e infilo gli abiti a forza, e 44/46 sopra."
"Uh, un bel seno!"
"No, manco quello. Ho solo due spalle che sembro un culturista."
"Ma la sua forma è bellissima! È così rara!"
"Lo so. Per farmi spezzare un tailleur spesso sono costretta ad abbattere le commesse a colpi di gruccia."
"Lo sappiamo."
"Lo sapete?"
"Sì, la seguiamo da un po' e ci siamo decisi a contattarla. Lei  è perfetta per noi, incarna la donna che cerchiamo per la nostra azienda: moderna, dinamica, ironica, che sa prendere la vita con leggerezza, ma con un occhio attento e sensibile al sociale. Ci terremo tanto, ma la preghiamo di dare prima un'occhiata al sito. Vorremmo che fosse una collaborazione 'sentita'."
"Giusto, già questo vi fa onore, si capisce che siete professionali. Mi dia il link, ma, aspetti un attimo...vendete trattori, seghe circolari, tappetini per auto a due posti, ammazza zanzare fosforescenti o lampade a forma di gnu?"
"Prego?"
"No, è che in questi anni mi hanno proposto un po' di tutto e io in genere rifiuto una collaborazione che non sento nelle mie corde, ma se non vendete 'ste robe qua, si parte già bene. Però vedo... orpolà... un bel sito davvero... bellissimi capi... prezzi competitivi... uh che bell'abito, dice che questo colore mi potrebbe donare?... Uh, vedo che Styloo è anche un progetto sociale che si occupa del reinserimento lavorativo di donne e ragazzi con un passato di disagio familiare."
"Sì, è quello che non si vede e non traspare, ma ne andiamo molto fieri. Styloo è anche questo."
"Devo dire che mi avete conquistata."
"Il suo è un sì?"
"Il mio è un sì?"
"Sta ripetendo di nuovo. È ancora agitata?"
"Sono ancora agitata? Lei che dice?"
"Io dico che dovrebbe accettare. Ci piacerebbe moltissimo."
"Lei mi lusinga e spero di non deludervi, io non so' la Ferragni."
"Ferragni chi?"
"La amo, signora Valentina. Il mio è un sì."

Bene: sono lieta di annunciarvi il primo piccolissimo passo verso (si spera) una collaborazione con Styloo, negozio di abbigliamento e articoli per la casa veramente, ma veramente bello. Date un'occhiata al sito e ditemi se sbaglio. Magari ci potete trovare anche qualche regalo di Natale, visto il periodo.
Ovviamente vista questa grande e bella novità io sto già preparando il red carpet e una penna che scriva decentemente, per firmare autografi  e frasi profonde sui vostri avambracci qualora foste sprovvisti di notes (sto cercando pure un chirurgo plastico, ma sono dettagli che devono rimanere tra noi.)

Questa volta la Ferragni ha da trema’ per davvero, io ve lo dico.



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